Crisis Core Final Fantasy VII

Old But Gold #188 – Crisis Core: Final Fantasy VII

Old But Gold all'insegna di un titolo modernizzato per l'occasione, ma che detiene ancora un posto speciale nei più nostalgici

Old But Gold di un gioco che, per me, è sempre stato sinonimo di amore e insegnamento. Crisis Core: Final Fantasy VII è un prodotto videoludico estremamente speciale e che avrà sempre il suo angolino sul piedistallo dei miei titoli preferiti. Il protagonista di questo capitolo è sempre stato, nella mia mente, un eroe. Quello di tutti i giorni, il vicino di casa che prontamente è sempre disponibile per aiutare senza avere niente in cambio. Poi magari desidera gloria e potere, ma conversandoci questo pensiero non traspare e si sente solo il suo gran cuore. Prima gli altri, poi sé stesso; ed è un po’ la filosofia che ho adottato nel corso degli anni, mutandosi poi nel carattere più chiuso di Cloud, protagonista di Final Fantasy VII.

Ho sempre visto Crisis Core: Final Fantasy VII e Final Fantasy VII come sinonimo di crescita in un mondo che, spesso, trasforma nel bene e nel male le persone che ci abitano. Magari sono io fin troppo pesante, lo ammetto, ma l’effetto è quello fin da quando uscì per PSP nel 2007 in oriente e nel 2008 in occidente. Ad ogni modo, vediamo se riesco a raccontarti questa storia seguendo un filo logico; Crisis Core: Final Fantasy VII è il prequel di Final Fantasy VII, uscito molto tempo dopo il primo capitolo e che riscosse subito un gran successo. Square Enix colpì i punti giusti per renderlo uno dei capolavori firmati Final Fantasy e i suoi personaggi vengono eletti, ancora oggi, a pilastri portanti dell’azienda videoludica.

Addentriamoci dentro Crisis Core: Final Fantasy VII e, se lo desideri, successivamente potrai leggere la recensione della Reunion uscita recentemente e le analisi fatte sul gioco!

Old But Gold Crisis Core: Final Fantasy VII

Old But Gold con Crisis Core: Final Fantasy VII

La storia di Crisis Core: Final Fantasy VII è molto complessa quanto semplice; il gioco si apre sulla vita quotidiana di Zack Fair all’interno della Shinra e di come, puntualmente, desideri diventare Soldier di 1° classe. Per passare di livello si allena tutti i giorni ed esegue esami su esami pur di raggiungere l’obiettivo senza abbattersi, il tutto sotto la guida autorevole di Angeal e sporadicamente da Sephiroth (entrambi Soldier di 1° classe e considerati eroi). Un giorno, però, arriva la grande occasione della sua vita: essere raccomandato per la promozione proprio da Angeal!

Il compito assegnato è molto semplice: andare a Wutai e mettere la parola fine ai ribelli. Niente di più facile, se non per il fatto che precedentemente questa missione era stata assegnata a un altro Soldier chiamato Genesis e che, allo stato attuale, risulta essere un traditore. Sembra proprio che abbia messo contro la Shinra diversi Soldier, facendo lasciare loro il lavoro e il compito assegnato; ed è proprio a Wutai che i tasselli della storia iniziano a prendere forma, trovando proprio seguaci di Genesis a creare problemi su problemi alla stessa Shinra. O almeno così sembrano, essendo soldati con lo stesso volto del ragazzo.

Il compito di Zack non è solo quello di fermare i ribelli del posto, mettendo fine a una guerra durata fin troppo tempo, ma anche quello di capire e cercare informazioni riguardo Genesis. E trovarlo si preannuncia già qualcosa di estremamente difficile, in cui altre forze fanno capolino riempiendo la trama di eventi drammatici e catastrofici. Già, non avrai ulteriori spoiler in quanto ti invito a provare direttamente la Reunion uscita da poco tempo!

Crisis Core: Final Fantasy VII

Una luce diversa, su tutti

Crisis Core: Final Fantasy VII mise in mostra non solo ciò che avvenne sette anni prima di Final Fantasy VII, ma pose ai giocatori tutti i personaggi sotto una luce completamente diversa! La storia di questo capitolo non parlava solo di Zack e della sua scalata verso la gloria eterna, ma metteva in risalto aspetti e passati di persone all’interno del gioco che poi avresti rivisito in Final Fantasy VII. O che, magari, già conoscevi dal lontano 1997 con il capitolo uscito su PlayStation One. Chi rientrava nel secondo club, infatti, era considerato come il pubblico nostalgico che riusciva a capire la situazione presente in una cutscene solo grazie allo scambio di sguardi dei personaggi.

