Sviluppato da Josep Monsonis Hernandez e pubblicato in sinergia con Eastasiasoft Limited, Super Engine GT Turbo SPEC è un gioco di corse arcade che si ispira, in modo decisamente palese, all’iconico e intramontabile Micro Machines. Consapevoli dell’animo da retrogame di cui si fa portavoce, abbiamo affrontato questo nuovo racing game su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione! Pronto a diventare il nuovo campione della velocità?
Super Engine GT Turbo SPEC l’essenziale su quattro ruote
Lo diciamo subito: prevedibilmente, Super Engine GT Turbo SPEC non ha una trama. Niente personaggi, non sono presenti neanche gli artwork dei piloti. Non ci sono neanche veicoli personalizzabili ma, in compenso, si possono sbloccare nuove auto che vanno ad aggiungersi a una sorta di “roster”. E parlando di vetture, queste sono differenziate tra loro per colore e morfologia ma non per effettive statistiche, o almeno noi non abbiamo notato alcuna differenza in termini ludici. Ma non solo i piloti e le vetture, anche le location sono fortemente anonime e decontestualizzate.
A conti fatti, Super Engine GT Turbo SPEC punta semplicemente a offrire un’esperienza ludica compatta e fortemente nostalgica. Ed è proprio nella nostalgia, nel suo modo di voler essere retrò, e il suo richiamo assolutamente non velato (come tanti altri titoli, d’altronde) al mondo delle Micro Machines, che il titolo firmato Eastasiasoft ha motivo di esistere. A tutto ciò, inoltre, si somma anche la sua natura immediata e trasversale, dando quindi accesso anche ai neofiti di quello che è classificabile come mero entertainment scacciapensieri.

Appurato ciò, non sorprende quindi che Super Engine GT Turbo SPEC sia senza trama e senza alcun orpello narrativo, limitandosi a catapultarci di getto in un menù semplice e intuitivo da cui poter accedere all’unica tipologia di esperienza che possiede: single player. Esatto, purtroppo a minare i contenuti, discretamente risicati, e una conseguente longevità molto bassa (si può completare quasi tutto in una manciata di ore), si somma l’assenza del multiplayer che, considerando la natura del titolo, avrebbe giovato non poco.
Allo stato attuale, il titolo si focalizza essenzialmente su una sorta di carriera per singolo giocatore, ossia una serie di classiche gare contro la CPU, dove l’obiettivo è sempre quello: arrivare sul podio. L’anima arcade del gioco è quindi predominante e non nascondiamo che l’impatto iniziale, carico della già citata nostalgia, è anche gradevole.

Semplice e immediato
Appurato che Super Engine GT Turbo SPEC è privo di narrazione e che contenutisticamente non offre molto, andiamo a dare uno sguardo approfondito al suo gameplay. Come anticipato, parliamo di un racing game fortemente nostalgico e dall’animo arcade e quindi, di conseguenza, non poteva che presentarsi con un sistema di comandi semplice, intuitivo e immediato. Abbiamo già evidenziato in positivo il fatto che il titolo è molto accessibile, dimostrandosi accogliente anche ai neofiti.
Ciò è dovuto a un sistema di guida a tre tasti dove, banalmente, basta apprendere quando accelerare e quando frenare, per poter già ottenere diverse soddisfazioni. Gli ostacoli più grandi però sono due: la fisica del gioco e i nostri avversari. I due ostacoli sono strettamente legati tra loro e se da un lato rispecchia la volontà del gioco di essere decisamente lontano dal riprodurre la realtà, dall’altro nascono situazioni surreali con cui bisogna in parte abituarsi.

Tradotto: i nemici ci verranno contro manco fossero dei tori imbufaliti e di conseguenza, l’impatto tra le vetture, presenta una fisicità irreale e che ci vedrà sbandare e roteare. Questo si traduce nel dover apprendere bene il “peso” del nostro mezzo per sfruttare al meglio eventuali scontri con gli avversari senza incastrarci nelle piste. Queste ultime sono legate a otto tipologie diverse di “location” e non brillano né per struttura né per originalità, risultando abbastanza classica ma idonee al loro scopo.
Per quanto riguarda le modalità, come anticipato, oltre a quella single player suddivisa in quattro tornei, non c’è altro. Non esiste multiplayer e non ci sono attività extra di sorta. Esiste il garage dove puoi rivedere le auto in tuo possesso o sbloccarne di altro ma è davvero molto poco per un titolo che, tra l’altro, non riesce nel suo piccolo a lasciare il segno in un catalogo decisamente agguerrito e popoloso.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Super Engine GT Turbo SPEC non è male. Lo stile grafico, seppur anonimo, è gradevole e compatto e riesce a regalare un’esperienza visiva appagante seppur non molto varia. Buona anche la rappresentazione dei veicoli mentre gli elementi “fuori pista” soffrono ancora di più del già citato anonimato. Il sonoro è in linea con la grafica, gradevole, seppur abbastanza ripetitivo, e poco memorabile.
Per quanto riguarda le modalità offerte dall’ibrida Nintendo, il gioco si difende molto bene in entrambe le modalità seppur quella portatile, complice sia la natura arcade che lo stile grafico adottato, è quella che offre uno sprint in più. Infine, Super Engine GT Turbo SPEC è privo della lingua italiana ma è una mancanza che non si nota neanche.