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El Hijo: A Wild West Tale – Recensione

Luigi Galletti 4 anni fa Commenta! 8
 

N’è passata di acqua sotto i ponti da quando nel 1998 Metal Gear Solid approdò sulle PlayStation One di tutto il mondo: con l’evoluzione dello stealth game in 3D, l’opera magna di Hideo Kojima è stata d’ispirazione a quasi tutti i giochi del genere.

Contenuti
El hijo y la madreIl bambino più silenzioso del WestCanyon, ambiente e musiche di giocoIn conclusioneTi potrebbe interessare

El Hijo: A Wild West Tale è sicuramente una produzione meno pretenziosa del franchise pubblicato da Konami, ma ciò non significa che non possa essere un videogioco riuscito nella sua assoluta semplicità: rilasciato a dicembre per PC, il titolo sviluppato da Honig Studios in collaborazione con Quantumfrog ha suscitato l’interesse di molti appassionati di videogiochi grazie alla sua direzione artistica minimalista ma ispirata e alla sua natura puramente stealth.

Oggi, 25 marzo, El Hijo approda ufficialmente su console: scopri la recensione del nostro provato su PlayStation 4! Non perdiamoci in ulteriori chiacchiere e parti con me in questo viaggio nel Selvaggio West in compagnia di una fionda e qualche diversivo all’apparenza grezzo, ma efficace.

El hijo y la madre

Ambientato nel Far West, il giocatore vivrà le vicende di un bambino di appena sei anni mentre la sua vita scorre serena nella fattoria insieme a sua madre, unico genitore su cui il nostro piccolo protagonista può fare affidamento.
Dopo una breve sequenza in compagnia di quest’ultima che funge da tutorial, i due scoprono che il ranch è stato ridotto in fuoco e fiamme da alcuni banditi.

Presa dall’istinto protettivo, la madre decide di portare il bambino in un luogo sicuro e lontano dal pericolo, e la scelta ricade su di un monastero isolato tra lande polverose e canyon: la mamma lascia suo figlio in custodia dei monaci, costringendolo a separarsi da lei e dai suoi affetti, seppelliti all’entrata dell’abbazia.

La trama di gioco si divide in due sezioni, dove alternativamente controlliamo il bambino e la madre: se lo scopo del pargolo è quello di scappare dal monastero e affrontare i pericoli del mondo esterno per ricongiungersi con la figura materna, nelle (poche) sessioni in cui impersoniamo la mamma potremo comprendere il perché la donna abbia scelto di abbandonare suo figlio in modo così cinico.

Nonostante l’incipit della storia sia accattivante, purtroppo la narrazione non rende giustizia alla trama: le vicende di gioco vengono narrate senza dialoghi e voci, ma con dei filmati dalla breve durata che talvolta ci forniscono un timido contesto di quello che i protagonisti stanno facendo. Una narrativa silenziosa che sicuramente è stata studiata a tavolino dagli sviluppatori, ma un comparto audio più presente avrebbe donato maggior enfasi in determinate momenti del gioco.

El Hijo: A Wild West Tale - Recensione

Il bambino più silenzioso del West

La chiave di volta di El Hijo: A Wild West Tale risiede nel suo gameplay, tanto semplice quanto divertente: superare il livello indisturbatamente è il fulcro principale dell’esperienza di gioco, e per farlo gli sviluppatori lasciano libera interpretazione al giocatore. Le uniche azioni che il bambino può compiere sono nascondersi e distrarre i nemici con alcuni diversivi, ma il sandbox del titolo permette al giocatore di scegliere come superare le sezioni di gioco.

Il bambino potrà servirsi della sua fionda per scagliare le pietre su determinati oggetti e attirare i nemici in uno specifico punto, ma nel corso del gioco sopraggiungeranno altri consumabili utili al completamento degli stage: dal soldatino giocattolo ai fuochi d’artificio, questi oggetti aiuteranno il bambino a creare un diversivo e riuscire a fuggire indisturbato da monaci e banditi.

Potrai terminare il gioco sfruttando tutti gli oggetti a tua disposizione per farti strada tra i nemici, oppure eludere il loro cono visivo nascondendoti e proseguendo nel modo più silenzioso possibile: la scelta è solo tua. Questo è indice di un ottimo level design, strutturato per adattarsi allo stile di gioco che il giocatore predilige.

L’unica pecca relative al gameplay di El Hijo riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici: una volta presa la giusta familiarità con i comandi di gioco, aggirare i nemici diventa troppo semplice e il senso di sfida va quasi a perdersi. Perché prestare attenzione ai movimenti di un bandito e agire in modo silenzioso per non farmi scoprire, quando basta correre per lo stage e salire su di una scala mentre il nemico sta per raggiungerci per poter terminare il suo stato d’allerta?

el hijo screen 2

Canyon, ambiente e musiche di gioco

Per quanto concerne il comparto grafico, El Hijo: A Wild West Tale propone uno stile cartoon di buona fattura: i colori, le animazioni e i modelli poligonali dei personaggi che popolano il mondo di gioco sono ben realizzati, e gli sviluppatori sono riusciti a creare la giusta atmosfera nonostante di primo acchito la grafica possa sembrare un po’ minimal.
In realtà El Hijo è pieno di dettagli su schermo, e la resa dell’ambiente di gioco gode di una direzione artistica coi fiocchi: su questo versante, chapeau ai ragazzi di Honig Studios.

Meno calzante invece la colonna sonora di gioco, che fornisce un sottofondo musicale tutto sommato gradevole, ma senza alcun brano che spicchi particolarmente o che resti impresso nella mente del giocatore: Le musiche ricalcano pienamente il cliché western e forniscono un’aggiunta ulteriore per l’immedesimazione, ma dal punto di vista puramente melodico, secondo me si poteva osare di più. Raramente vi troverete a canticchiare una soundtrack di El Hijo.

el hijo screen 1

In conclusione

L’avventura di El Hijo: A Wild West Tale è divertente da giocare e appassionante da seguire a livello di trama: nonostante alcune sbavature riguardanti l’intelligenza artificiale del titolo e un comparto audio poco presente, sia nei suoni di gioco che nella colonna sonora, lo stealth game pubblicato da HandyGames riesce a intrattenere il giocatore grazie a un level design di qualità e a una grafica piacevole da guardare.

I livelli di gioco lasciano la completa libertà all’utente di agire come meglio crede, e questo è sicuramente un punto a favore per il titolo, che avrebbe potuto ambire a un voto leggermente più alto se non ci fossero state le negligenze sopracitate.

Ciononostante, El Hijo è caldamente consigliato agli appassionati dei giochi stealth, ma anche al giocatore meno avvezzo al genere, poiché il gioco risulterà stimolante e divertente senza diventare troppo impegnativo o stucchevole. Se a questo aggiungiamo il prezzo di €19,99 decisamente adatto a tutte le tasche, El Hijo potrebbe essere una delle esperienze indie più divertenti a cui tu abbia mai giocato.

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