Sviluppato da Dead Mage e pubblicato da Humble Games, Wizard of Legend 2 è un action adventure in 3D con visuale isometrica nonché sequel del già apprezzato roguelite denominato Wizard of Legend. Noi siamo tornai a padroneggiare la magia e ad affrontare nemici di vario genere su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione! Pronto a diventare un vero Wizard of Legend e ad affrontare una serie di difficoltà crescenti?
Wizard of Legend 2 tra arcani e sfide di magia
Lo diciamo subito, Wizard of Legend 2 non brilla per narrazione. Nonostante un innegabile impegno nella realizzazione, soprattutto estetica, di vari personaggi non giocanti che andranno a rimpolpare il nostro hub centrale, il canovaccio narrativo dell’opera firmata Dead Mage non rimane impresso e, soprattutto, non ricopre il ruolo chiave votato a spingerci nel provare ancora e ancora. A differenza delle trame e sottotrame di Hades, qui c’è abbastanza poco da scoprire e la lore, seppur presente, è abbastanza fumosa e poco ispirata.
Lo scopo dell’intera avventura, è diventare un Wizard of Legend, tradotto: un Mago della Leggenda. Per farlo, maghi di tutto il creato si riuniscono per affrontare una serie di sfide dalla difficoltà inenarrabile votate a spingere al limite le capacità di ogni singolo incantatore. Queste prove però, si traducono in una serie incessante di scontri che vede una varietà dei nemici e una tipologia degli stessi non molto creativa seppur ben animata e discretamente intriganti da affrontare, soprattutto in gran numero.

Non migliorano i boss, pochi e abbastanza prevedibili, ancorati alle tipologie di magie disponibili nel gioco. Wizard of Legend 2, infatti, si focalizza molto e quasi esclusivamente sulla magia stessa e i suoi elementi: fuoco, acqua, terra, tuono, aria e caos. I maghi si specializzano prevalentemente in uno solo di questi tipi di magie, anche a noi viene chiesto di fare una scelta seppur, dopo poche battute, potremo già modificare radicalmente il nostro set di mosse, dando vita a un miscuglio di elementi decisamente scenici e gradevoli da ammirare e padroneggiare.
Altro elemento narrativo di cui tener mestamente conto, sono i personaggi secondari che potremo intercettare randomicamente durante le nostre innumerevoli run. Raramente, infatti, questi personaggi si dimostreranno degni d’interesse, limitati alla funzione di meri mercanti dove spendere il denaro “temporaneo” e quindi legato alla run in corso. Insomma, ancora una volta, l’estetica brilla più del contenuto stesso ed è un peccato considerando quanto si poteva sfruttare e migliorare la lore di base del titolo che, allo stato attuale, è fin troppo anonimo e poco accattivante.

Combattimenti pirotecnici e difficili
Wizard of Legend 2 è un roguelite e in quanto tale ha un livello di difficoltà tarato verso l’alto seppur condizionato dalla randomicità dei livelli stessi. Ogni run, infatti, sarà composta da una serie di dungeon, a loro volta caratterizzati da determinati biomi con tanto di boss finale, generati proceduralmente e che rendono ogni mappa diversa da quella precedente. Cambia quindi anche la posizione e la quantità dei nemici, la locazione dei PNG mercanti e anche la tipologia di bonus e ricompense.
I bonus sono legati essenzialmente alle reliquie, particolari manufatti che potremo ottenere in modo casuale e spesso scegliendo tra un ventaglio di opzioni proposte dal gioco stesso. Queste sono temporanee e quindi legate esclusivamente alla run in corso. Ciò significa, che in caso di game over, le prenderemo tutte, insieme alle già citate monete. Queste ultime si ottengono eliminando nemici e distruggendo elementi ambientali e servono per investirli in reliquie o magie.

Le magie, denominate Arcana, sono le nostre armi e queste sono legate ai singoli tasti. Si differenziano per tipologie non solo di elemento ma anche di funzione. Tra queste ultime spicca la schivata elementale ossia una schivata che lascia anche una scia che può danneggiare i nemici che ci finiscono sopra. Ammettiamo che la varietà di Arcana a nostra disposizione è abbastanza varia e accattivante, ancorate ancora una volta alle tipologie di magie proposte dal titolo. Certo, non tutte sono efficaci e ben presto finirai col ripetere alcuni set in cui si è particolarmente addestrati o propensi.
Gli Arcana possono inoltre essere a distanza o ravvicinati come dei colossali pugni di roccia o delle palle di fuoco. Non mancano magie più potenti di altre che richiedono, ovviamente, un maggior tempo di ricarica automatica in uno schema perfettamente in linea con lo standard del genere in cui va a inserirsi fedelmente. Non per niente, Wizard of Legend 2 ricorda fin troppo Hades e il cambio di stile grafico rispetto al predecessore, agevola tale vicinanza che pecca però, come anticipato, nella qualità del contesto narrativo e dell’originalità dello stesso. In poche parole: è più anonimo.

Per quanto riguarda la difficoltà, questa è sì alta ma molto dipende anche dal tipo di zona che ci capita a tiro. Ci son successe ben due casi abbastanza frustranti: invasione di nemici in aree delimitate molto strette e nemici fuori dal nostro raggio visuale e con gettata veloce e a distanza. Nulla di estremo o ingiusto ma che, soprattutto nelle prime battute, può scoraggiare gli utenti meno navigati. Il nostro consiglio è, ovviamente, di non demordere. Il gioco spinge volutamente a effettuare più di una run anche perché la durata media di questa è abbastanza bassa rispetto ai concorrenti.
Wizard of Legend 2 include anche una modalità multiplayer locale e online fino a quattro giocatori. Inutile dire che, in buona compagnia, il divertimento si moltiplica e con esso anche il caos a schermo. Un fiume di proiettili multicolore in cui è spesso complicato destreggiarsi. Nota per la modalità online: questa funziona esclusivamente su invito e non ha alcun sistema di lobby. Una limitazione abbastanza difficile e che richiede quindi di avere amici o conoscenti diretti e in possesso del gioco.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Wizard of Legend 2 compie innumerevoli passi in avanti, mostrando una pulizia notevole e un’ottima palette cromatica. Molto buone anche le animazioni sia dei personaggi che dei nemici. A spiccare, neanche a dirlo, sono gli effetti legati alle magie, vari e credibili. Il tutto dona vita a scontri pirotecnici ammalianti e magnetici che colpiscono nel segno senza grossi problemi tecnici, giusto qualche sporadico rallentamento in caso di innumerevoli personaggi su schermo contemporaneamente.
Peccato che a una innegabile bellezza grafica, riscontrabile anche negli artwork in 2D, si contrappone un anonimato generale di personaggi e nemici abbastanza marcato. Per quanto riguarda il sonoro, le musiche sono buone, coerenti con le atmosfere proposte e con l’aggiunta di un doppiaggio in inglese convincente e funzionale ai vari personaggi. Peccato per la completa assenza della lingua italiana, una mancanza che spicca nel vasto numero di lingue a disposizione.