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Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Dalla Wii U con furore

Pasquale Aversano 3 mesi fa Commenta! 10
 
8.8
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition

Sviluppato da Monolith Soft e pubblicato da Nintendo, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è un RPG a tema fantascientifico uscito originariamente su Wii U nel 2015 ed è l’erede “spirituale” del capostipite della saga: Xenoblade Chronicles (questi pubblicato originariamente su Wii nel 2011). Noi siamo tornati sull’affascinante e sconfinato mondo di Mira su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a un intero mondo da spolpare per centinaia di ore ricche di sorprese?

Contenuti
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition tra remastered e remakeCome sopravvivere su MiraGrafica e sonoroTi potrebbe interessare

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition tra remastered e remake

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è una remastered del titolo pubblicato su Wii U nel 2015 (quindi circa dieci anni fa) ma, considerando la mole di interventi user friendly, alcune modifiche di gameplay e l’aggiunta di interi elementi (non solo legati alla narrazione) completamente inediti, avvicinano l’operazione pubblicata da Nintendo quasi a un vero e proprio remake. Ogni intervento sarà affrontato nel rispettivo paragrafo mentre qui daremo un’occhiata sommaria alla narrazione.

No, non sveleremo i contenuti inediti onde evitare spoiler ma ti basti sapere che ci sono personaggi e archi narrativi completamente nuovi. Inoltre, molti “non detti” o eventi “incompiuti” lasciati in sospeso nel capitolo originale, qui trovano più spazio e nuove conclusioni. Il focus, neanche a dirlo, lo troverai nel post-game, che racchiude non poche sorprese per la gioia degli appassionati (e non solo). In questa versione definitiva che è in assoluto la versione migliore di Xenoblade X, si esce quindi pienamente soddisfatti e con un doppio effetto sia nostalgico (per chi lo ha già giocato) sia di stupore (grazie alle nuove e intelligenti aggiunte).

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Procedendo nel trattare la narrazione, iniziamo col primo reale punto dolente del titolo: il protagonista. A differenza della trilogia di Xenoblade Chronicles, infatti, qui il protagonista è un anonimo avatar da personalizzare (dandogli un nome e sfruttando un editor estetico abbastanza limitato). Si tratta poi di un personaggio che non parla e che, sorpresa delle sorprese, non sembra ricordare un accidenti. Insomma, la summa di diversi cliché che possono spegnere l’entusiasmo iniziale.

Grave, grave errore. Non sottovalutate la natura del protagonista che, nonostante i suoi arcaici limiti (la stessa serie di Dragon Quest, da sempre promotrice di questa tipologia di protagonista, si è resa conto di queste limitazioni grazie ai vari spin-off), riesce a inglobarsi in una macro storia estremamente affascinante e ricca di tematiche di valore. Tematiche che non vengono gettate per far “rumore” ma sviscerate e rese credibili per gli eventi che andranno a susseguirsi su schermo.

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Entrando più nel dettaglio, siamo nel 2054 e un conflitto intergalattico tra due razze aliene ha letteralmente distrutto il nostro amato pianeta Terra. Questo ha costretto l’umanità ad abbandonare la sua casa in una corsa disperata nello spazio attraverso mezzi spaziale di vario generi. Molti di questi sono stati abbattuti e gran parte degli equipaggi non hanno avuto alcuna speranza. Caso diverso per la Balena Bianca, nave spaziale che, seppur abbattuta, ha trovato rifugio su Mira, un pianeta sconosciuto tutto da esplorare.

Ed eccoci qui, nei panni di uno dei membri dell’equipaggio sopravvissuti allo schianto, ci ritroviamo con il difficile e delicato compito di preservare la razza umana in una serie di intrecci storici di forte impatto e che vedono in Mira il co-protagonista perfetto. Il mondo di gioco, infatti, è un capolavoro non solo strutturale ma anche e soprattutto per la sua storia e le sue caratteristiche, dalla flora alla fauna, passando per biomi vari e affascinanti che riescono a stupire di continuo nonostante diverse decine di ore. 

In Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition ti sentirai realmente un esploratore spaziale perso nel vuoto con un intero mondo da scoprire, con creature da osservare, studiare e affrontare e persone da aiutare oltre a un complesso sistema di informazioni da raccogliere (tutto a favore di una lore veramente mastodontica e piacevole da sviscerare). Insomma, sul versante narrativo, l’ultima fatica Nintendo soddisfa sotto quasi ogni aspetto risultando anche più coinvolgente e “completa” rispetto al titolo originale.

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Come sopravvivere su Mira

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è un gioco di ruolo in terza persona che bilancia combattimenti ed esplorazione “libera” con un equilibrio ancora oggi invidiabile. Come anticipato, gran parte del merito è di Mira stessa e della sua fauna oltre che dell’architettura labirintica che infarcisce le ambientazioni di gioco (il colpo d’occhio generale è da perdere il fiato). E nell’esplorazione, risiede anche una sorta di evoluzione graduale delle possibilità di protagonista e amici che raggiunge l’apice con l’abilitazione a usare uno Skell.

