iCrewPlay.comiCrewPlay.comiCrewPlay.com
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
      • PlayStation 4 / Pro
      • PlayStation 5
    • Nintendo
      • Switch
    • Microsoft
      • Xbox Series X|S
      • Xbox One
    • PC
      • Epic Games Store
      • Steam
      • Origin
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)
 
Notifiche Mostra di più
Dimensione del fontAa
iCrewPlay.comiCrewPlay.com
Dimensione del fontAa
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
    • Nintendo
    • Microsoft
    • PC
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Notizie in VetrinaSonyPlayStation 5PiattaformeRecensioni

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Una piaga da debellare

Pasquale Aversano 12 ore fa Commenta! 15
 
7.9
Wuchang: Fallen Feathers

Sviluppato da Leenzee e pubblicato da 505 Games, Wuchang: Fallen Feathers è un Action RPG identificabile pienamente nel sempre più vasto e competitivo catalogo di soulslike. Noi ci siamo avventurati nella terra di Shu nei panni dell’affascinante seppur maledetta Wuchang su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a una nuova avventura in salsa dark fantasy? 

Contenuti
Wuchang: Fallen Feathers e una nuova piagaUn soulslike dalla forte personalizzazioneGrafica e sonoroTi potrebbe interessare

Wuchang: Fallen Feathers e una nuova piaga

Siamo in Cina, nella terra di Shu, alla fine della Dinastia Ming e vestiamo i panni di Bai Wuchang, abile guerriera che si distingue per due cose correlate tra loro: è afflitta da una sciagurata piaga che è andata a intaccarle il corpo e i ricordi, donandole una ben poco originale amnesia. L’amnesia è una classica trovata narrativa utile per farci svelare, gradualmente e in modo discretamente frastagliato, il vissuto e l’identità stessa della nostra protagonista.

Ben più originale e intrigante, invece, è la malattia (denominata Pteromorfosi) che invade il mondo di gioco e su cui si focalizza gran parte del canovaccio principale. La malattia pteromorfica è contagiosa e ha diversi stadi evolutivi tali da modificare profondamente chi ne è afflitto. Si passa da alcune piume che spuntano sul braccio a vere e proprie mutazioni genetiche che tramutando il povero malato in creature abominevoli e prive di autocontrollo.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Ecco, la nostra protagonista deve convivere con questo male e non è un caso, infatti, che tra gli elementi di gioco meglio riusciti ci sia la tematica della “follia” che ha un ruolo molto ludico e che andremo a svelare e ad approfondire nel paragrafo dedicato. Tornando alla struttura narrativa, come da classico del genere souls, non aspettarti una narrazione lineare e limpida. Tutt’altro. La storia di Wuchang: Fallen Feathers è frammentata, confusa e oscura ma allo stesso tempo affascinante e coinvolgente.

Il mix di storia, folklore, leggende e creatività videoludica si amalgamano per dar forma a un mondo malato e oscuro, dove umani e mostri vagano tra piccole stradine offrendoci atmosfere di tutto rispetto e scorci dal forte impatto estetico ed emotivo. I boss sono quelli che spiccano maggiormente, alcuni dotati di storie terribili e profonde che spaziano dal cannibalismo ad amori non corrisposti, virando per leggende ancora più crude e dolorose. Insomma, in Wuchang predomina un alone oscuro e ammaliante che in certi casi ricorda Bloodborne.

Il folklore di riferimento, in parte inedito per noi, è sicuramente tra i punti che spiccano maggiormente nella produzione e che donano un boost di originalità e fascino all’intera produzione. A ciò, si somma un cast di personaggi molto vario e interessante, seppur a fasi alterne. L’avventura di Wuchang, infatti, non è lineare e prevede una serie di conseguenze in base alle nostre scelte e alle nostre attività, includendo anche le missioni secondarie.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Queste riguardano gran parte dei personaggi con cui andremo a interagire e prevedono dei periodi di risoluzione “invisibili” con eventuali conseguenze annesse, anche queste in stile Bloodborne. Basti pensare che ogni volta che andremo a selezionare l’opzione “teletrasporto”, ci verrà indicato su schermo, attraverso semplici icone, la possibilità di progredire in determinate missioni. Nel dettaglio, queste vanno dalla raccolta di determinati oggetti all’eliminazione di boss specifici.

