Godly Corp

Godly Corp: la recensione per Nintendo Switch

Una divinità dalle sembianze di polpo

Sviluppato da TR8 Torus Studios e rilasciato il 13 dicembre 2018 per PC, Godly Corp approda su Nintendo Switch il 5 aprile 2019; senz’altro un indie tra i più stravaganti e particolari, rivolto ad un pubblico molto ampio.

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La trama

La trama è molto semplice: vestiamo i panni di un impiegato-stagista in una società intergalattica, al quale vengono affidati i compiti più disparati e insensati da svolgere. La finalità del gioco è diventare una divinità che controlla l’intero universo, ciò sarà possibile solo salendo di grado, attraverso le mansioni che i grandi capi ci ordineranno di eseguire.

Una fastidiosa assistente

Un’insistente voce robotica ci assisterà e solleciterà nel corso dell’intero gioco, spesso con commenti e osservazioni non molto carine sul nostro personaggio, ricordando che “lavoriamo presso questa società grazie al fatto che siamo i figli del CEO“. La nostra assistente, nonostante sia un po’ invadente, ci indicherà esattamente quale lavoro dovremo svolgere all’inizio di ogni livello.

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Gameplay

La schermata principale si presenta con un foglio di contratto sul quale il giocatore può selezionare il livello di difficoltà tra: facile, normale, difficile. Ovviamente non può mancare il commento della nostra cara assistente che ci schernisce quando selezioniamo la voce “facile”, o ci loda nel caso in cui avessimo selezionato la voce “difficile”.

Il gameplay del gioco si struttura in livelli, 15 in totale, in ognuno dei quali dovremo svolgere una mansione. Al termine del lavoro comparirà di nuovo la pagina di contratto (analoga a quella della schermata principale) che registra il completamento del livello con un sonoro timbro.

A volte saremo costretti a difenderci da robot invasori che minacciano la sicurezza dell’edificio, potremo armarci di pistola e sparare a più non posso mentre cerchiamo di portare a termine il nostro incarico. Più si sale nei livelli più gli invasori saranno numerosi e difficili da affrontare.

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I comandi

I comandi non risultano essere molto intuitivi, né immediati, non bastano una manciata di secondi per apprenderli. Per giocare su Nintendo Switch ci servono entrambi i joy-con: quello con i tasti direzionali serve a muovere la sfera sempre presente all’interno del gioco, mentre quello con i comandi (X, Y, A, B), per muovere il tentacolo e compiere specifiche azioni, che di volta in volta ci verranno indicate su di un tabellone.

Tutti e 15 i livelli sono tranquillamente rigiocabili, senza dover ricominciare dall’inizio e ripetere quelli precedenti.

La grafica

Siamo di fronte a un indie, non ci possiamo aspettare una grafica perfetta o di alta qualità, tuttavia non ci troviamo di fronte ad una pessima performance. Anche con delle imprecisioni, non risulta essere fastidiosa a primo sguardo e non ostacola la fluidità del gioco.

Lo scenario

L’intero gioco si svolge nell’ufficio dello stagista e sulla sua scrivania, su cui troviamo vari oggetti con i quali possiamo interagire spostandoli, afferrandoli e addirittura buttandoli via. Tra gli oggetti sul tavolo da lavoro, troviamo una radio che ci permette di cambiare musica toccandola, mentre il muro dell’ufficio è coperto da una carta da parati con affissi un tabellone, che ci indica i comandi da utilizzare per completare il livello, un pulsante con la scritta “start”, da premere quando siamo pronti ad avviare il livello, un orologio e un quadro con l’immagine dell’impiegato del mese. Ad ogni livello lo scenario varia leggermente.

Godly Corp: la recensione per Nintendo Switch 1

A nostra disposizione abbiamo anche l’opzione di personalizzazione dei colori del tentacolo (anche molto accesi) e della carta da parati, dando un tocco, se possibile, persino ancor più stravagante.

Easter eggs

All’interno di Godly Corp ce ne sono parecchi, tra cui delle chicche molto care al mondo del web. Ad esempio Harold, il signore del meme che spopola su internet grazie al suo sorriso, diventato ormai iconico, e la nota espressione “NANI” tratta da una scena di “Ken il guerriero” molto diffusa sul web. Saremo in grado di individuarne tanti altri solo prestando molta attenzione.

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Fonte

Valentina Masciolini
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