Recensione Old Man’s Journey

Quest’oggi vi presentiamo la videorecensione di Old Man’s Journey, l’ultimo nato di Broken Rules, studio indipendente con base a Vienna, a cui già avevamo dedicato un articolo di presentazione.

Nessuna istruzione, nessuna indicazione su come giocare, all’avvio di Old Man’s Journey si viene catapultati direttamente nella storia. Dopotutto quando si legge un libro non ci sono istruzioni, e questo è un racconto, il racconto di una vita.

Una storia di rimpianti e malinconia

Il postino che consegna la lettera in bicicletta è solo il primo indizio dell’atmosfera retrò e malinconica che respireremo di continuo, una lettera che porta cattive notizie a giudicare dall’espressione del vecchio signore che dovremo guidare nel suo viaggio. Un attimo di riflessione, poi la decisione: si parte. Non si sa dove né perché, ma scoprirlo diventa imperativo per noi che già da subito ci stiamo affezionando a questo vecchietto solitario, che potrebbe essere nostro nonno.

Già dal primo quadro possiamo capire due cose: la musica sarà la nostra unica compagnia, nessun dialogo se non qualche rumore della vita che scorre attorno; dovremo scoprire da soli come muoverci ed interagire con l’ambiente.
Ah, la terza cosa è che ci innamoreremo subito dei paesaggi, usciti direttamente da un acquerello o da un disegno a tempera dai colori caldi, tipici dei paesaggi mediterranei perfettamente in linea con il mare che fa da leitmotiv della storia ed è sempre presente, calmo e placido o tempestoso con le onde che si infrangono sugli scogli. E le nuvole, altra caratterizzazione che è impossibile non notare, sempre diverse ed in linea con il paesaggio ed il punto della storia in cui siamo.

Recensione Old Man's Journey 1
Toni caldi ed avvolgenti per questi paesaggi dal sapore mediterraneo

In questo ambiente non ci si può scordare che il protagonista è una persona anziana, che spesso ha bisogno di riposare e quando lo fa non riesce a trattenere i ricordi, che viviamo anche noi sotto forma di immagini. Ricordi del passato che inevitabilmente portano malinconia e cominciano a delineare una storia che ci lascia immaginare lo scopo del viaggio.

NOTE TECNICHE

La versione che abbiamo testato è quella per PC disponibile su Steam.

C’è stata un po’ di difficoltà iniziale nel comprendere il meccanismo del gioco, senza nessuna spiegazione, che costringe il giocatore a fare un punta e clicca casuale nel paesaggio. Ma bastano al massimo tre quadri per avere perfettamente chiaro il tutto, per capire che stiamo giocando ad un puzzle in cui incastrare i pezzi con delle regole precise, in cui ogni elemento dell’ambiente ha la sua funzione, dall’acqua, alle piante agli animali. E quando abbiamo tutto finalmente chiaro e ci rilassiamo pensando di goderci una storia facendo solo qualche click ogni tanto, ecco che il tutto si complica, diventa un tetris ad incastro nel tentativo di costruire il percorso per portare il personaggio dall’inizio alla fine del quadro che richiede un ragionamento e diversi tentativi.

E’ il player che modifica la geografia del paesaggio

Il mondo di gioco non è fisso, ma possiamo modellarlo a nostro piacimento, anzi dobbiamo modellarlo per permettere gli spostamenti del protagonista. Il punta e clicca casuale iniziale ha come pregio quello di farci scoprire che non solo possiamo interagire con il territorio, ma anche con gli elementi secondari: accendere una radio, mettere in moto una macchina, chiudere una finestra, tutte azioni che rendono il mondo circostante meno distante, non è solo uno “sfondo” ma è un pezzo del percorso.

Non si muore, non ci si fa male, non si deve ricominciare. Al massimo si cade, si deve risalire una collina da cui si è scivolati, si perde l’equilibrio nell’acqua o ci si deve fermare per non aver svolto un’azione con sufficiente rapidità, ma la frustrazione del gamer che si blocca davanti ad un ostacolo è ciò che di più lontano ci possa essere da questo gioco. La cosa più complessa da superare che possa capitare è il rimodellamento per tentativi ed errori del territorio, ma anche il più difficile di questi puzzle non richiede più di qualche minuto.
L’assenza di difficoltà del gameplay si sposa perfettamente con lo scopo del gioco, che è quello di vivere semplicemente una storia, l’alternativa interattiva alla lettura di una novella.

La longevità di Old Man’s Journey è assolutamente assente, si porta a termine in meno di un paio d’ore e giocarlo nuovamente è come leggere due volte lo stesso libro. Il che però è in linea con la distribuzione poiché oltre che in Steam sarà scaricabile da Google Play ed Apple Store. In effetti si nota che è molto più adatto a sistemi mobile vista la totale assenza di interazioni che non siano il punta e clicca, l’equivalente del touch. Adatto per soddisfare i buchi di tempo in cui si può usare il cellulare mentre si usano i mezzi pubblici o si è in fila dal medico.

Al momento in cui prepariamo questa videorecensione il prezzo a cui sarà disponibile il gioco è di € 7.49, può sembrare forse eccessivo in rapporto a longevità e distribuzione, ma è ampiamente giustificato dal lavoro grafico e musicale che c’è dietro, vincitore di diversi premi riservati agli indipendent games.

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