Deliver At All Costs è un action-adventure caotico sviluppato da Far Out Games e pubblicato da Konami il 22 maggio 2025 su PS5, Xbox Series X/S e PC . Al primo impatto, stupisce per la ricostruzione dell’estetica anni Cinquanta: automobili tozze, palette colori retrò, rock’n’roll di sottofondo, ma ciò che cattura davvero è il gameplay: una miscela esplosiva tra guida spericolata, consegne paradossali e distruzione ambientale totale. Un “simulatore di corriere” (no, non in stile Death Stranding) in cui il motto diventa letterale: consegna a qualunque costo, travolgendo muri, lampioni e… persone.
Deliver At All Costs: trama senza spoiler
L’ambientazione è il 1959, su un’isola americana immaginaria (St. Monique) che ricorda i colori caraibici con un tocco retrò. Tu sei Winston Green, ex-ingegnere vendicativo e un po’ strambo, reduce da traumi legati all’Atomic Energy Commission. Disoccupato e senza scampo, accetta un lavoro presso We Deliver, un’azienda di consegne venata di complotti, pistole laser, pacchi instabili… e visioni ricorrenti di una volpe misteriosa.
La storia è presentata attraverso dialoghi dallo stile noir/surreale, tagli brevi e un tono volutamente sopra le righe. C’è una trama che, seppur non innovativa, riesce a coinvolgere il giocatore: Winston nasconde un oscuro passato e si ritrova invischiato in un crash di consegne che porterà all’apocalisse vulcanica di St. Monique, poi l’esilio verso Shellington Falls e una insurrezione contro la stessa azienda per cui lavora.

Le nostre consegne distruttive prenderanno vita in tre città aperte, collegate da caricamenti: St. Monique, Shellington Falls e New Reed. Edifici distruttibili, cartelli stradali, lampioni, passerelle, interni: tutto può collassare sotto le tue ruote o esplodere sotto la collisione. Tuttavia i caricamenti tra zone ripristinano lo status quo, rendendo l’anarchia “usa e getta” .
Il mondo è piacevolmente retrò: automobili tank-like, jukebox vintage, radio locali con spot ‘50s. Ma sotto la superficie il design resta un po’ superficiale: mancano NPC caratterizzati, attività secondarie profonde o reazioni ambientali alle nostre azioni .
Il Gameplay
Il cuore di Deliver At All Costs è un gameplay esplosivo e anarchico, basato sulla guida spericolata e sulle consegne più assurde che si possano immaginare. Il giocatore controlla un camioncino – il veicolo di punta dell’azienda “We Deliver”, progettato per resistere a tutto: può ribaltarsi, schiantarsi contro muri e ostacoli, ma si ripara e si rimette in piedi da solo in pochi secondi. La fisica è volutamente esagerata, con salti improbabili, collisioni che mandano tutto all’aria e pacchi che reagiscono in modo bizzarro al movimento del mezzo. Ogni oggetto presente nello scenario può essere distrutto: case, lampioni, cassonetti, staccionate, perfino ponti e interni di negozi. Il giocatore è spinto a usare il mondo come parco giochi del caos, senza alcuna penalità reale per i danni causati.
In Deliver At All Costs le missioni principali consistono in consegne con obiettivi sempre diversi e surreali. Si passa dal trasporto di meloni giganti instabili a bombe che esplodono al minimo urto, fino a oggetti vivi come marlin ribelli o pacchi radioattivi. Alcune di queste missioni sono memorabili per varietà e comicità, con situazioni che includono inseguimenti ad alta velocità, consegne in mezzo a eruzioni vulcaniche o trasporti nel bel mezzo di eventi catastrofici. Tuttavia, non tutte le missioni mantengono lo stesso livello di creatività, e capita di imbattersi in compiti più ripetitivi o frustranti per via della lentezza o dei controlli imprecisi.
Man mano che si avanza nella storia di Deliver At All Costs, è possibile sbloccare potenziamenti per il proprio veicolo: dal verricello meccanico alla gru per sollevare oggetti pesanti, fino a gadget più stravaganti come lanciatori, trombe potenziate o sistemi di carico automatici. Alcuni di questi elementi possono essere migliorati raccogliendo materiali sparsi per la mappa o trovati in apposite casse. Il sistema di potenziamenti aggiunge varietà alla guida, ma non rivoluziona mai del tutto l’approccio al gioco, che resta sempre orientato alla distruzione e all’improvvisazione.
Il mondo di gioco di Deliver At All Costs, come accennato prima, è diviso in tre macro-zone esplorabili – St. Monique, Shellington Falls e New Reed – ma il passaggio tra una e l’altra avviene tramite caricamenti. Ogni area è popolata da missioni principali e secondarie, oltre a collezionabili, sfide a tempo e minigiochi legati alla fisica. Nonostante l’ampiezza degli spazi, il mondo non reagisce davvero alle azioni del giocatore: ciò che viene distrutto torna come prima al successivo caricamento, e gli NPC non mostrano comportamenti dinamici. Questo limita il senso di persistenza nel caos, anche se mantiene il ritmo del gioco snello e frenetico.

