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Videogiochi per tutti, anche per i non vedenti

Giulia Spataro 4 anni fa Commenta! 3
 

Videogiochi per tutti, ma quanto può essere vera questa frase? Effettivamente l’accessibilità di moltissimi titoli risulta essere ridotta specialmente per chi, come Brandon Cole, ha problemi visivi. Ed è proprio Brandon a dare una piccola svolta all’affermazione usata, permettendo anche ai non vedenti – come lui – di poter giocare senza troppa difficoltà. In realtà Cole è un consulente di accessibilità per la società di sviluppo Aquent Games, e il suo compito è proprio quello di mettere alla prova i titoli più amati dalla community videoludica.

Contenuti
Videogiochi per tutti e, questa volta, sul serio!Ti potrebbe interessare

Il suo contributo si è dimostrato essere essenziale, almeno negli ultimi anni; per arrivare al suo principale obiettivo ha dovuto vivere diversi incontri con sviluppatori e aziende videoludiche che, al solo sentir parlare della sua proposta, si mettevano a ridere non ritenendolo né all’altezza né utile.

“Penso sempre a come quel gioco potrebbe essere migliore, a come poterlo rendere più accessibile a me o alla comunità dei non vedenti nel suo complesso” ha detto Brandon durante un’intervista.

Un esempio? The Last of Us: Parte II è un titolo che può essere giocato dai non vedenti senza troppa difficoltà. Questo avviene grazie al lavoro svolto da Cole con l’utilizzo di vari effetti sonori e audio. Un traguardo che si pensava essere impossibile.

The Last of Us Parte 2 - Ellie

Videogiochi per tutti e, questa volta, sul serio!

L’inclusività parte anche da queste esperienze, che Brandon ha vissuto fin dalla tenera età. Rimasto cieco, fin dall’infanzia iniziò ad avere più affinità con i suoi tanto da cercare giocattoli con quella prerogativa. Andando avanti, questa ricerca smodata per i suoni si è trasformata in una passione, raggiungendo anche l’ambiente videoludico. Ma come?

Il tutto nasce da una promessa fatta a sé stesso dopo aver completato Super Mario Bros. con il fratello maggiore, pensando di non aver ricevuto alcun tipo di aiuto da parte sua; mai pensiero fu più sbagliato, in quanto ricevette costantemente una mano amica senza troppa interferenza con l’esperienza di gioco.

“Ho fatto una specie di voto: un giorno avrei finito un gioco senza il suo aiuto” ha continuato durante l’intervista. Questa promessa lo ha portato ad un lavoro vero e proprio andando avanti nelle intemperie, negli scontri, raggiungendo una delle firme più importanti della sua carriera con Naughty Dog. Grazie a lui, The Last of Us: Parte 2 ha ricevuto premi come “Miglior accessibilità” e “Miglior design dell’audio”. Due premi di grande prestigio nel mondo dei videogiochi.

“L’accessibilità nel suo complesso sta diventando una parte del dibattito sul futuro dei videogiochi. Penso che stia nascendo una nuova era, in cui tutti saranno in grado di giocare agli stessi giochi di chiunque altro, e nessuno si sentirà più escluso. Penso che questo sia il vero futuro.” ha concluso Cole.

Brandon Cole

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