The King is Watching è un titolo a metà tra un city builder e un tower defense in stile roguelite. Il titolo è stato sviluppato dallo studio indipendente Hypnohead ed è pubblicato da tinyBuild su Steam. Dopo la calorosa accoglienza della demo (con il 97% delle recensioni positive), The King is Watching è stato rilasciato il 21 luglio 2025 e in pochi giorni ha già ricevuto il primo aggiornamento con i primi miglioramenti.
The King is Watching: un regno da amministrare
Con The King is Watching non siamo davanti al classico city builder, ma a quello che potremo definire un mix ottimamente riuscito tra un gestionale e un tower defense. Veniamo introdotti alle meccaniche del gioco da un primo tutorial, completamente opzionale, che ci mostra come costruire e soprattutto far produrre gli edifici.
Il nostro campo da gioco è rappresentato da una griglia su cui possiamo posizionare gli edifici (come ad esempio miniere o caserme) e i vari miglioramenti (tra cui i campi o i pozzi). A differenza di un classico city builder in cui abbiamo la possibilità di scegliere tra una prefissata quantità di edifici (sempre disponibili), in questo caso dobbiamo giocare bene le nostre carte perché la prima cosa da comprendere è che gli edifici che potremo costruire sono limitati a quelli che possediamo nella scorta degli edifici. Avanzando con la partita avremo diversi modi per ottenere nuovi edifici sotto forma di tessere di scorta.

Siamo quindi davanti ai primi due ostacoli che costituiscono il nucleo centrale del gioco: degli slot limitati per posizionare gli edifici e una scelta limitata degli edifici stessi. A questi due si aggiunge il terzo elemento cardine: non basta costruire gli edifici per renderli produttivi, ma è necessario che il sovrano li osservi. In base al re che scegliamo per la nostra run avremo a disposizione un determinato raggio di caselle che possiamo attivare, ad esempio alcuni sovrani ci permettono di attivare contemporaneamente solo tre caselle vicine sulla stessa riga o colonna.

The King is Watching, come dimostra anche la scelta del nome stesso, si basa proprio su questa meccanica di base: siamo noi a scegliere dove concentrare lo sguardo e di conseguenza quale produzione attivare in un determinato momento. Questo comporta una gestione molto attenta: dobbiamo tenere sotto controllo le risorse che stiamo producendo e quelle che servono e concentrare la produzione dove serve. Dall’altra dobbiamo anche pianificare bene la disposizione degli edifici sulla griglia in modo da poter attivare contemporaneamente gli edifici giusti.
Finora ci siamo solo soffermati sulla componente gestionale di questo titolo, ma l’altra parte fondamentale è il lato di tower defense. Durante la run dobbiamo tenere sotto controllo (e anche poi nelle fasi successive decidere) le ondate che arriveranno. Il nostro regno è molto ambito e quindi sarà oggetto delle scorribande di goblin, stregoni e boss. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a far fronte agli attacchi, preservando l’integrità del nostro castello: ridurre le difese a zero, infatti, equivale a un game over.

In base agli edifici che scegliamo di costruire, potremo accedere a truppe di vario tipo e, oltre a poterli schierare, avremo anche la possibilità di creare delle truppe di riserva che ci saranno molto utili quando dovremo affrontare ondate corpose o durante le boss fight. Ad aiutarci nella difesa del castello ci sono anche gli incantesimi che possono essere scagliati quando vogliamo, ma che si consumano dopo l’utilizzo.
Anche la scelta del re e dei consiglieri fa la differenza perché ogni re ha delle abilità specifiche che possono essere sbloccate proseguendo nel gioco (tra una run e l’altra) e anche i consiglieri stessi forniscono bonus passivi per tutta la durata della run.
Il consiglio si riunisce
The King is Watching si avvale di un mix di stili di gioco, ciò lo rende diverso da molti titoli copia-incolla che spesso si trovano negli store digitali. Con la sua semplicità riesce a tenerti incollato allo schermo per diverse ore. Anche scegliere dove posizionare la tessera di un edificio sul tabellone diventa una sfida, visto che ogni re ha uno sguardo di dimensione e forma diversa.

Che si giochi ad un RTS o ad un tower defence, generalmente ci si deve concentrare nel costruire le truppe adatte e posizionarle al meglio sul campo di battaglia. In The King is Watching, invece, la posizione sul campo viene meno e dovremmo concentrarci al massimo sull’ottimizzazione della disposizione delle caselle. Questo aumenta il livello di sfida ma allo stesso modo ci fa restare molto più concentrati rispetto ad un RTS dove ogni gruppo di truppe o soldato singolo va gestito sul campo di battaglia.
Nel complesso The King is Watching è un titolo apprezzabile perché riesce ad intrattenere il giocatore con una grande semplicità, infatti, la grafica è semplice in pixel art, il comparto sonoro è limitato con una colonna sonora che si fonde molto bene all’ambientazione, e l’ambientazione non è particolarmente complessa. Tutto molto semplice ma fatto bene.
Andrebbe tutto liscio se non fosse per l’attuale assenza dei salvataggi. Il team ha dichiarato che in realtà sta lavorando all’aggiunta dei salvataggi però riteniamo che sia una mancanza assurda in un titolo che può tenerci davanti allo schermo per un tempo superiore ad un’ora. È un po’ frustrante chiudere una run e perdere ogni progresso, quando tutto andava bene, quando dominavi i goblin, solo perché dopo un’ora e mezza hai voglia di fare altro.