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Lettura Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)
 
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Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Risate spaziali

Pasquale Aversano 2 settimane fa Commenta! 9
 
7.8
Revenge of the Savage Planet

Sviluppato e pubblicato da Raccoon Logic Studios Inc in sinergia con Maximum Games, Revenge of the Savage Planet è il sequel ufficiale del prequel Journey to the Savage Planet facente parte quindi della safa parodistica interstellare denominata Savage Planet. Noi siamo partiti verso lo spazio più folle che c’è su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a una sana dose di umorismo spaziale?

Contenuti
Revenge of the Savage Planet dove eravamo rimasti? Più esplorazione ed enigmi avventurosiGrafica e sonoro

Revenge of the Savage Planet dove eravamo rimasti? 

Prima di affrontare la narrazione fuori di testa di Revenge of the Savage Planet è bene analizzare da dove nasce la serie Savage Planet. Siamo nel 2020 e irrompe nel mercato Journey to the Savage Planet, un gioco di azione e avventura in prima persona che puntava sulla parodia del genere fantascientifico interstellare mettendoci nei panni di un anonimo e sfruttatissimo esploratore che veniva clonato a ogni singola morte (stile Mickey 17, il recentissimo film di Bonh Joon-ho con Robert Pattinson come protagonista).

Ebbene, dopo circa 5 anni, ecco sbucare Revenge of the Savage Planet forte del successo del primo capitolo, il titolo punta a mutare coraggiosamente la sua formula ludica mantenendo però costante e coerente quella narrativa. L’intreccio della macro storia, infatti, regge il passo con la follia sopra le righe e assolutamente spassosa dell’originale espandendola ben oltre un singolo pianeta e sviluppando ulteriormente i personaggi presenti nel primo titolo. Domanda: è necessario giocare il primo titolo? Risposta: non è necessario ma è caldamente consigliabile.

Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Il motivo è semplice, il titolo ci mette nei panni di un “nuovo” anonimo esploratore sfruttatissimo ma l’azienda di riferimento per cui lavoriamo è diversa. La precedente, infatti, è stata acquisita e noi ci ritroviamo in balìa di nuovi “padroni” che, sorpresa delle sorprese, puntano al guadagno personale e non sembrano molto aperti in termini “umani”. Infatti, dopo il nostro discutibilissimo arrivo sul pianeta da esplorare e potenzialmente colonizzare per il bene dell’umanità, riceviamo subito una meravigliosa e-mail: siamo licenziati.

O meglio, l’intero progetto di colonizzazione è stato praticamente eliminato nel giro di pochissimi giorni. Nel nostro PC ultra tecnologico, infatti, figurano due mail: la prima è stracolma di gioia ed entusiasmo per il nostro progetto, la seconda ci annuncia con teatrale dolore del nostro licenziamento. Già questi primi minuti dovrebbero farti intuire i toni generali di un titolo che spinge tantissimo sull’umorismo folle e incontrollato ma perfettamente coerente con il futuro immaginato dagli sviluppatori.

Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Tornano anche le pubblicità, già elemento iconico del primo capitolo e qui ulteriormente potenziate, sviluppato e ben inserite all’interno della macro struttura narrativa dell’opera. Alcune di esse, infatti, presentano versioni potenziate dei prodotti già presentati nel prequel in modo da confermare la continuità temporale delle due opere. Inutile dire che le pubblicità, dei veri e propri spot con attori reali, meritano l’attenzione… e tra questi, siamo certi, che amerai lo Shama Lama, sorta di guru, influencer e “tuttologo” spaziale che basta guardarlo per farsi più di un’idea di quello che potrebbe presentare…

Ed è sempre con attori reali che tornano anche i videomessaggi, elemento cruciale per far proseguire la narrazione della storia scandita, appunto, da missioni, messaggi e mail di vario genere. E nei videomessaggi avremo anche modo di conoscere nuovi personaggi ma anche vecchie conoscenze come il nostro ex capo. Insomma, chi cerca una storia divertente, surreale e infarcita di satira sociale ben mirata e che colpisce in modo intelligente il nostro presente, troverà pane per i suoi denti!

Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Più esplorazione ed enigmi avventurosi

Revenge of the Savage Planet punta tutto sull’esplorazione e lo fa benissimo ma prima di tutto, ha il coraggio di mutare radicalmente la sua formula base. Il prequel, infatti, era quasi uno sparatutto in prima persona concentrato sull’esplorazione e con diverse fasi platform. Onde evitare di risultare troppo simile all’originale, gli sviluppatori hanno deciso di puntare sulla terza persona e presentandosi in una sorta di Ratchet & Clank ma dagli ambienti più ampi e dal tono decisamente più stralunato e sregolato.

