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Unrecord: siamo davvero pronti al realismo estremo?

Il nuovo progetto di DRAMA sembra pronto a ridefinire gli standard tecnici moderni: analizziamo i vari step di presentazione del progetto e le sue ambizioni

Soltanto poche settimane fa aveva destato clamore la pubblicazione di un video da parte di Alexandre Spindler, sviluppatore indipendente, in cui potevamo ammirare una sessione di gameplay del suo sparatutto attualmente in lavorazione in cui si impersona un militare all’interno di uno scenario bellico decadente con esplorazione di ambienti chiusi e scontri a fuoco ravvicinati.
Ciò che ha lasciato fin da subito tutti sbalorditi è stato il tasso tecnico della produzione, con una realizzazione in Unreal Engine 5 capace di raggiungere vette di fotorealismo fuori scala. La particolare prospettiva da body-cam caratteristica delle riprese militari degli agenti in servizio, la fedeltà delle luci e delle ambientazioni proposte e le animazioni apparentemente indistinguibili dalla realtà sono gli elementi che tutt’ora lasciano increduli.

Il nuovo gameplay di Unrecord

In un mercato che spesse volte ha visto titoli presentati con trailer e sessioni di gameplay troppo realistiche per essere vere, specialmente in fasi di sviluppo premature, un titolo del genere ha fatto sentire odore di vaporware, fra la scetticità generale del pubblico. Troppo bello per essere vero, insomma.
Quasi come a voler stupire nuovamente tutti, sulla scia del clamore del primo video, il titolo è tornato a mostrarsi una settimana fa con una nuova sessione di gameplay, di una durata maggiore del precedente e con ancora più dettagli che lasciano intravedere un progetto ben preciso e che, se fosse stato possibile, alza ulteriormente la posta in gioco.

Rispetto alla prima presentazione il developer è ufficialmente uscito allo scoperto con il nome di DRAMA. Il gioco ha inoltre un titolo ufficiale, Unrecord, e una piattaforma di uscita. Senza ancora una finestra di rilascio prevista ma già inseribile in wishlist su Steam, Unrecord ha lasciato nuovamente incredula la totalità del pubblico ed è già un caso unico.

In questo secondo video di gameplay è stato possibile intravedere più fasi di shooting, con una meccanica di mira ancora poco chiara, e animazioni di ricarica dell’arma che assottigliano ancora di più il confine fra realtà e finzione. In aggiunta a ciò sono state mostrate alcune meccaniche relative alla scelta di più azioni da compiere collegate a scelte morali ben precise da eseguire nel giro di pochi secondi durante le concitate fasi action. La possibilità di risparmiare o giustiziare a sangue freddo i nemici, con linee di dialogo multiple che differiscono per la loro “durezza” nei confronti dell’interlocutore iniziano a configurare un titolo in cui probabilmente la farà da padrone anche la morale, in aggiunta a tutto il resto.

I dubbi sul progetto di DRAMA

Sono in molti ad aver definito inoltre Unrecord quasi grottesco. L’estremo realismo proposto in uno scenario di guerra così verosimile riesce a trasmettere tutte le sensazioni negative che si proverebbero ad essere lì in quel momento. Si sono ovviamente sprecate le teorie su come il video mostrato non sia in realtà una sessione interamente giocabile e sull’utilizzo di filtri speciali che, uniti al fish-eye della bodycam, rendano possibile in modo “furbo” l’ottenimento di questo realismo grafico estremo.
E’ qui che Spindler ha deciso di pubblicare un terzo video su Twitter in cui mostra il secondo gameplay da varie angolazioni possibili grazie all’engine di gioco al fine di mettere a tacere le chiacchiere su quanto le sessioni proposte siano in realtà vertical slices realizzate ad-hoc. “Non ci credete, eccovene altro” sembra volerci dire Spindler.

E’ di oggi la notizia diffusa da IGN in cui si mostra una demo rilasciata nei primi mesi di vita di Unreal Engine che sarebbe stata utilizzata come base per il progetto. Ciò a dare ulteriore credibilità a ciò che ci è stato mostrato di Unrecord.
Ad Unrecord, come al suo papà, non manca certamente l’ambizione ma sono ancora molti i lati oscuri di una produzione così particolare da voler puntare ad essere un vero e proprio spartiacque, per lo meno dal punto di vista tecnico, del gaming moderno.

Abbiamo sempre sognato un futuro in cui la tecnologia potesse migliorare a tal punto da ottenere un realismo quasi totale, ma adesso che di punto in bianco ci viene “sbattuto” in faccia un prodotto in grado di farci sentire di essere realmente lì, al centro dell’azione senza più alcune confine fra realtà e gioco, in molti stentano a crederci e sembrano quasi spaventati dalle potenzialità di Unrecord.

Fonte

L'estremo realismo è un qualcosa che vogliamo veramente vedere nel gaming? Arriveremo ad un momento in cui la maggior parte delle produzioni sarà su questo livello? Fino a che punto sarà quindi possibile parlare "soltanto" di videogioco? Faccelo sapere nei commenti!

Alessandro Frosolini
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