Il doppiaggio nei videogiochi ha ampiamente dimostrato di essere una componente importante e degna di attenzione, soprattutto nel corso degli ultimi decenni, periodo in cui sono stati prodotti alcuni titoli che si sono rivelati dei veri e propri film interattivi, sia a livello di regia che di narrazione.
Un esempio della considerazione per il doppiaggio nel mondo dei videogiochi si è avuto quando l’attore statunitense Christopher Judge ha rivelato il suo coinvolgimento nell’espansione di Marvel’s Avengers di Square Enix, prestando la voce a T’Challa/Black Panther.
Grandi nomi dietro ai doppiaggi videoludici
Non si tratta del primo e non sarà l’ultimo caso: già in passato diverse case videoludiche hanno optato per scritturare nomi noti del cinema affinché prestassero la propria voce (in alcuni casi anche le movenze) ai loro personaggi. Una scelta che a volte ha dato i suoi frutti, rivelandosi in altre occasioni un insuccesso.
Oggi ti propongo cinque titoli che hanno visto l’incursione di attori famosi tra le fila dei propri doppiatori.

Mentre leggi, tieni presente che ciò che segue non vuole essere una classifica. Si tratta di un excursus informativo che un letterato e politico di un’altra epoca avrebbe definito ‘commentario‘.
1. Death Stranding
Partiamo da un titolo recente (2019). L’ultima opera pubblicata di Kojima Hideo è stata un vero e proprio concentrato di prestiti dal cinema internazionale: una serie di attori più o meno conosciuti su cui spiccano i nomi di Norman Reedus e Mads Mikkelsen, rispettivamente nei panni del protagonista Sam Porter Bridges e di Clifford “Cliff” Unger.
Reedus è nato in Florida ma ha vissuto in diverse parti del mondo (compreso, ironia della sorte, il Giappone). Dopo una lunga serie di lavori divisi tra cinema e televisione è diventato un volto familiare al pubblico grazie alla sua interpretazione nel ruolo del redneck dal cuore d’oro Daryl Dixon, uno dei protagonisti della serie post-apocalittica The Walking Dead.

Mikkelsen, danese di Copenhagen dal volto impenetrabile, ha ricoperto nel corso della sua carriera attoriale ruoli eterogenei e sfaccettati: dall’enigmatico e imbattibile pokerista Le Chiffre (Casino Royale, 2006) all’affascinante e pericoloso Hannibal Lecter (Hannibal, 2013 – 2015), passando per il coraggioso cavaliere sarmata Tristano nel King Arthur di Antoine Fuqua (2004).

Entrambi si sono detti soddisfatti dell’esperienza. Reedus in particolare ha dichiarato di aver ricevuto parole incoraggianti riguardo la propria professione dallo stesso Kojima Hideo, il quale ha parlato della figura dell’attore come di un elemento insostituibile.
2. Beyond: Two Souls
Anche in questo caso abbiamo una coppia di star. Si tratta di Willem Dafoe ed Elliot Page (che all’epoca della produzione era conosciuto come Ellen Page), interpreti di Nathan Dawkins e Jodie Holmes, i due protagonisti di questa avventura grafica di Quantic Dream del 2013.
Dafoe è un’interprete di grande caratura, dotato di uno sguardo intenso ed espressivo. Attivo fin dai primi anni ottanta, ha offerto anche a questo titolo le sue doti attoriali e vocali.

Elliot Page è stato consacrato al grande pubblico per il suo ruolo da protagonista in Juno (2007) e gli appassionati di cinecomic lo ricorderanno per aver interpretato la mutante Shadowcat in due film della serie dedicata agli X-Men.

