Tra i personaggi storici di Nintendo, Donkey Kong occupa un posto di assoluto rilievo. Dopo l’esordio come antagonista di Mario, il gorilla ideato da Shigeru Miyamoto ha costruito una propria identità, diventando il volto di una delle serie platform più iconiche della casa di Kyoto.
Nel tempo, è stato protagonista di esperimenti e ritorni alle origini, fino all’uscita dell’ultimo capitolo, Donkey Kong Bananza, disponibile dallo scorso 17 luglio. Proprio per celebrare il ritorno di DK, abbiamo stilato una classifica dei cinque migliori titoli che lo vedono protagonista. Ecco quali sono.

N. 5 – Donkey Konga (GameCube)
Un rhythm game incentrato sull’uso di una periferica dedicata: una coppia di bonghi da colpire a ritmo, con il microfono integrato per rilevare anche il battito delle mani. Donkey Konga propone brani di vario tipo, da musiche Nintendo a canzoni pop, passando per tracce tradizionali giapponesi.
La struttura richiama quella dei classici giochi musicali, con più livelli di difficoltà e modalità multigiocatore. Nonostante la semplicità delle meccaniche, l’esperienza è però sorprendentemente coinvolgente e innovativa: il gioco, sostanzialmente, ha fatto da precursore a esperienze videoludiche del calibro di Guitar Hero. Un titolo decisamente atipico ma ben realizzato, rimasto un unicum nella storia di Donkey Kong.

N. 4 – Donkey Kong (Game Boy)
Doveva essere solo una trasposizione tascabile del gioco arcade del 1981, ma il titolo realizzato per Game Boy si afferma come un gioco completamente rinnovato. Dopo i primi quattro livelli classici, si apre infatti una nuova esperienza di gioco, con oltre 90 livelli che uniscono elementi platform e puzzle. Nel titolo controlliamo Mario, ma il protagonista della storia resta Donkey Kong, in fuga con Pauline.
Ogni stage propone una chiave da raccogliere e una porta da raggiungere, con meccanismi da attivare, salti da calcolare e oggetti da utilizzare. È uno dei primi esempi di evoluzione intelligente da remake a gioco autonomo, con un design progressivo e una curva di apprendimento estremamente bilanciata. Qui vediamo l’introduzione di molte mosse che Mario avrebbe poi mantenuto nei capitoli successivi.

N. 3 – Donkey Kong Country Returns (Wii/Nintendo Switch)
Dopo anni di assenza, Donkey Kong torna nel suo habitat naturale: il platform 2D. Lo stile visivo del capitolo sviluppato da Retro Studios è semplice ma pulito, con fondali stratificati e animazioni fluide. Il gameplay è costruito su ritmo, tempismo e precisione, con sezioni a scorrimento automatico, ambientazioni estremamente ricche e variegate e livelli sugli immancabili carrelli da miniera.
Il titolo pubblicato nel 2010 reintroduce meccaniche classiche come i barili da cui essere sparati via per avanzare nei livelli e le lettere KONG da collezionare. Il level design, inoltre, è tra i più ispirati della serie, con ambientazioni che spaziano da spiagge tropicali a fabbriche sotterranee, sempre accompagnate da una colonna strepitosa e coinvolgente.
Donkey Kong Country Returns ha, inoltre, segnato il ritorno della cooperativa locale, con Donkey e Diddy Kong giocabili contemporaneamente. Un tributo riuscito ai classici del passato, che ha saputo ridare slancio alla serie.

N. 2 – Donkey Kong Country: Tropical Freeze (Wii U/Nintendo Switch)
Il titolo realizzato originariamente per Wii U riprendo a pieno la formula di Returns, aggiungendo nuovi personaggi giocabili (come Cranky e Dixie Kong, ciascuno con abilità specifiche), una maggiore varietà ambientale e un controllo più preciso. Ogni mondo è costruito attorno a un tema visivo specifico, con transizioni dinamiche che rendono il livello “animato” mentre si gioca.
Le sezioni subacquee, assenti nel capitolo precedente, ritornano con un sistema di controllo dedicato. Anche la colonna sonora è più articolata: il ritorno del compositore David Wise contribuisce a creare atmosfere più ricche, tra ritmi caraibici, temi malinconici e brani energici. È uno dei platform più rifiniti dell’epoca recente, che dimostra come Donkey Kong possa ancora rappresentare in assoluto uno dei maggiori esponenti del genere.

N. 1 – Donkey Kong Country 2: Diddy’s Kong Quest (Super Nintendo)
Il secondo capitolo della trilogia realizzata da RARE per Super Nintendo è da molti considerato il miglior capitolo in assoluto, e noi ci troviamo pienamente d’accordo con questa convinzione: motivo per il quale lo abbiamo posizionato all’apice della nostra top 5. Nel capitolo pubblicato nel 1995 è Donkey Kong ad essere stato rapito, e i protagonisti sono Diddy e Dixie. La coppia funziona perfettamente: Diddy è più agile, Dixie può planare grazie ai suoi capelli, e la combinazione permette di affrontare i livelli con maggiore libertà di approccio.

Ogni mondo ha una forte e precisa identità, non solo estetica ma anche ludica. Dai vascelli abbandonati alle paludi tossiche, dalle torri meccaniche alle miniere infuocate, l’atmosfera e le meccaniche di gioco cambiano continuamente. A questo si aggiunge una colonna sonora con pochi eguali nel mondo videoludico per raffinatezza e ispirazione, con tracce come Stickerbush Symphony o Lockjaw’s Saga che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei giocatori.
Il gioco bilancia in modo eccellente esplorazione, abilità e collezionabili da scoprire e raccogliere, con una difficoltà crescente ma sempre stimolante. Ancora oggi è considerato un capolavoro assoluto, un esempio cristallino di come si progetta un platform 2D che rasenti la perfezione.