Loddlenaut, la recensione (Steam)

Qui vige il più totale relax, ma occhio! Chi dorme non piglia Loddles.

Il titolo dei ragazzi di Moon Lagoon è un coloratissimo free roaming dove, per una volta, non dovrai sconfiggere demoni venuti da chissà quale inferno, né eliminare orde di alieni in chissà quale galassia. Dovrai invece compiere una missione che è molto più affine al mondo che ci circonda, una missione ecologista fino al midollo.

Infatti non solo ripulirai un oceano da plastica e lattine ma, acquistando la tua copia di Loddlenaut, contribuirai a finanziare la Whale and Dolphin Conservation, associazione che si impegna costantemente nella difesa dell’eco sistema marino dalla scellerata maleducazione di chi inquina senza ritegno. Contento? Bene, allora vediamo nel  dettaglio trama e dinamiche di Loddlenauts.

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Sembra un angelo caduto dal cielo

Dicevamo quindi, il pianeta GUP-14 sta andando in malora sempre più, in parte per via della noncuranza dei suoi abitanti, ma soprattutto delle multinazionali, prima su tutte la GUPPI che ha fatto il buono e cattivo tempo, fregandosene delle conseguenze. Ed ora l’oceano è inquinato da plastica, vetro e vecchi dispositivi elettronici che rischiano seriamente di mandare in malora l’ecosistema, qui rappresentato dalla classica flora marina e dai Loddles, pesciolini pucciosi con l’insana mania dello stalkeraggio più becero.

Il titolo non ci spiega chi siamo noi, né entra troppo nel dettaglio di cosa ha fatto la GUPPI per devastare tutto. In giro troverai dei tesserini di vari dipendenti della sopra citata multinazionale. Questi amplieranno la lore ma l’intento evidente dei ragazzi di Moon Lagoon è stato quello di sensibilizzare soprattutto i più piccoli visto lo stile e la difficoltà, ma perché no? Anche dei più grandi. Tuffati quindi in questo oceano da salvare, con tutto quel che la tecnologia del buon vecchio Dave, il tuo superiore, ti permetterà di rendere più agevole l’avventura.

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Il nostro superiore è sempre li a blaterare di ossigeno. Ma quanto mai sarà importante questo oss… Blupblupblup

Un pesce di nome Wanda

Eccoci a parlare del gameplay. Come avrai intuito relax è la parola d’ordine. Qui non c’è una tempistica da rispettare. Fluttui allegramente con la tua sparabolle, attento soltanto a non terminare l’ossigeno. Tranquillo, il problema è risolvibile in breve tempo, grazie ad un pratico sistema di crafting. Infatti raccogliendo i vari rifiuti avrai modo, inserendoli in alcuni bidoni, di riciclarli per ottenere materiale per la creazione di oggetti e macchinari.

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Per nulla inquietanti questi bidoni per la differenziata

Nelle 5/6 ore di gioco necessarie a portare a termine la missione avrai modo di utilizzare, oltre alla sparabolle, arma principale che spara un raggio pulitore ed aspira oggetti, altri due strumenti. L’aspiraplast che, come si evince dal nome, aspira le nubi di microplastiche che incontrerai, e dalle quali dovrai guardarti visto che mandano in confusione gli strumenti di navigazione. Come terzo strumento avrai a disposizione uno spazzapozze, una sorta di veicolino come quelli utilizzati in genere nelle grandi industrie per pulire i pavimenti, e che qui viene similmente utilizzato per ripulire le pozze di nero liquame.

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Prossima fermata Rapture, yeah.

Man mano che procedi lungo la tua missione avrai modo di attrarre, negli spazi ripuliti, i già citati Loddles. Questi pesci a prima vista tutti uguali, dopo essersi ambientati potranno mutare forma in varie tipologie, simili ai veri pesci. Tra una copia di pesce gatto e una di pesce rana potrai interagire e creare un legame giocando, coccolandoli e sfamandoli.

Potrai addirittura rinominarli se hai abbastanza amici pesci da citare. La mappa di gioco non è vastissima ma bisogna fare sempre attenzione a dosare turbo e ossigeno mentre si rientra alla navicella, a meno di non costruire dei punti dove riempire di nuovo le bombole. Ripeto, non sarà un problema, però la foga di ripulire un ultimo punto prima di riportare i rifiuti alla base potrebbe darti qualche grana.

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I Loddles sono ghiotti di alghe, piccoli insetti marini e alieni scafandrati,

E mi arriva il mare

Graficamente parlando il gioco è molto cartoonesco, con colori vivaci e buffi personaggi. Vista l’ambientazione ed il design avrei preferito personaggi meno seghettati, magari in cel-shading, ma anche così i Loddles sapranno rubarti il cuore e, se li congederai definitivamente mandandoli verso acque più miti (e pulite), un po’ di malinconia ti prenderà per un secondo, soprattutto se sarai entrato in empatia con loro.

Sonoro molto essenziale, con un solo brano che verrà a noia velocemente. Per quanto riguarda l’esperienza del gameplay, siamo su livelli godibili, ma vanno segnalati un paio di punti. In primo luogo la sparabolle a volte assume dinamiche inspiegabili, alternando una gittata efficace con alcuni saltuari casi in cui dovrai avvicinarti pur essendo vicino al punto da ripulire o all’oggetto da raccogliere. Un colpetto di pad e la situazione si risolve.

Un po’ meno simpatico ritrovarsi invece con uno dei bidoni che si inceppa nel bel mezzo dell’aspirazione. Eloquente in questo senso l’esperienza capitatami dove, svuotando l’aspiraplast mi si inceppa il bidone della plastica sul più bello, non rilasciando il materiale riciclato. Riavviato il gioco dopo qualche ora me lo ritrovo a sputare pepite di plastica. Digestione lenta assai. Al di là di questi piccoli dettagli il tutto si muove e funziona alla grande. Ben fatto Moon Lagoon.

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Anche il nostro eroe alla fine ha deciso di immolarsi, auto riciclandosi tutto.

Scheda confidenziale su Loddlenaut

Il titolo inizia con l’astronave del protagonista che precipita veloce verso l’oceano del pianeta GUP-14. Ti ritrovi lì per via dell’estremo inquinamento in cui versa il pianeta. Guidato dal tuo superiore Dave diventerai lo spazzino dell’oceano. E nel frattempo conoscerai la fauna locale.

Cosa mi piace

Cosa non mi piace

23 trofei facili facili

Grafica

75

Impatto

80

Longevità

75

Sonoro

60

Loodlenaut è una di quelle avventure che si affrontano quando vuoi staccare da titoli frenetici. Qui tutto è molto semplice e ovattato, proprio come il nostro anonimo protagonista. Loddlenaut si lascia giocare senza aggredire, lasciando in noi un messaggio ecologista. Io padre non sono, ma se lo fossi lo giocherei assieme ai figli. In definitiva è il classico caso dove è più importante il messaggio del messaggero.

VOTO COMPLESSIVO

7.5

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