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Killer 7: tredici anni dopo

Gabriele Bielli 7 anni fa Commenta! 6
 

Personalità Multiple

Nel titolo di Suda51 saremo chiamati a impersonare diversi personaggi, tutti assassini al soldo degli USA. Harman Smith è il capo del nostro gruppo di sicari. In Killer 7 i nemici sono rappresentati dagli Heaven Smile (responsabili della fastidiosissima risata del menu iniziale che, purtroppo, si ripeterà anche durante il gameplay). A capo degli Heavem Smile c’è Kun Lan. La trama del gioco ha tinte forti e tematiche mature. A livello visivo il sangue c’è ed è abbondante. La direzione artistica mitiga un po’ la sensazione di violenza, ma ricorda che Killer 7 non è un titolo per bambini sia per impatto estetico che per tipologia di gameplay. Gameplay che, fra l’altro, non è dei più accessibili. Andiamo con ordine.

Contenuti
Personalità MultipleUn Gameplay Non Per TuttiUna Gioia Per Gli OcchiTi potrebbe interessare

Killer 7: tredici anni dopo

I personaggi che impersoneremo sono i seguenti, ognuno con caratteristiche proprie:

  • Garcian Smith
  • Dan Smith
  • Coyote Smith
  • Kevin Smith
  • Con Smith
  • Mask de Smith
  • Kaede Smith

Con Garcian avremo a che fare subito, durante il tutorial. Gli altri protagonisti li conosceremo lungo il proseguo dell’avventura. Come dicevo, ogni personaggio avrà caratteristiche uniche, fondamentali per poter avere la meglio sui nemici che, se non colpiti, ci esploderanno letteralmente addosso. Il game over è tutt’altro che difficile da raggiungere… quindi attenzione! Sottolineo anche la mancanza della localizzazione italiana. Questa pecca non è da ricercarsi solo nel parlato ma, anzi, in tutto il gioco. Se conosci bene l’inglese non avrai problemi anche perchè i sottotitoli sono presenti. D’altra parte, per quanto mi riguarda, questa non traduzione rispecchia la cautela con cui è stata confezionata questa sorta di remaster.

Killer 7: tredici anni dopo

Lo screenshot qui sopra mostra l’area in cui potremo scegliere il personaggio per la prossima missione, tramite la televisione a sinistra, o salvare la partita tramite Samantha, la cameriera. Qui potrete anche tramutare il sangue versato dai nemici (si, stai leggendo bene) in siero utile a sviluppare le abilità dei protagonisti.

Un Gameplay Non Per Tutti

Nel 2005 Killer 7 si era distinto anche per un gameplay non propriamente intuitivo. La stessa caratteristica la ritroviamo oggi, con fasi sparatutto in prima persona e altre di movimento con telecamera fissa sul personaggio. Nel gioco potremo scegliere che direzione prendere fra quelle disponibili su schermo, senza una vera libertà. Le uniche movenze disponibili saranno avanti, indietro e ruotarsi di 180°. In questo Killer 7 assomiglia a una avventura grafica e, in effetti, è comunque un continuo corridoio. Se state cercando un titolo libero guardate altrove, qui i binari ci sono e il gioco non li nasconde neanche un po’. Durante i momenti fps dovremo colpire gli Heaven Smile nei punti più sensibili, in modo da abbatterli il più velocemente possibile. La comparsa dei nemici sarà spesso segnalata con la fastidiosissima risata di cui ti ho parlato più sopra. Sostanzialmente l’impostazione di Killer 7 è questa: scegli un personaggio, esegui la missione e continua di questo passo fino alla fine dell’avventura. Tutto molto guidato e non per tutti, oggi come nel 2005. L’input di gioco può essere sia attraverso tastiera e mouse che tramite un controller. Ho testato il titolo con il cassico joypad XBOX 360 e ne raccomando caldamente l’uso.

Killer 7: tredici anni dopo

Una Gioia Per Gli Occhi

Graficamente Killer 7 è davvero interessante. Scrivo “interessante” e non “bello” perchè in effetti l’impatto estetico del titolo è rimasto tale e quale a quello del 2005, su console di seconda generazione. Le migliorie hanno riguardato il supporto alle risoluzioni wide e poco, poco altro. Nonostante questo, però, Killer 7 si lascia guardare in virtù di una ricerca artistica decisamente ispirata con pennellate noir. Tecnicamente il titolo è costruito in cell shading, con una conta poligonale decisamente ridotta ma in linea con la scelta estetica. Animazioni discretamente fluide e comparto sonoro old school impacchettano un’esperienza decisamente vecchio stile ma gradevole ancora oggi. Il punto a favore del non aver aggiornato graficamente Killer 7 è da ricercarsi in una leggerezza assoluta: sospetto che il gioco possa girare anche su qualche caffettiera. Non sono presenti impostazioni grafiche in game ma solo un launcher con giusto la selezione della risoluzione. Tutto qui. Riguardo a filtri come antialiasing o anisotropico sappiate che dovrete forzarli dalla scheda video: non sono presenti opzioni nel menu di gioco. Il comparto audio è sul pezzo, con buone musiche ed effetti di gioco sufficienti. Ancora una nota alla risata dei nemici: talmente fastidiosa da meritare un plauso. In generale, comunque, sottolineo ciò che ho scritto più in alto: Killer 7 è stato oggetto di un porting diretto, effettuato con cautela. Credo che per Capcom questo sia una sorta di esperimento e, nello sperimentare, hanno voluto investire il meno possibile. Per carità, il titolo è giocabile e fluido… però qualcosina in più si sarebbe potuto fare. Ottima la regia di gioco, con inquadrature cinematiche ispirate.

Ti lascio al trailer di lancio. Rumor sostengono che Killer 7 potrebbe approdare anche su Switch, in futuro. Sospetto, comunque, che la conversione per la console portatile di Nintendo sia subordinata al numero delle copie vendute su Steam. Staremo a vedere!

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