Il livello di difficoltà è volutamente accessibile. Il sistema di checkpoint è generoso: se una consegna va male o il pacco esplode, si può ricominciare immediatamente da poco prima. Non esistono reali penalità per incidenti o atti distruttivi, e persino le autorità che inseguono il giocatore tendono a sparire in fretta o non avere un impatto duraturo sul gameplay. Questa scelta rende l’esperienza adatta anche a sessioni brevi o giocatori meno esperti, ma per alcuni potrebbe togliere tensione e senso di progressione.
In generale, il gameplay riesce a essere divertente soprattutto nel breve periodo, quando ogni missione rappresenta una nuova sfida all’assurdo. Col passare delle ore, però, il loop può mostrare segni di ripetitività, complice una struttura che tende a riproporre gli stessi meccanismi con varianti solo estetiche. Nonostante questo, per chi cerca un’esperienza leggera, caotica e originale, Deliver At All Costs riesce a lasciare il segno.
Tecnicamente
Dal punto di vista tecnico, Deliver At All Costs è un titolo che punta tutto sull’immediatezza e sullo stile sopra le prestazioni raffinate. Il motore di gioco gestisce ambienti ampi e interamente distruttibili, con una fisica volutamente esagerata ma coerente con l’approccio arcade del gameplay. Il sistema di distruzione ambientale è uno degli elementi più riusciti: vedere palazzi crollare, oggetti volare in aria o ponti spezzarsi sotto il peso del proprio camioncino genera un senso di caos spettacolare, perfettamente in linea con l’umorismo del gioco.
Dal punto di vista grafico, però, non ci si trova di fronte a un’opera tecnicamente all’avanguardia. Le texture sono piuttosto semplici, con un livello di dettaglio basilare sia per gli oggetti di scena sia per i personaggi non giocanti. Le animazioni, pur funzionali, risultano spesso grezze o poco rifinite: il camion si muove in modo volutamente legnoso, e i pacchi saltano e rimbalzano in maniera caricaturale. Il tutto è chiaramente pensato per esaltare il tono leggero e ironico dell’esperienza, ma può far storcere il naso a chi cerca una maggiore cura visiva.
Dal punto di vista delle prestazioni, Deliver At All Costs riesce a mantenere un frame rate stabile nella maggior parte delle situazioni, anche su hardware di fascia media. Tuttavia, in momenti di particolare caos – ad esempio durante esplosioni multiple o distruzioni su larga scala – si possono verificare cali di fluidità e rallentamenti, soprattutto su console. L’ottimizzazione generale è discreta, ma non impeccabile: alcune aree soffrono di caricamenti leggermente lunghi, e la gestione degli oggetti fisici può generare glitch o comportamenti imprevedibili.

Anche il comparto sonoro segue lo stesso approccio “cartoon”. Gli effetti audio sono volutamente esagerati: motori che ruggiscono come trattori impazziti, esplosioni roboanti, sirene assordanti e suoni slapstick per ogni oggetto che si rompe. La colonna sonora in Deliver At All Costs è energica e si adatta bene all’azione su schermo, ma tende a ripetersi con brani non particolarmente memorabili. Le voci dei personaggi – laddove presenti – sono ridotte a versi, mugugni o urla comiche, il che accentua l’atmosfera sopra le righe.
Un piccolo punto critico è l’interfaccia utente, non sempre chiara. Alcune icone sono poco leggibili, le mappe possono risultare confusionarie e il sistema di gestione delle missioni non è sempre immediato. Inoltre, manca una localizzazione completa in diverse lingue, e questo può rappresentare una barriera per alcuni giocatori.
In sintesi, Deliver At All Costs non punta al fotorealismo o alla precisione tecnica, ma riesce comunque a costruire un’identità visiva e sonora coerente con la sua natura di “simulatore di consegne distruttive”. I limiti grafici e qualche sbavatura tecnica non compromettono l’esperienza complessiva, ma chi cerca una produzione rifinita in ogni dettaglio potrebbe percepire una certa mancanza di polacco.