A tal proposito, la “non linearità” del titolo (che tra l’altro è dotato di diversi finali) è evidente anche dalla possibilità di scegliere liberamente quali boss affrontare, avendo una certa libertà di esplorazione. Bada bene, non è un open world e saremo sempre limitati in alcuni percorsi, eppure possiamo scegliere eventualmente quali nemici affrontare e quando. Tornando alla scrittura e ai personaggi, troviamo nel cast soggetti decisamente ambigui che parlano per frasi auliche e quasi “campate in aria” ad altri ben più lineari e prevedibili.

Da chi ci lascia girandole per indicarci luoghi sicuri in cui chiacchierare al commerciante avido di tesori, c’è una buona varietà di personaggi che richiedono però tempo e costanza per essere compresi e apprezzati appieno. La stessa Wuchang appare inizialmente abbastanza anonima e priva di identità, afflitta tra l’altro dalla già citata amnesia e con solo un braccio piumato a distinguerla dalle varie guerriere eroine dei videogiochi.  Nel complesso, abbiamo comunque apprezzato la lore del gioco e la sua varietà di situazioni con momenti che sanno rimanere impressi.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Un soulslike dalla forte personalizzazione

Wuchang: Fallen Feathers è identificabile come soulslike ma non si limita a guardare unicamente i titoli di casa From Software, in particolare Blodborne, ma adocchia e carpisce elementi e idee anche da altri congeneri come Lies of P. Parliamo sempre di un action RPG in terza persona dove se muori perdi parte dell’esperienza faticosamente conquistata per ripartire dall’ultimo punto di salvataggio, qui al posto dei falò, abbiamo dei piccoli tempietti da sbloccare con un piccolo sacrificio di sangue. 

La struttura di fondo, seppur con parole “nuove”, è quindi quella classica che ci permette di sentirci quasi a casa nonostante siamo in territorio prevalentemente “nuovo”. Ci teniamo a virgolettare in quanto Wuchang: Fallen Feathers riesce a distinguersi proprio grazie a un sistema narrativo e ludico coeso ed efficace a cui si sommano piccoli elementi distintivi che abbiamo apprezzato tra cui la già citata follia.

Nel mondo di gioco ci ritroveremo ad affrontare due tipologie di nemici: gli umanoidi e gli Yuren. Questi ultimi sarebbero i “mostri”. Ebbene, se i mostri ci attaccano in quanto preda di incontrollata rabbia omicida, gli umani decidono di assalirci in quanto vedono in noi un potenziale futuro Yuren e quindi una minaccia da eliminare. Ci ritroviamo quindi costretti ad affrontare entrambe le tipologie di nemici ma uccidere degli umani comporta un aumento di follia per la nostra protagonista.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Follia che aumenta anche in caso di decesso in battaglia. Viceversa, sconfiggere gli Yuren, porta la follia a decrescere lentamente. Ma cosa comporta ciò ludicamente parlando? Prima di tutto, se si muore con la follia inferiore la 50%, la perdita di “mercurio rosso”, ossia di esperienza accumulata in battaglia, sarà molto ridotta. Se si muore con la follia oltre il 50% ma inferiore al 90%, si avrà una perdita di esperienza maggiore. Infine, se si muore con follia oltre il 90% si perderà tutta l’esperienza ottenuta.

Inutile dire che l’esperienza persa può essere ottenuta se recuperata nel punto del nostro decesso. Ma non finisce qui, la follia si manifesta anche esteticamente sulla povera Wuchang con tanto di occhi rossi e glifi di vario genere fino alla comparsa del demone interiore. Tale demone può apparire in determinati luoghi se la nostra follia è particolarmente elevata e lo troveremo ad aspettarci nel luogo del nostro decesso dopo esser morti con follia al massimo.

