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Notizie in VetrinaPlayStation 5

Days Gone Remastered – Recensione per PlayStation 5

Un ritorno di un gioco sottovalutato in una nuova veste

Marco Fanciuso 3 settimane fa Commenta! 8
 
7.2 Good
Days Gone Remastered

Nel mare magnum di remaster e remake che affollano la scena videoludica contemporanea, è sempre più frequente imbattersi in operazioni dal sapore stanco, poco ispirate o di dubbia utilità. A una prima occhiata, Days Gone Remastered potrebbe sembrare una di queste. Quando debuttò su PlayStation 4 nel 2019, l’opera di Bend Studio non venne accolta con lo stesso entusiasmo riservato ad altre esclusive Sony.

Contenuti
Giorni andati in un mondo alla derivaI contenuti di questa RemasteredUn open world classico, ma ancora affascinanteDays Gone – Una versione che migliora ma non stravolgeTi potrebbe interessare

Eppure, nel tempo, ha saputo conquistarsi una nicchia affezionata, trasformandosi in un piccolo cult, ingiustamente trascurato. Con questa nuova edizione curata da Climax Studios per PlayStation 5, Sony tenta di rilanciarlo, offrendo un’occasione concreta per riscoprirlo o, per i neofiti, scoprirlo per la prima volta.

Days Gone Remastered - Recensione per PlayStation 5

Giorni andati in un mondo alla deriva

Sul fronte narrativo, Days Gone Remastered ripropone integralmente la storia originale, senza introdurre modifiche o aggiunte. L’avventura si svolge in un Oregon post-apocalittico, piegato da una pandemia che ha trasformato gran parte dell’umanità in creature feroci, i “furiosi”. Protagonista è Deacon St. John, ex biker e veterano di guerra, che vive sospeso tra il ricordo della moglie scomparsa e la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Al suo fianco c’è l’inseparabile Boozer, compagno di strada e unica famiglia rimasta in un mondo ormai in rovina.

Pur muovendosi in un contesto narrativo ampiamente sfruttato, quello dell’apocalisse zombie, Days Gone riesce a distinguersi grazie a una narrazione coinvolgente, un ritmo ben dosato e personaggi tratteggiati con cura. Deacon è un protagonista tormentato, credibile nella sua umanità spezzata, capace di alternare momenti di brutale violenza a silenzi carichi di introspezione.

Il racconto di Days Gone Remastered non punta a colpi di scena eclatanti, ma costruisce una trama coerente e appassionante, capace di tenere il giocatore incollato allo schermo per decine di ore, certo si soffre ancore che problemi di ritmo narrativo che affligeva l’originale soprattutto durante metà gioco. Il doppiaggio italiano, di altissima qualità, contribuisce a rafforzare l’immedesimazione, risultando tra i migliori visti in una produzione Sony.

Days Gone Remastered - Recensione per PlayStation 5

I contenuti di questa Remastered

Le vere novità di Days Gone Remastered risiedono nelle aggiunte ludiche, pensate per ampliare e approfondire l’esperienza di gioco. Spicca su tutte la modalità “Assalto Orda”, una sfida adrenalinica in cui affrontare ondate sempre più feroci di infetti, all’interno di quattro mappe differenti. L’obiettivo è sopravvivere il più a lungo possibile, accumulando punti da spendere per sbloccare nuovi scenari, personaggi giocabili e oggetti estetici. Si tratta di una modalità intensa e ben costruita, che valorizza una delle meccaniche più iconiche del gioco originale: la gestione delle orde, qui portata all’estremo.

L’introduzione degli iniettori, potenziamenti temporanei che offrono bonus in cambio di rischi aggiuntivi, aggiunge profondità strategica a una formula già efficace. Assalto Orda è frenetica, brutale e appagante, capace di offrire ore di divertimento a chiunque voglia gettarsi immediatamente nel cuore dell’azione, senza passare dalla trama principale.

In Days Gone Remastered Completano il pacchetto due nuove modalità pensate per i veterani: la “Permadeath”, che impone il completamento del gioco con una sola vita, e la “Speedrun”, che premia l’ottimizzazione del tempo nella progressione. Due sfide impegnative, ma stimolanti, che rappresentano una valida scusa per tornare a viaggiare tra le strade polverose dell’Oregon, anche per chi ha già vissuto l’avventura in passato.