Anche Beyond: Two Souls si è rivelata a suo tempo (2013) una grande prova attoriale per i due interpreti, i quali si sono dovuti misurare con due personaggi tutt’altro che piatti, entrambi preda di sconforto e incertezze.
3. Assassin’s Creed
Nel primo Assassin’s Creed (2007) avemmo una guest star d’eccezione, la quale incarnava l’assassina sotto copertura Lucy Stillman, principale alleata del protagonista Desmond Miles sia nell’avvio che nei seguenti due titoli della saga Ubisoft.
Si tratta dell’attrice e doppiatrice statunitense Kristen Bell, già all’epoca con una notevole popolarità grazie al suo ruolo da protagonista nella serie televisiva Veronica Mars (2004 – 2019), oltre ad aver già preso parte a una lunga serie di progetti cinematografici e televisivi.

In quell’occasione prestò al personaggio di Lucy Stillman la voce e le fattezze del volto, non essendo ancora diffuso l’uso della tecnica della motion capture, che in quello stesso anno aveva visto la realizzazione di uno dei primi progetti filmici interamente girato con essa, ovvero il fantasy La leggenda di Beowulf, diretto da Robert Zemeckis.
4. Prince of Persia: Spirito guerriero
Nella seconda avventura dell’innominato Principe di Persia, arrivata sui nostri schermi nell’ormai lontano 2004, il protagonista si incontra e scontra con una fanciulla in pericolo che si rivela infine una femme fatale in piena regola: l’Imperatrice del Tempo Kaileena.

Per questo motivo, Ubisoft scelse colei che è considerata l’archetipo della femme fatale per doppiare il personaggio. La scelta ricadde sull’apprezzata Monica Bellucci, che non ha bisogno di presentazioni.
Pur essendo italiana di nascita e di lingua, l’attrice e modella si limitò a prestare la voce a Kaileena nella versione originale inglese, mentre il compito di doppiare in italiano l’Imperatrice fu affidato a Giò Giò Rapattoni, attiva principalmente nel doppiaggio di film e serie televisive, sia live action che d’animazione.
Rimanendo sul versante del doppiaggio italiano del titolo, vi fu un’altra incursione dal mondo del cinema. Si tratta dell’attore e modello torinese Dario Oliviero, in arte Gabriel Garko, che sostituì Yuri Lowenthal prestando la voce al protagonista.

Va ricordato che si trattò di interpretazioni unicamente vocali, dato che nessuno dei due personaggi ricorda nell’aspetto il proprio interprete vocale.
5. Mirror’s Edge
Siamo giunti alla conclusione di questa carrellata di doppiaggi con interpreti d’eccezione. Per questo titolo d’azione del 2008 il coinvolgimento di attori è stato quasi interamente italiano.
Si trattò in questo caso di una scelta parzialmente azzeccata, simile a quella discussa prima riguardo Gabriel Garko. A interpretare vocalmente la protagonista, la spericolata runner Faith Connors, fu Asia Argento.

Sebbene l’attrice avesse già all’epoca circa vent’anni di interpretazioni alle spalle, non si afferma lo stesso per quanto riguarda il versante vocale. Durante l’ascolto, infatti, si percepisce da parte sua il controllo costante dell’accento romano, che ha reso la sua interpretazione innaturale.
Curiosamente, anche il padre di Asia Argento, il celebre regista Dario, ha prestato la voce al personaggio di un titolo videoludico. Si tratta di Dead Space, apprezzato horror fantascientifico coevo dello stesso Mirror’s Edge, nel quale ha interpretato vocalmente il dottor Terrence Kyne.
In questo caso, la scelta si è rivelata discutibile, dato che, contrariamente alla figlia, il regista non sembra aver compiuto alcuno sforzo per mascherare la propria dizione, lasciando percepire l‘accento romano. Questo ha di fatto caratterizzato il dottor Terrence Kyne come un cittadino della capitale (un effetto che non era nelle intenzioni degli sviluppatori di Visceral Games).
Cosa ne pensi di queste scelte di doppiaggio? Faccelo sapere con un commento e seguici sui nostri canali social per non perdere i prossimi articoli.