In caso di follia al 90%, inoltre, avremo anche bonus e malus in battaglia con un aumento dei danni inferti ma anche ricevuti. Come puoi vedere, la meccanica legata allo status di Wuchang è implementata in modo molto interessante e non sorprende quindi sapere che ci sono meccaniche e modi per diminuirla come pregare e offrire doni alle statue d’oro del dio di Shu o eliminando direttamente il demone interiore. Tale demone, infatti, non è invincibile e può essere affrontato e anche “sfruttato”, visto che la sua furia omicida è molto randomica e può scagliarsi anche contro i nemici, offrendoci un involontario aiuto in battaglia.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Parlando di aiuti, apriamo una piccola parentesi sui PNG, alcuni dei quali possono offrire oggetti di vario genere dalle cure energetiche a strumenti con cui evocarli in battaglia, dando vita a scontri ancora più interessanti e vari, oltre che personalizzabili. E le personalizzazioni in Wuchang: Fallen Feathers sono molteplici, guardando anche al già citato Lies of P e permettendoci non solo di padroneggiare e sviluppare (attraverso rami di abilità che approfondiremo a breve) diverse tipologie di armi ma anche di equipaggiare diverse magie e sfruttare determinate abilità extra tra cui il cambio arma istantaneo nel mezzo di una combo.

Perché sì, Wuchang può equipaggiare due armi, velocemente intercambiabili e a loro volta potenziabili con ben tre strumenti diversi, tra cui le benedizioni e rispettivi set, che possono offrire bonus/malus di vario genere. In più, si aggiunge la Tempra, un sistema a sua volta da potenziare e ampliare, in cui equipaggiare determinati “aghi”, andando a influire ulteriormente sulle statistiche delle nostre armi. 

Per quanto riguarda l’esplorazione, Wuchang: Fallen Feathers segue il modello classico dei soulslike con tanto di scorciatoie da aprire dietro immancabili “porte che non si aprono da questo lato” offrendo un level design complessivo che, salvo qualche inevitabile eccezione, riesce a coinvolgere soprattutto grazie a un’atmosfera fortemente identitaria e legata, ancora una volta, a un folklore per noi abbastanza inedito salvo i casi più recenti come Black Myth. Senza contare che l’esperienza complessiva ha una longevità discretamente elevata ma che difficilmente “stanca” grazie anche alla varietà di location e situazioni.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Parlando degli equipaggiamenti, questi sono essenziali per sopravvivere oltre che gradevoli da vedere (non mancano set che strizzano l’occhio al vestario della protagonista di Stellar Blade). Dovrai modificare spesso ciò che indossi in quanto le resistenze elementari/di status non riguardano solo determinati boss o nemici ma anche alcuni luoghi. Inoltre, l’equipaggiamento offre ulteriori bonus anche sulle tipologie di resistenza ai danni fisici legati alle armi degli avversari. 

Tornando a discutere dell’esperienza, questa funziona in modo simile a quanto visto nei vari souls e può essere impiegata sia per acquistare oggetti dai mercanti sia, e soprattutto, per aumentare le statistiche. Queste però sono inserite in un ramo discretamente ampio e suddiviso in base alle tipologie di armi, in cui, oltre a bonus statistici “base”, ci sono anche upgrade di classe, nuove skill, abilità extra e anche ulteriori bonus come aumentare il numero massimo di pozioni vitali o la quantità di energia che ricaricano. Questi due richiedono però un ulteriore collezionabile discretamente più raro da trovare in giro.

