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NintendoSwitchRecensioni

Stela: la recensione, un platform non del tutto convincente

Valentina Masciolini 5 anni fa Commenta! 4
 

Sviluppato da Skybox Labs, Stela è un platform d’avventura indie, precedentemente rilasciato su PC e Xbox One e ora approdato su Nintendo Switch il 13 marzo 2020.

Contenuti
SinossiGameplaySound e graficaTi potrebbe interessare

Sinossi

Stela si ambienta in un mondo distrutto sullo sfondo di uno scenario post-apocalittico. È evidente che il tempo dell’uomo è stato soppiantato da pericolose, strane e inquietanti creature aliene. La natura, che la protagonista deve affrontare, soffre ed è ormai distrutta da qualcosa che ne ha devastato gli equilibri in modo inevitabile. La donna di nome Stela rappresenta l’unica sopravvissuta e deve fuggire continuamente da un mondo ostile che la rifiuta e la minaccia. Il suo lungo viaggio tra le rovine di una civiltà, potrebbe portare a tutto o a nulla ma questo non è possibile prevederlo.

Gameplay

Stela è un platform game con svariati e semplici puzzle ambientali. Il gameplay si basa essenzialmente sui salti e la manipolazione di alcuni oggetti come casse, leve e poco altro. I movimenti sono abbastanza fluidi salvo in alcuni casi e in alcune animazioni che risultano un po’ forzate e legnose. Tutto sommato, non si avvertono cali di frame o problemi di questo genere: il flusso del titolo scorre tranquillamente accompagnato da un magnifico comparto sonoro. Il problema essenziale è la sua ripetitività che tocca sia le meccaniche di gioco che le ambientazioni. Il viaggio di Stela tra le rovine scorre velocemente e gli ambienti variano poco, sono molto simili tra loro e risultano monotoni. Il gameplay è carino ma poco stimolante perché i puzzle ambientali sono estremante facili da capire e da eseguire, salvo in rarissimi casi.

Ad ogni modo, ci sono comunque degli aspetti positivi in Stela e non sono da trascurare. Il gameplay trasmette la giusta solennità e solitudine che lo sviluppatore vuole veicolare al giocatore perché lo possa avvertire in modo empatico. Gli scenari sono comunque gradevoli e sottolineano la natura selvaggia che si ribella all’uomo. Le creature da cui Stela cerca di fuggire sono molto interessanti anche se non troppo originali e regalano momenti stealth che possiedono il loro fascino.

Stela è un titolo abbastanza breve i cui momenti o se vogliamo “capitoli”, sono tutti rigiocabili. Una scelta non scontata che lo rende longevo e pratico.

Ciò che di sicuro si può rimproverare al gioco, è di trarre ispirazione da titoli come Limbo e Inside ma senza la loro originalità, complessità e profondità sia a livello concettuale che di gameplay. A Stela manca qualcosa, un “quid”, che le faccia fare quel balzo che rapisca completamente il cuore del giocatore. Pur rimanendo interessante, il titolo non presenta un concept originale e non ha abbastanza rimandi  che invitino l’utente alla riflessione.

Sound e grafica

Il sound è davvero uno degli elementi che eccelle in Stela. Gli effetti sonori e la musica di sottofondo regalano sensazioni davvero di impatto al giocatore e lo trascinano nello straziante viaggio della protagonista, nella sua paura, disperazione, solitudine e incertezza. Anche i momenti di solenne silenzio, con solo dei sussurri a fare compagnia al giocatore, conferiscono sempre più coinvolgimento emotivo. Il sound è il vero narratore del titolo, racconta e svela storia come se la sussurrasse.

La grafica non è male. Rispetto al comparto audio soffre un po’ di più ma è comunque godibile e resa abbastanza bene anche a livello di profondità e di giochi di luce, notevoli, scenografici e cinematografici. La visuale sposta il focus da Stela all’ambiente circostante che sembra essere la vera protagonista della narrazione e di cui si avverte la vera sofferenza e devastazione.

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