Lo Skell è una macchina (il mecha, meglio identificabile come vero e proprio esoscheletro, che si vede sulla cover per intenderci) fortemente personalizzabile e a sua volta trasformabile in veicolo. Parliamo, inoltre, di un mecha in grado di volare e questo lascia solo presagire le potenzialità esplorative che si possono ottenere una volta padroneggiato tale mezzo. 

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Tutto ciò che si vede e si fa in Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition ha una sua utilità, che sia l’utilizzo di una determinata arma (legata a sua volta a determinati produttori che potrebbero anche premiarci) fino alle già citate relazioni coi vari personaggi che popolano il mondo di Mira (attraverso quest e subquest con tanto di scelte e conseguenze non sempre facilmente prevedibili). E sono proprio i membri del nostro team (la cui formazione potrai modificarla facilmente e quando vuoi) a occupare un ruolo cruciale nelle strategie di combattimento. Ogni eroe (incluso uno inedito con relativo Skell) ha una sua specialità che sfociano in quelle che vengono definite “Tecniche”.

Si tratta di abilità con ricarica automatica che potremo sbloccare con l’esperienza, equipaggiare e utilizzare contro i vari nemici (tutti dotati livello e anche di sensori di rilevamento, che siano essi visivi o acustici e che possono sfociare in assalti violenti) incastrati in un combat system molto più accessibile e intuitivo. Ogni tecnica ha una doppia ricarica automatica il cui apice può causare maggiori danni (o fornire maggiori bonus a seconda della tipologia di abilità assegnata) a questa si somma la ricarica rapida che agevola e velocizza le combo. 

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Il tutto tenendo però sempre in considerazione le caratteristiche di personaggi e nemici, armi e armature equipaggiate, abilità passive, i bonus e abilità a bordo di Skell, la possibilità di effettuare sbilanciamenti e atterramenti sui nemici e tanti altri elementi che mirano a potenziare il lato strategico di un titolo dotato tra l’altro di un buon equilibrio in merito al livello di sfida. La complessità originale è quindi limata ma rimane estremamente vasta e articolata, richiedendo esperimenti continui e interventi manuali onde evitare di soccombere male (soprattutto nelle fasi più avanzate).

La mancanza dell’utilizzo del secondo schermo, elemento chiave dell’esperienza originale su Wii U trova nuovo spazio all’interno delle impostazioni interne del titolo, con mappe più dettagliate e facili da navigare, grazie anche a un’interfaccia più moderna e intuitiva. Lodevole, a tal proposito, la trasposizione del titolo in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo. Il titolo si difende bene tanto in doc quanto in portatile (e credici, avere un mondo delle dimensioni di Mira tra le proprie mani è davvero sorprendente).

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition, recensione (Nintendo Switch)

Grafica e sonoro

Purtroppo, per avere una tale potenza e vastità grafica e contenutistica anche in portabilità, bisogna accettare qualche compromesso. Il primo riguarda il frame rate, fisso a 30FPS che, lo garantiamo, non offre alcun tipo di problema offrendo, anzi, un feedback costantemente buono e appagante, oscurato da una serie di attività che sapranno distrarci in continuazione e a cui si sommano degli scenari veramente sbalorditivi. Ebbene, sì, l’intervento grafico sul titolo originale è molto positivo e si vede soprattutto per le espressioni e i volti dei personaggi (molto più “vivi”).

Nulla da invidiare ai precedenti Xenoblade su Nintendo Switch, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition si difende quindi in modo più che positivo. Certo, ancora una volta, c’è qualche compromesso da accettare come dei pop-up di elementi che, per ovvie ragioni di calcolo, appaiono con lieve ritardo. Per quanto riguarda il reparto sonoro, invece, quanto di buono fatto su Wii U torna ancora più potente, espanso e coinvolgente. Buono anche il doppiaggio, così come gli effetti sonori. Infine, da segnalare la presenza della lingua italiana (sottotitoli).

Scopri tutto su Xenoblade Chronicles Definitive Edition
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Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition
8.8
Grafica 8
Sonoro 8.5
Longevità 9.5
Gameplay 9
Aspetti positivi Mastodontico e affascinante Lavoro di restauro tecnico e ludico notevole è ancora un gran bel gioco di ruolo Appagante e stratificato oltre che personalizzabile
Aspetti negativi Qualche compromesso tecnico Il combat system può risultare abbastanza complesso Il protagonista muto e anonimo richiede tempo in più per coinvolgere
Considerazioni finali
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è stato un titolo di punta di Wii U e lo è anche su Nintendo Switch, grazie a una mole di contenuti sorprendente e a una cura estetica e tecnica che rendono questa operazione appetibile tanto per i neofiti quanto per i fan del capitolo originale (che troveranno migliorie varie e anche contenuti inediti di tutto rispetto). Sì, c’è qualche compromesso tecnico da accettare e sì, per alcuni utenti il combat system può risultare ancora troppo stratificato e complesso da padroneggiare, ma rimane un gioco di ruolo potente e coinvolgente che merita di essere giocato (e rigiocato).

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