In un mercato che per decenni aveva abituato i consumatori a vedere le console diventare progressivamente più accessibili con l’avanzare del loro ciclo vitale, così da favorire l’ingresso di nuovi utenti e alimentare la diffusione di titoli esclusivi, oggi si assiste a un fenomeno opposto, con Microsoft che annuncia un nuovo rialzo per le sue macchine da gioco, giustificando la decisione con le mutate condizioni macroeconomiche e con le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che avrebbero reso inevitabile un adeguamento al rialzo dei prezzi.

A partire dal 3 ottobre, i modelli Xbox Series X e Series S negli Stati Uniti costeranno di più:
- Xbox Series S 512 GB – da 379,99 a 399,99 dollari (+20)
- Xbox Series S 1 TB – da 429,99 a 449,99 dollari (+20)
- Xbox Series X Digital – da 549,99 a 599,99 dollari (+50)
- Xbox Series X con lettore dischi – da 599,99 a 649,99 dollari (+50)
- Xbox Series X 2TB Galaxy Black Edition – da 729,99 a 799,99 dollari (+70)

La situazione di Xbox
Il quadro appare ancora più significativo se si considera che al momento del lancio, nel 2020, la Xbox Series X era stata proposta a 499,99 dollari e la Series S a 299,99, con un incremento in cinque anni rispettivamente del 30 e del 33 per cento, mentre la Galaxy Black Edition, introdotta nell’ottobre 2024 a 599,99 dollari, ha già accumulato un rincaro di 200 dollari in meno di dodici mesi.
Microsoft ha precisato che l’aumento riguarda unicamente il mercato statunitense e soltanto le console, lasciando invariati i prezzi di accessori come controller e cuffie, ma la scelta non attenua il malcontento dei giocatori, che vedono macchine ormai vicine al quinto anno di vita raggiungere prezzi mai toccati prima e, in alcuni casi, persino superiori a quelli della concorrenza diretta, come la PlayStation 5 Pro.

La mossa del colosso di Redmond arriva peraltro a pochi mesi dal precedente aumento di maggio, quando il listino era già stato ritoccato a livello globale, e si inserisce in un contesto in cui l’intero settore videoludico sembra attraversato da una spirale di rincari: Sony ha già adeguato verso l’alto i prezzi di PS5 in diverse regioni, Nintendo ha ritardato i preordini di Switch 2 negli Stati Uniti per motivi finanziari e i nuovi videogiochi raggiungono ormai stabilmente la soglia degli 80 dollari, contribuendo a rendere il 2025 un anno particolarmente oneroso per chi vuole investire nel gaming domestico.