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Lettura Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)
 
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Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)

Un party per fantasmi birbanti

Pasquale Aversano 4 settimane fa Commenta! 8
 
6.3
Polterguys

Sviluppato da Madorium Ltd e pubblicato da Amplified Games, Polterguys: Possession Party, da ora solo Polterguys, è un racing party-game in 3D con visuale dall’alto che punta a creare caos con un mix di meccaniche ben amalgamate tra loro e pensato prevalentemente per il multigiocatore, tanto locale quanto, soprattutto, online. Noi abbiamo sfidato innumerevoli fantasmi su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione! 

Contenuti
Polterguys tra racing e acchiapparelloFai tranelli e sopravviviGrafica e sonoro

Polterguys tra racing e acchiapparello

Polterguys è un party game e in quanto tale non punta a raccontare alcun tipo di storia. Anzi, si tratta di un titolo fortemente mirato ad esperienze multigiocatore (non esistono campagne o attività singl player se non partite contro i bot) e quindi la sua volontà è ancora più focalizzata nel fornire unicamente gli strumenti e i luoghi più folli dove far casino insieme ai propri amici o a utenti online. Nonostante ciò, avremo comunque un fantasmino occhialuto che ci farà da mentore per il breve e confusionario tutorial.

Sia chiaro, il gioco in sé è molto semplice da padroneggiare anche perché, nonostante qualche buona idea, la metodologia di gioco non è del tutto inedita. Il problema riscontrato sin dalle prime battute è la traduzione dei testi in lingua italiana. Parliamo, infatti, di una localizzazione estremamente lacunosa e imperfetta e che sembra esser fatta da un’intelligenza artificiale distratta. Interi termini sono utilizzati in modo errato e le frasi che ci restituisce creano più confusione che altro.

Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)

Questa scarsa cura si ritrova subito nell’interfaccia unita a una serie di bug che segnaliamo sin da subito andando, di fatto, a corrompere la “lore” del titolo che diventa ancora più caotica. Banalmente, in Polterguys impersoniamo un’entità che, per sopravvivere e dar vita a un sano e folle caos, ha bisogno di possedere un oggetto. Ebbene, tale oggetto viene definito dal gioco come “bene”, termine abbastanza inusuale.

Tali “beni” sono a loro volta distinti in “beni alimentari”, “beni giocattolo” ecc. Tradotto sarebbe il cibo e i giocattoli che potremo possedere all’interno del titolo. Ogni “bene” ha una sua abilità specifica e ci garantisce un colpo di protezione. Due colpi, e siamo fuori dai giochi. E visto che parliamo di regole di gioco, è bene scoprire subito come si gioca a Polterguys!

Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)

Fai tranelli e sopravvivi

Polterguys è un party game 3D con visuale isometrica dove avremo a disposizione una serie di arene in cui divertirci a una sorta di acchiapparello con tranelli. Banalmente, otto fantasmi si sfidano a una gara dove vince l’ultimo sopravvissuto. Ma sopravvissuto a cosa? A un enorme e minaccioso mostro nero che ci da la caccia. Tale mostro ci inseguirà per tutta l’arena mentre noi fantasmini saremo costretti a nasconderci o a far tranelli ai nostri rivali per farli beccare e squalificare.

Come anticipato, per esser fuori dai giochi, devi essere beccato due volte (ammonito ed espulso, insomma). Il mostro nero inseguirà tutti a prescindere salvo modifiche alla mappa temporanee e utilizzo di particolari power up. Questi due elementi, sono quelli più riusciti all’interno delle sfide di Polterguys che, essendo principalmente legate solo a questa modalità, tendono a ripetersi facilmente già dopo qualche ora di gioco.

Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)

Le modifiche alle arene, che non sono altro che piste lineari, con fugaci scorciatoie e qualche elemento verticale sporadico, sono legate a particolari leve a tempo da poter attivare al momento opportuno creando zone di ostacolo utili per bloccare i rivali o seminare il mostro. A ciò, si aggiungono i power up che, come in qualsivoglia Mario Kart che si rispetti, sono randomici e assolutamente folli.

