Virtue and a Sledgehammer si presenta come una proposta fuori dagli schemi, un’esperienza narrativa dove la distruzione diventa parte integrante del percorso personale del protagonista. L’idea arriva da Deconstructeam, autori di The Red Strings Club e The Cosmic Wheel Sisterhood, in collaborazione con Selkie Harbour, con pubblicazione firmata Devolver Digital. L’uscita è fissata per il 2026 su PC.
La presentazione mette in chiaro l’intento degli sviluppatori: prendere un’emozione complicata, come il ritorno alla città natale piena di ferite ancora aperte, e trasformarla in un gameplay basato su frantumare, abbattere e demolire. Qui non esistono armi da fuoco, magie o poteri, esiste solo una mazza da sfasciatore e tutto ciò che rappresenta il passato.
Una città abitata da androidi-ricordo
La città dove sei cresciuto è popolata da androidi che imitano i tuoi vecchi vicini, copie artificiali che si muovono come ombre del passato. Non si tratta di nemici tradizionali, ma di presenze disturbanti che incarnano memorie, errori, aspettative e legami spezzati. L’obiettivo non è sopravvivere: è affrontare quel passato in forma fisica.
La mazza diventa un mezzo per farti strada attraverso edifici, muri, strade, macchine da lavoro. Ogni colpo distrugge materia, ma risveglia anche frammenti di ricordi, rievocazioni, pensieri repressi. Gli sviluppatori legano ogni demolizione a un elemento narrativo, creando un legame diretto tra azione e introspezione.
Violenza come purificazione o ferita che si riapre?
Il trailer insiste su un concetto chiave: spezzare ciò che vedi intorno a te non significa risolvere quello che hai dentro. La domanda è aperta. La distruzione porta sollievo o amplifica il dolore? Il gioco non sembra voler dare una risposta unica, ma guidarti verso un percorso personale tramite sequenze che mescolano distruzione fisica e racconto introspettivo.
La direzione artistica, con toni forti e contrasti netti, accompagna un mondo che sembra fragile anche quando appare costruito di metallo. L’uso degli androidi come evocazioni del passato crea un immaginario particolare, in cui nulla è completamente vivo ma nulla è del tutto morto.
Le sezioni narrative: quando il martello si ferma
Tra una demolizione e l’altra emergono sequenze di fiction interattiva. Qui il ritmo rallenta e ti trovi davanti ai pensieri del protagonista: paure, desideri, responsabilità mancate, virtù e difetti della sua famiglia, conflitti mai risolti. Il martello non è presente. È il momento in cui devi leggere ciò che resta dopo che la polvere si è posata.
L’obiettivo è creare un equilibrio tra fase distruttiva e fase riflessiva. Deconstructeam è noto per usare i videogiochi come spazio di dialogo interiore. In questo progetto l’interazione diventa duplice: fisica attraverso la mazza, intellettuale attraverso le scelte narrative.
Demolizione come linguaggio

La parte di gameplay dedicata alla distruzione non è accessoria: è il linguaggio del gioco. Abbattere una casa significa affrontare ciò che rappresentava per te. Distruggere un androide equivale a riaffrontare un volto che appartiene alla tua infanzia. Ogni azione è collegata a un elemento di memoria.
Questa meccanica distingue Virtue and a Sledgehammer dai classici walking simulator e dagli action puri. Non ti chiede precisione nei combattimenti, ti chiede intenzione. È un martello come amplificatore emotivo.
Collaborazione tra studi con visioni forti
La cooperazione tra Deconstructeam e Selkie Harbour combina sensibilità narrative affermate con approcci sperimentali. L’esperienza precedente degli studi indica una volontà precisa: creare giochi che parlano di identità, rapporti familiari, ruoli sociali. Virtue and a Sledgehammer prende questi temi e li inserisce in un contesto meno etereo, più concreto nella forma e più brutale nell’interazione.
Devolver Digital supporta il progetto, portando avanti la propria linea editoriale incentrata su titoli distintivi e autoriali. Questo tipo di pubblicazione suggerisce un’opera che mira a restare nella memoria dei giocatori proprio per la sua struttura atipica.
Un 2026 che lascia spazio all’attesa

L’uscita prevista per il 2026 su PC lascia tempo per approfondire ulteriormente stile, struttura e temi. Il trailer di debutto non mostra ancora tutti gli aspetti del gameplay, ma è sufficiente a far capire quale tipo di esperienza voglia costruire il team.
Virtue and a Sledgehammer si rivolge a chi apprezza i giochi narrativi con un’anima forte e un messaggio costruito sull’interattività. Non cerca compromessi: ti mette davanti un martello e un passato pieno di ombre, chiedendoti cosa sei disposto a distruggere per capire chi sei oggi.
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