Senza parlare dell’effetto nostalgia che Square Enix riuscì a centrare in tutti loro; Crisis Core: Final Fantasy VII è un gioco creato appositamente per essere giocato dopo una determinata storia, proprio per creare un’esperienza videoludica fuori dal normale ed è stata anche la causa del suo successo. È stato progettato nei minimi particolari, specialmente a causa dei protagonisti. Zack Fair e Cloud Strife sono esattamente l’opposto l’uno dell’altro, come il sole e la luna o la tempesta e il ciel sereno.

Questa scelta è stata fatta accuratamente da parte degli sviluppatori, per mettere ancora più in evidenza il legame mostrato nel gioco e la loro personalità che, seppur differenti, li avrebbero portati a essere degli eroi amati da tutti. E, come detto all’inizio, Cloud lo possiamo tranquillamente considerare come un’evoluzione di ciò che sarebbe diventato Zack prima o poi. Un erede, che riceve la famosa Buster Sword dallo stesso protagonista di Crisis Core: Final Fantasy VII e che, a sua volta, ne prende possesso come eredità da Angeal.

Crisis Core: Final Fantasy VII

Un po’ Final Fantasy, un po’ Kingdom Hearts

Ai tempi erano in molti a trovare simile le meccaniche usate in Crisis Core: Final Fantasy VII con quelle usate in Kingdom Hearts; nessuno, però, si è mai lamentato di ciò, nonostante il sistema dell’OMD (Onda Mentale Digitale conosciuto anche come DMW – Digital Mind Wave) abbia fatto infervorire tantissimi utenti proprio per la sua casualità nei combattimenti. E di questo ne parlo specificamente nella recensione della Reunion, quindi ti consiglio di darci una lettura per capire al meglio cosa sto spiegando.

A parte ciò, Zack poteva (e può tutt’ora), combattere con tantissimi nemici utilizzando svariate abilità e colpi speciali, o bonus, forniti dalle Materie. Quest’ultime venivano scelte durante la battaglia e potevano essere potenziate per avere la meglio sui mostri. E, per la cronaca, erano veramente tanti e di diverse tipologie; non aspettarti qualcosa di diverso da ciò che hai visto negli ultimi anni con i vari Final Fantasy, ma ai tempi erano veramente eccezionali!

Per avere queste Materie era necessario completare delle missioni secondarie e del tutto opzionali, i quali davano anche soldi oppure oggetti speciali. Se non ricordo male, anche il comparto missioni era molto ricco con centinaia e centinaia di possibilità tra cui scegliere dal menù di salvataggio; questo sistema andava incontro al giocatore che desiderava andare avanti con la trama, ma anche a chi voleva qualcosa di estremamente rapido prima di tornare a lavoro o a studiare. Ed era molto divertente scoprire quali magie o colpo speciale avrebbero tirato fuori i mostri di turno!

Crisis Core: Final Fantasy VII

Un gioco fatto a capitoli

Quando uscì, Crisis Core: Final Fantasy VII venne subito considerato fra i titoli più appaganti che circolavano in quel periodo per PSP. Graficamente parlando, in quanto i dettagli usati erano veramente ben fatti e riuscivano a far capire che il motore tridimensionale usato era stato sfruttato a dovere. E questo si notava principalmente nelle zone in cui era permesso camminare “liberamente”, ovviamente mantenendo sempre un certo pattern. Crisis Core: Final Fantasy VII non è mai stato un open world e mai lo sarà.

I paesaggi erano caratteristici, difficilmente o solo in rare occasioni trovavi qualcosa di non curato o fatto in maniera approssimativa, e questo lo ha reso molto all’avanguardia. Un distacco netto da ciò che era Final Fantasy VII e ciò che era Crisis Core: Final Fantasy VII. Seppur sulle spalle abbia sempre avuto il peso di un grande titolo, questo capitolo è sempre riuscito a prendersi la sua fetta di indipendenza. Un po’ come la colonna sonora a lui dedicata.

A questo giro se n’é occupato Takeharu Ishimoto, che ha avuto modo di creare un capolavoro dietro l’altro con musiche inedite e anche sfruttando ciò che Nobuo Uematsu fece in Final Fantasy VII. I remix creati vengono ascoltati ancora oggi, proprio come One Winged Angel sentita nella versione cinematografica di Advent Children. Non solo, perché da quest’ultimo, e anche da Dirge of Cerberus, provengono i doppiatori principali usati in Crisis Core: Final Fantasy VII! Di capitolo in capitolo si sentiva l’impegno utilizzato nella creazione del gioco e, nel 2022, i frutti continuano a sentirsi.

Crisis Core: Final Fantasy VII

 

Fonte

Aspettavi da tempo la Reunion di questo capitolo o preferisci rimanere legato alla vecchia versione?

Giulia Spataro
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