Diciamo Ratchet & Clank per un motivo visto che già dalle primissime fasi saremo accompagnati da un piccolo robottino fluttante dotato di intelligenza artificiale che commenterà ogni nostra singola azione risultando in parte fin troppo prolisso e caciarone ma anche divertente. Insomma, riesce a tenerci compagnia ma, se proprio non lo sopporti, puoi anche decidere di moderare la sua parlantina (occhi che potresti perdere alcuni indizi per la trama, comunque visibili nella comoda interfaccia). 

Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Il protagonista che andremo a controllare, invece, è muto e anonimo ma è spassosissimo. Gli sviluppatori, infatti, lo hanno dotato di movenze estremamente teatrali e buffe, praticamente irresistibili e che si inseriscono perfettamente nei toni caciaroni e goliardici dell’opera stessa. Opera che, ricordiamo, punta ad esplorare e per farlo ci regala ampie aree sviluppate sia orizzontalmente che verticalmente, riempendole di nemici, collezionabili, missioni secondarie e sfide di vario genere ed enigmi ambientali. 

Enigmi e nemici sono spesso affrontabili a seconda delle nostre armi/strumenti e questi ultimi possono essere acquisiti e potenziati ottenendo i rispettivi moduli e spendendo i materiali richiesti tramite un sistema di crafting semplice e funzionale. Materiali che, per inciso, puoi ottenere sconfiggendo nemici o raccogliendoli da particolari oggetti presenti nelle aree di gioco. Aree che, a differenza del titolo originale, vanno ben oltre il singolo pianeta (in totale ne sono ben quattro) e che, offrono la propria “ampiezza” per accogliere al meglio la modalità cooperativa del titolo.

Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Giocare insieme a un amico a Revenge of the Savage Planet moltiplica la follia e il divertimento e rende ogni scontro ancora più rocambolesco e accattivante. E no, il titolo non è da sottovalutare. Si muore e i meno esperti moriranno spesso. La morte porta alla temporanea perdita di un determinato numero di materiali raccolti che potrai riottenere tornando al punto dove sei morto (in stile Souls). A tutto ciò, si aggiunge anche un sistema di personalizzazione dei propri habitat, ossia delle safe zone dove poter gestire mail, upgrade e vedere e rivedere le pubblicità. 

Per quanto riguarda i collezionabili, prima di tutto dovrai analizzare ciò che ti circonda attraverso un comodo scanner, catalogando ogni singolo elemento dei vari pianeti. Potrai poi, una volta ottenuta la “frusta”, catturare i vari alieni e analizzarli in luoghi sicuro (sì, li puoi coccolare). Ed è sempre tra i collezionabili che possiamo inserire i vari mobili e strumenti che andranno a decorare il nostro hub di pianeta in pianeta. Il tutto per un gioco pieno di cose da fare e che saprà stupirti e farti sorridere.

Revenge of the Savage Planet, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, escludendo qualche sporadico rallentamento e qualche bug come i nemici che si bloccano uno sull’altro o che spariscono nel nulla, il titolo si difende molto molto bene. Ha un colpo d’occhio generale vivace, accattivante e coinvolgente. I pianeti, seppur sfruttando i classici biomi, riescono a incuriosire e l’esplorazione non stanca praticamente mai riuscendo anzi a coinvolgere e appassionare soprattutto chi mira a completare tutto al 100%.

Anche il sonoro è coerente con l’atmosfera del titolo e riesce a intrattenere come dovrebbe. Abbiamo però notato alcune incertezze per quanto riguarda i nemici: può capitare di sentire versi o musiche di “pericolo” senza però essere effettivamente inseguito o nelle vicinanze di nemici. Nulla che una sana patch non possa risolvere. Buono il doppiaggio in inglese mentre è graditissima la presenza dei sottotitoli in lingua italiana.

Scopri tutto su Revenge of the Savage Planet
Revenge of the Savage Planet
7.8
Grafica 7.5
Sonoro 7.5
Longevità 8
Gameplay 8
Aspetti positivi Si ride e ci si diverte In compagnia il divertimento raddoppia Esplorazione potenziata e gradevole Presenza sottotitoli in lingua italiana
Aspetti negativi Alcune imprecisioni tecniche Qualche sporadico rallentamento
Considerazioni finali
Revenge of the Savage Planet decide con coraggio di mutare il proprio titolo, sacrificando la formula da FPS per una ancora più action-platform e vince. Vince perché rimane coerente con l’opera originale, fornendo un titolo satirico fantascientifico efficace, coinvolgente e sinceramente spassoso. Salvo qualche imprecisione tecnica, il gioco difficilmente stanca, soprattutto se si è in buona compagnia e anzi potenzia quanto di buono offerto dal capitolo originale regalando ore di sano divertimento spensierato.

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