Days Gone Remastered - Recensione per PlayStation 5

Un open world classico, ma ancora affascinante

Al di là delle nuove modalità, Days Gone Remastered resta ancorato a un’impostazione da open world tradizionale, con missioni principali, incarichi secondari, accampamenti da liberare, nidi di infetti da distruggere e ampie aree da esplorare. Una struttura che, già nel 2019, mostrava i primi segni di invecchiamento e che oggi appare in parte superata rispetto agli standard attuali. Tuttavia, l’atmosfera che si respira tra boschi, cittadine abbandonate e strade desolate, continua ad esercitare un forte fascino, soprattutto durante l’esplorazione in sella alla moto, elemento distintivo e riuscitissimo.

La gestione del carburante, delle armi e delle risorse aggiunge tensione alle fasi di esplorazione e spinge a pianificare ogni spostamento. Il mondo di gioco è vasto e ricco di attività, e sebbene la ripetitività sia un problema non secondario, Days Gone riesce comunque a mantenere vivo l’interesse fino ai titoli di coda. La storia di Days Gone Remastered, pur troppo estesa per mantenere costantemente il giusto ritmo, regala momenti memorabili e offre un buon equilibrio tra missioni principali e contenuti opzionali. Circa 30 ore per la campagna principale e circa 10-15 per le attività secondarie.

Il sistema di combattimento di Days Gone Remastered alterna scontri a distanza e corpo a corpo. Le fasi di shooting sono solide e soddisfacenti, mentre il combattimento ravvicinato soffre ancora di una certa rigidità nei controlli. L’intelligenza artificiale non impressiona, ma riesce a generare situazioni caotiche e stimolanti, specialmente quando si affrontano gruppi numerosi di nemici, umani o infetti che siano.

Days Gone Remastered - Recensione per PlayStation 5

Days Gone – Una versione che migliora ma non stravolge

Graficamente, Days Gone Remastered non stravolge l’impatto visivo del gioco originale, ma ne affina i dettagli grazie al boost hardware offerto da PlayStation 5. Il titolo propone due modalità principali: una orientata alla qualità grafica, con risoluzione 4K a 30 fps, e una votata alle prestazioni, che gira a 1440p e 60 fps. I possessori di PS5 Pro possono anche usufruire di una terza opzione basata sulla nuova tecnologia PlayStation Spectral Resolution, pensata per offrire il miglior compromesso tra nitidezza e fluidità.

Le migliorie più evidenti riguardano la definizione delle texture, l’illuminazione – particolarmente curata nelle sequenze notturne – e l’occlusione ambientale, che dona maggiore profondità agli ambienti. L’Oregon post-pandemico appare oggi più vivido, denso e realistico. Le prestazioni di Days Gone Remastered si mantengono stabili in tutte le modalità, anche nelle situazioni più concitate. I tempi di caricamento sono l’elemento meno riuscito, seppur migliorati, non raggiungono ancora gli standard dei titoli progettati nativamente per l’architettura PS5, risultando lunghi.

L’audio 3D restituisce un ottimo senso di spazialità e immersione, mentre l’integrazione del DualSense contribuisce a rendere più tangibili le sensazioni durante la guida, il combattimento o l’interazione ambientale. Buone anche le nuove opzioni di accessibilità, che ampliano la fruibilità del titolo a un pubblico più vasto. Chi possiede già la versione PS4 può accedere a Days Gone Remastered tramite un upgrade a pagamento dal costo di 10 euro, una scelta tutto sommato onesta.

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Days Gone Remastered
Good 7.2
Grafica 7.5
Sonoro 7
Gameplay 7
Longevità 7.5
Remastered 7
Aspetti positivi Gli Extra sono una valida aggiunta Un gioco che rimane solido Open World pieno di attività .. Una narrativa solida e interessante da seguire
Aspetti negativi Per chi ha giocato il gioco, ha poco senso la remastered Rimangono i difetti del gioco principale La struttura Open world è molto vecchia Caricamenti lunghi per standard di PS5
Considerazioni finali
Days Gone Remastered non è un’opera rivoluzionaria, né un capolavoro nascosto. È una riedizione ben confezionata di un titolo che, seppur imperfetto, merita di essere (ri)scoperto. Le migliorie tecniche e le modalità inedite ne arricchiscono l’offerta senza snaturarla, mentre la narrazione intensa e l’atmosfera malinconica conservano intatto il loro fascino. Chi ha già completato il gioco su PS4 potrebbe non trovare motivazioni forti per un secondo viaggio, ma per chi non ha mai indossato il giubbotto di Deacon St. John, questa è la versione definitiva. Rimane il rammarico per l’assenza di un sequel, che avrebbe potuto correggere i difetti dell’originale e svilupparne appieno il potenziale.

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