Ogni arma, quindi, inoltre, è dotata di determinate abilità da sbloccare ed eventualmente potenziare e tra queste abilità è presente la “parata”. Esatto, non si “para” di default e anzi, il sistema di parry, assolutamente necessario in alcune boss battle, risulta non proprio intuitivo né comodo. Infine parliamo delle magie, elemento aggiuntivo estremamente utile per sopravvivere e legato a vari elementi con richieste differenti di “energia” da recuperare sia dal luogo (ci sono particolari fiori e/o nemici che la rilasciando) o concatenando combo. Intrigante notare come alcune magie derivano dai boss sconfitti offrendo anche una bella varietà sia ludica che scenica.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Wuchang: Fallen Feathers non spicca nei dettagli ma brilla nel complesso, offrendo alcune panoramiche memorabili e affascinanti. Ancora una volta, è il contesto, l’atmosfera e anche la sensazione cupa e di macabro che pervade più di un’area di gioco a offrire al titolo un boost notevole potenziandone l’esperienza e rendendo l’avventura gradevole da vivere. Anche le creature, seppur non originalissime, ad esclusione di qualche boss veramente ben studiato (con alcuni particolarmente “disturbanti”), colpiscono per una buona varietà.

Il problema vero di Wuchang: Fallen Feathers è il versante tecnico. Su PlayStation 5 standard il titolo offre un frame rate problematico, discontinuo e che presta il fianco a critiche anche in modalità “prestazione”. Basta ruotare la telecamera più velocemente e si viene invasi da un effetto “onda” come non si vedeva da tempo… ed è un peccato enorme. Problema che si accentua in alcuni combattimenti “numerosi” e che spezza la bontà stessa dell’esperienza.

Wuchang: Fallen Feathers, recensione (PlayStation 5)

A ciò si sommano momenti di rallentamento con alcuni sporadici crash. La situazione tecnica, quindi, è abbastanza grezza ma gli sviluppatori, già in fase di pre-review, hanno apportato diverse patch migliorando gradualmente l’esperienza di gioco che rimane ancora con alcuni inciampi discretamente visibili (la modalità dedicata alla grafica è tra quelle più afflitte). A ciò si somma anche un hit-box non proprio precisa, soprattutto per le armi a corto raggio ma nulla di estremamente complicato.

Per quanto riguarda il sonoro, questo ci ha gradevolmente coinvolto con tracce originali e mai invasive, particolarmente adatte a ciò che avveniva su schermo. Buono il doppiaggio in inglese mentre abbiamo molto apprezzato la presenza, non scontata, dei sottotitoli in lingua italiana nonostante alcuni piccoli errori.

Scopri tutto su WUCHANG: Fallen Feathers
Ti potrebbe interessare
  • WUCHANG: Fallen Feathers si mostra in un primo gameplay!
Wuchang: Fallen Feathers
7.9
Grafica 7.5
Sonoro 8
Longevità 8
Gameplay 7.5
Atmosfera 8.5
Aspetti positivi Ottima atmosfera Buon livello di personalizzazione Esplorazione gradevole e varia Il sistema legato alla follia
Aspetti negativi Non innova molto Inizio abbastanza lento e straniante Diversi problemi tecnici, alcuni molto evidenti
Considerazioni finali
Wuchang: Fallen Feathers spicca per atmosfera grazie a un mondo da esplorare accattivante, cupo e macabro. Buone le boss fight e anche il bestiero che sfrutta a dovere il folklore di riferimento, dotato di un fascino innegabile. Ottima la personalizzazione di equipaggiamento a cui si sommano magie e armi intriganti. Il gameplay non è molto innovativo ma svolge il suo compito. Il vero problema del titolo è l’aspetto tecnico, se graficamente possiamo perdonare alcuni elementi, come una scarsa cura di alcuni dettagli, lato prestazioni c’è molto da rivedere indebolendo l’esperienza attuale in modo anche abbastanza significativo in alcuni punti.

Potrebbero interessarti

Dungeons & Dragons Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition, recensione (PlayStation 5)

Assassin’s Creed Shadows supera i 5 milioni di giocatori

Games Showcase #47

Battlefield 6: trailer ufficiale in arrivo il 24 luglio – ecco dove e quando vederlo

The Necromancer’s Tale – Recensione Steam

Se ti è piaciuto condividi questo articolo con un tuo amico!
Facebook Twitter Copia il link
 
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia una recensione Lascia una recensione

Lascia una recensione Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seleziona una valutazione!

  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account