Sviluppato e pubblicato da Lofty Sky Entertainment in sinergia con ESDigital Games, Shuyan Saga è un interessante ibrido fra visual novel e picchiaduro. Parliamo di un prodotto nato su dispositivi mobile nel 2017 e trasportato poi nel mondo pc e console. Dopo aver esaminato la versione per Steam (qui la nostra recensione) abbiamo re-indossato i panni della principessa Shuyan su Nintendo Switch. Come se la sarà cavata in questa inedita versione? Scopriamolo insieme nella nostra nuova recensione.
Shuyan Saga – Un’altra principessa guerriera
Metà dell’anima di Shuyan Saga è una visual novel, questo significa che l’attenzione alla narrazione è molto alta. Personaggi, ambientazione e canovaccio narrativo si confermano ben amalgamati tra loro offrendo un racconto fantasy cinese con arti marziali accattivante, non sempre originale, con qualche lieve incertezza sul ritmo ma che riesce comunque a trascinare l’utente fino ai titoli di coda.
Inutile negarlo, gran parte del fascino di Shuyan Saga, oltre che per la cura grafica degli sprite e fondali, è per la sua doppia essenza e per un tentativo, azzardato e coraggioso, di rendere le visual novel più interattive fondendole letteralmente con un genere quasi totalmente opposto. Ma torniamo alla narrazione, chi è la protagonista? Si chiama Shuyan, è una principessa, è immatura, è ribelle e tiene tanto alla sua terra.
Terra che è minacciata da un’orda nemica feroce e inarrestabile. E dopo un incipit abbastanza prevedibile dove un torneo d’arme diviene scenario di guerriglia, la nostra principessa si ritrova a diventare eroina, intraprendendo un viaggio, dalla durata modesta, scandito da prove di coraggio, onore e tante tante botte con stile. Il tutto inserendo le immancabili scelte testuali, qui anche a tempo. Se te lo stai chiedendo, sì, le scelte avranno delle conseguenze più o meno rilevanti e non mancheranno colpi di scena, seppur alcuni decisamente telefonati.
Leggi e picchia, picchia e leggi
Come anticipato, Shuyan Saga è una visual novel fusa a un picchiaduro e con anche una struttura elementale da gioco di ruolo. Se sul versante da visual novel, il titolo offre una storia intrigante e forte di una buona varietà di situazioni seppur non rivoluzionaria e con tanto di scelte da prendere velocemente, il lato più ludico si dimostra sorprendentemente stratificato. Quindi no, l’aspetto da picchiaduro non è una sorta di mini gioco ma possiede un proprio sistema che è addirittura duale.
Shuyan Saga infatti ha sia combattimenti in terza persona con visuale isometrica sia su scenari 2.5D alla Tekken o Street Fighter. La prima è la più semplice delle due, dove fondamentalmente potrai muoverti, menare le mani e schivare i colpi avversari. Assolutamente niente d’innovativo ma riesce a spezzare e ravvivare il ritmo della classica visual novel. E se i combattimenti dall’alto risultano un po’ spogli e semplicistici, grossomodo la situazione non migliora molto nelle battaglie ravvicinate.
Qui l’esperienza richiama (molto vagamente) i classici da arcade ma con una profondità e tecnica decisamente inferiori. Anche il livello di difficoltà tende al ribasso e le mosse di Shuyan, potenziabili con l’accumulo di esperienza, non sono così varie anche se il feedback è leggermente più immediato rispetto alla legnosità riscontrata nella nostra analisi su PC. C’è comunque da dire che il titolo non è un picchiaduro puro ma che prova semplicemente a ravvivare e ludicizzare la sua anima principale che è quella da visual novel.
In compenso, i combattimenti si dimostrano decisamente accessibili, perfetti per chi non è pratico di picchiaduro e mostrandosi come utile intermezzo tra una narrazione e un’altra. Inoltre, il sistema di ludicizzare le battaglie, altrimenti limitate a linee di dialogo e disegni statici, rende il tutto sorprendentemente coinvolgente e divertente confermando la buona intuizione coraggiosa degli sviluppatori e rendendo il titolo a suo modo “unico”.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Shuyan Saga ha oltre 1000 tavolozze a fumetto disegnate a mano e che rendono il titolo decisamente più vario di gran parte delle visual novel classiche. La cura al dettaglio, nonostante qualche leggero cambio di stile tra le varie tavole, è molto alto e il doppiaggio in inglese, tra l’altro con attori d’esperienza, favorisce il coinvolgimento e regala un’esperienza coesa e piacevole. Purtroppo lo stesso non si può dire della grafica 3D, decisamente rozza, pigra, arretrata e brutta da vedere.
Il sonoro si difende discretamente bene con tracce orecchiabili e mai troppo invadenti, risultando un gradevole accompagnamento a quanto avviene su schermo e adattandosi bene alle varie fasi ludiche. Da segnalare la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana mentre il titolo si difende abbastanza bene su entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile leggermente più avvantaggiata potendo diventare una sorta di e-reader. Sul versante tecnico, segnaliamo giusto qualche lieve rallentamento in alcuni combattimenti dall’alto ma niente di eclatante.