Benvenuto al nuovo Games Showcase, il 46esimo per l’esattezza, dove oggi parliamo di tre titoli sorprendenti: The Precinct, simulatore di polizia top-down ambientato negli anni ’80; Eyes of War, uno strategico indie in early access che mescola grande strategia e azione in terza persona; e Moroi, horror surrealista a metà tra puzzle e hack‑and‑slash dall’estetica folle. Preparati a scoprire mondi diversi, peculiarità e pregi/difetti di ciascuno!
The Precinct (Steam)

Esploriamo il primo titolo del nostro Games Showcase. Nel ruolo di agente novizio a Averno City, anni ’80, The Precinct ti fa vivere un’interpretazione top-down di polizia urbana: traffico, inseguimenti, arresti e protocolli obbligatori, tutto sotto lo sguardo attento di procedure a volte noiose ma realistiche. Tu controlli Nick Cordell Jr. su strada, in auto o elicottero: rispondi a chiamate, insegui ladri, fermi veicoli ubriachezza o vandalismo. Devi seguire un manuale di procedure: test alcol, mano armata, arresti, redazione di multe. Puoi chiamare rinforzi usando support tokens guadagnati. Tra una chiamata e l’altra sei libero di pattugliare liberamente la città, affrontando situazioni generate proceduralmente.
Il sistema chiamato “Crime Generation System” genera in modo dinamico crimini e chiamate. La combinazione tra sandbox in stile GTA e realismo procedurale delle violazioni lo distingue dal tipico action‑sim. Il fatto che non ci sia moralità libera: se vaghi o violi protocollo vieni penalizzato, costringendoti a operare entro limiti rigidi. Un esperimento ben riuscito che unisce Azione e simulazione di polizia anni ’80. Se apprezzi immersione nel dettaglio procedurale e ambientazione retrò, lo troverai gratificante. Alcuni momenti diventano ripetitivi e ci si può stancare dello schema operativo: non aspettarti il caos liberatorio di GTA. È piuttosto una sandbox ordinata da dirigere in modo corretto.
Games Showcase #46, le pagelle di The Precinct
PRO
- Simulazione procedurale realistica di pattugliamento e arresti
- Ambientazione anni ’80 ben costruita
- Gameplay top-down fresco e diverte
CONTRO
- Le missioni tendono a ripetersi
- Alcuni limiti narrativi
VOTI
Storia e Atmosfera – 7.5
Gameplay – 7.5
Grafica – 7
Sonoro – 7
Complessivo – 7
Eyes of War (accesso anticipato Steam)

Eyes of War, sviluppato da Good Mood Games, è un RTS indie in early access che ambisce a unire la direzione strategica di eserciti medievali con il controllo diretto di soldati in terza persona per un’esperienza unica. In modalità strategica costruisci castello, edifici, addestri truppe: arceri, cavalieri, elefanti d’assedio. Poi, quando l’azione esplode, puoi premere un tasto per incarnare un’unità a scelta (arciere, berserker) e combattere da vicino in hack‑and‑slash. Le truppe sono lente a muoversi e a generarsi (15–60 sec), e i ritmi strategici sono lenti.
La capacità di passare fluidamente dalla visione strategica alla modalità terza persona mentre l’esercito combatte rappresenta un approccio rarissimo nello strategico. È una vera simbiosi tra macro‑tattica e micro‑azione. Il concept è brillante, ma l’esecuzione risente di contenuti limitati, grafica scarna e AI non ancora raffinata. Al momento è consigliato agli appassionati di RTS open-minded ed esperti: per gli altri, meglio attendere sviluppi futuri.
Games Showcase #46, le pagelle di Eyes of War (accesso anticipato)
PRO
-
Fusione originale di strategia e azione
- Molto divertente la modalità di controllo diretto
- Community feedback attivo e patch periodiche
CONTRO
- Ritmi lenti e gameplay macchinoso
- No tutorial adeguato, curva apprendimento ripida
VOTI
Storia e Atmosfera – 6.5
Gameplay – 7
Grafica – 6
Sonoro – 6
Complessivo – 6.2
Moroi (Steam)

Moroi, indie firmato Violet Saint, è un’esperienza visionaria: un oscuro viaggio tra puzzle, combattimenti e atmosfere grottesche, in cui la narrazione è tanto surreale quanto contorta. I suoi toni combinano horror psichedelico e humour nero
Parti prigioniero in un luogo alienante, con amnesia. Devi affrontare enigmi e combattimenti bizzarri: teste esplodenti, creature antropomorfe parlanti, puzzle logici spesso frustranti. Il combat è hack‑and‑slash ma poco rifinito, con controlli imprecisi e occasionali bug; il flusso narrativo può essere disorientante. L’arte grafica è estremamente stilizzata: personaggi grotteschi, ambientazioni da incubo e humor surreale. Puzzles inseriti in una cornice narrativa unica, con finali multipli suggeriti dalle achievement e dai segreti raccolti.
Moroi non è per tutti: chi cerca coerenza o gameplay raffinato resterà deluso. Ma chi apprezza storie bizzarre, estetica disturbante e rompicapi insoliti troverà in Moroi un’esperienza memorabile e audace
PRO
- Estetica e atmosfera davvero originali
- Buona varietà di ambienti e armi
- Alcuni puzzle stimolanti e narrativamente integrati
CONTRO
- Combat spesso goffo e impreciso
- Bugs e picchi di difficoltà frustranti
VOTI
Storia e Atmosfera – 6.5
Gameplay – 6
Grafica – 6.5
Sonoro – 6
Complessivo – 6
Siamo giunti alla fine anche di questo Games Showcase e come sempre speriamo di averti fatto scoprire qualche titolo degno di interesse.