Sviluppato e pubblicato da Codeaclysm Games, Squarena è un party game dalla doppia anima: sia multiplayer che per i giocatori solitari. In quest’ultimo caso, il titolo si trasforma in un platform a scorrimento ma anche in uno shooter 2D con tanto di puntatore analogico a schermo. Noi abbiamo provato questo stranissimo titolo su PlayStation 5 e siamo pronti a raccontarti la nostra recensione. Pronto a diventare un quadrato?
Squarena e i quadrati pronti a tutto
Squarena non ha una narrazione… in realtà non ha neanche un obiettivo ben preciso. A essere onesti, abbiamo non poche difficoltà a inquadrare l’esperienza ludica proposta dagli sviluppatori, essendo un vero e proprio calderone di esperimenti videoludici mixati in modo impreciso tra loro e che danno vita a un miscuglio disorganizzato di attività a cui è difficile appassionarsi.
Come detto, non essendoci una storia da seguire, Squarena punta tutto sul gameplay ma non sacrifica la personalizzazione del nostro avatar. Avatar che, come potrai immaginare, è un quadrato. Con nostra sorpresa, le skin presenti nel titolo sono più di quanto immaginassimo e sono anche ben fornite per quanto riguarda easter egg e richiami di vario genere, sia dal mondo dei videogiochi che da quello del cinema.
Quindi sì, abbiamo avuto il piacere di avere un quadrato Kratos direttamente da God of War così come un quadrato Harry Potter. Purtroppo, tali modifiche sono meramente estetiche visto che il nostro eroe è completamente muto e orfano di skill personalizzate. E laddove il quadrato da controllare regala qualche gradevole esperienza estetica, lo stesso non possiamo dire delle arene in cui andremo a malmenarci, decisamente anonime e poco ispirate.

Squarena, tante modalità per un titolo senza obiettivo
Squarena si presenta come un party game, un grande contenitore dove si possono effettuare diverse attività ludiche e che hanno come centro nevralgico il fatto che si impersona un quadrato. Nel dettaglio, il gioco ha due tipi di esperienza tra cui spicca quella del multiplayer in locale. Qui, fino a un massimo di sei giocatori, possono menarsi in arene circoscritte e in rigoroso 2D.
Lo scopo è quello di eliminare gli avversari sparandogli contro e riducendo le loro dimensioni, colpo dopo colpo, finché non svaniscono. Vince l’ultimo con ancora una vita in possesso. Ad agevolare e variare un po’ i vari scontri, ci sono diversi power up che appaiono a schermo nelle varie arene, tutti abbastanza standard e poco accattivanti. Per quanto riguarda le azioni in nostro possesso, invece, il quadrato può saltare, doppio saltare, sparare e anche teletrasportarsi a breve distanze.

E qui iniziano i problemi… Sparare è più complicato di quel che sembra. Per farlo, potremo utilizzare un mirino affidato all’analogico in un processo estremamente impreciso e scomodo. Inoltre, la carica del proiettile è più lenta del dovuto. Anche il salto non migliora la situazione, essendo goffo, impreciso e legnoso. E che dire del movimento del quadrato? Questi pattina sul suolo e spesso “scivola”, con conseguente risultato di sbagliare l’atterraggio e muoversi in modo scoordinato.
Sì, tutte queste imprecisioni, in buona compagnia, possono regalare occasionali e fugaci momenti di divertimento ma ludicamente parlando, siamo dinanzi a situazioni molto arretrate tecnicamente e che non rendono l’esperienza piacevole. Anche perché Squarena si propone come titolo molto “fisico” ma tale fisica funziona solo in certe occasioni. Ad esempio, se vieni colpito e diventi più piccolo, sei sì più veloce e scattante ma se provi a sparare, a seconda della direzione e dell’area dove parte il colpo, il rinculo può anche farti decollare.

In singolo… è peggio
Squarena offre anche una serie di attività single player dedicate a… chi si odia. Esatto, ogni attività in solitario proposta dal titolo è una sorta di condanna personale che ci si autoinfligge in sessioni ludiche totalmente sconnesse, brevissime ma estremamente crudeli e imprecise. Oltre a un tutorial sconclusionate, abbiamo una sorta di tiro al bersaglio dove potremo imprecare rumorosamente contro il pessimo sistema di mira che ci vedrà fallire ogni record.
Ma il bello viene con la modalità denominata “Square Up!”. Qui avremo a disposizione un livello in 2D sviluppato in orizzontale e il nostro scopo è quello di arrivare in cima… un unico livello sviluppato in verticale dove per decine e decine di minuti, imparerai a odiare il mondo dei platform bidimensionali e soprattutto te stesso per aver deciso di affrontare tale sfida. Il motivo? Semplice: sei un quadrato… che deve saltare su una serie di piattaforme sferiche.
Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che il nostro quadrato, per saltare “bene”, deve essere ben posizionato sulla superficie, pena salti “finti” o slittamenti involontari. Questo si traduce in minuti spesi a posizionare ogni millimetro del nostro quadratoso avatar per poi lanciarsi in sequenze di platform totalmente prive di appeal. Si passa dal saltare su delle palle al percorrere sentieri sconnessi composti da lettere postali… il tutto senza alcun filo logico.

Immagina poi di arrivare quasi in cima e di sbagliare un salto perché il quadrato ha pattinato troppo sulla pessima piattaforma di turno… e dover ripetere intere sessioni più e più volte… Ma c’è di peggio! Esiste una modalità a tutto schermo dove noi siamo “piccolissimi” e dobbiamo percorrere un sentiero bidimensionale pieno zeppo di trappole letali. Un percorso dell’orrore costellato però da generosi checkpoint, che ci chiede di mettere alla prova il discutibilissimo sistema di platform del titolo.
Inutile dire che in questo caso, anche l’utente più paziente, è spinto ad abbandonare tutto anche perché si muore per lo slittamento del quadrato più che per errori del giocatore. In compenso, tali orrori sono estremamente brevi. Ogni modalità si apre e si chiude con un solo scenario presentando così il pacchetto single player come mero extra. Un crudelissimo… mero extra.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Squarena è spoglio, sconnesso, privo di coerenza e respingente. Escludendo la già elogiata personalizzazione degli avatar quadrati, il mondo di gioco offre arene spoglie, anonime e prive di qualsivoglia appeal estetico o tattico. Sì, ci sono piattaforme mobili ma nulla di identitario o che renda unica l’esperienza del titolo.
La situazione non cambia nelle modalità per singolo giocatore, con oggetti a schermo anonimi e realizzati in modo pigro. Anche il sonoro non brilla per originalità, risultando discretamente dimenticabile. Da segnalare anche l’assenza della lingua italiana seppur non c’è quasi niente da leggere.