Si va da quelli difensivi come l’invisibilità, lo scudo o il fingersi morto fino a quelli offensivi come tornadi, bolle mollicce che paralizzano e razzi. Ammettiamo che la varietà di power up, seppur non eccelsa, è discretamente divertente da utilizzare e può rovesciare le situazioni in qualsiasi momento se ben utilizzati. A ciò si aggiungono anche delle particolari sfere verdi che possono essere accumulate nella rispettiva barra per poi essere consumate in due modi: o venendo spese come turbo o per nascondersi in determinati luoghi.

Al momento della nostra prova, segnaliamo qualche incertezza di vario genere. Prima di tutto, non abbiamo avuto modo d’incontrare alcun utente e, nonostante siano citate altre due mini modalità, l’unica opzione a nostra disposizione riguardava la partita semplice con la modalità già descritta denominata “Monster Mash”. In assenza di utenti, il titolo ci fornisce come rivali 7 sfidanti guidati da un’IA non eccelsa ma abbastanza competitiva. 

Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)

Anche l’intelligenza artificiale del mostro che ci insegue non si è dimostrata sempre perfetta. In alcuni casi si fissava unicamente su di noi mentre in altri casi restava impalata a fissare il vuoto. Apprezzata invece la tecnica per eliminare i “camper” che potrebbero pensare di nascondersi in zone elevate. Ebbene il mostro è dotato di un “risucchio” che non lascia scampo a chi si ferma (discorso diverso per i nascondigli che consumano energia verde).

In termini di contenuti, considerando la poca variabilità della modalità principale, si segnalano otto mappe discretamente differenti per trappole e grafica, 20 costumi (che sarebbero i già citati “beni”) e sfide giornaliere e settimanali abbastanza classiche. C’è da dire che il titolo ha il potenziale per avere aggiornamenti continui ma deve cercare di potenziare l’offerta di fondo e corregge i bug. E giusto per citarne un altro, in partite contro l’IA a vincere sarà sempre il “GiocatoreVincitore” mentre se vinciamo noi… il vincitore sarà “Voi”. 

Polterguys: Possession Party, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Polterguys non è malvagio e presenta uno stile cartoonesco gradevole e che trova una buona varietà proprio nei costumi. Buone anche le mappe così come l’haunt. Quest’ultimo è il nostro hub centrale che potremo anche leggermente personalizzare spendendo “caramelle”, la valuta in game del titolo. Buoni anche gli effetti visivi dei power up anche se dobbiamo evidenziare qualche rallentamento in situazioni fortemente caotiche e anche qualche problemino legato alla compenetrazione poligonale.

Il sonoro è gradevole ma non memorabile e tende a ripetersi insieme alla ripetizione del sistema ludico stesso. Per quanto riguarda i sottotitoli, invece, come già ampiamente segnalato, sono presenti in lingua italiana ma sono confusionari e imperfetti. 

Scopri tutto su Polterguys
Polterguys
6.3
Grafica 6.5
Sonoro 6
Longevità 6
Gameplay 6.5
Aspetti positivi Party game semplice e immediato Qualche idea carina Buon sistema di power up
Aspetti negativi Sottotitoli in lingua italiana da rivedere Bug e imprecisioni tecniche La sfida futura è nei nuovi contenuti e nel supporto extra
Considerazioni finali
Polterguys è un party game divertente e adatto a tutti ma praticamente orfano di esperienze single player, puntando tutto sul multiplayer tanto locale quanto online. A un sistema ludico con qualche idea carina si deve tener conto di un’ossatura ripetitiva e contenutisticamente limitata (al momento). Da segnalare anche qualche bug e imprecisione tecnica a cui si sommano dei sottotitoli in italiano da rivedere. Riassumendo, è un party game che riesce a divertire nel breve tempo ma che ha bisogno di contenuti aggiuntivi e qualche scossone ludico per sopravvivere nel lungo periodo.

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