Sviluppato da Magic Pockets e pubblicato da Microids, Space Adventure Cobra: The Awakening è un action platform in 2D a scorrimento prevalentemente orizzontale che spicca in quanto port nel mondo dei videogiochi un anime degli anni ‘80 con grande e coraggiosa fedeltà, seguendo un po’ il progetto, sempre di Microids, che include opere del calibro di Goldrake. Noi abbiamo vestito i panni del buon Cobra su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a padroneggiare l’iconica Psychogun?
Space Adventure Cobra: The Awakening e il ritorno nel passato
Space Adventure Cobra: The Awakening è una sorta di coraggioso omaggio a un’opera, quella nata dalla penna di Buichi Terasawa, intitolata “Cobra”. Parliamo di un manga fantascientifico pubblicato dal 1978 al 1984 a cui ha fatto seguito diversi altri lavori come due trasposizioni anime e un film animato. Space Adventure Cobra è l’anime a cui Space Adventure Cobra: The Awakening si aggancia con buona fedeltà, riproponendo i primi dodici episodi in forma videoludica.
Il “coraggio” più volte scritto in questa recensione, è legato al fatto che non solo parliamo di un’opera degli anni ‘80 ma anche di una serie non molto conosciuta e di certo priva dell’innegabile carisma planetario alla Goldrake, di cui Microids stessa ha curato il gioco UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi (puopi recuperare la nostra recensione). Nonostante ciò, la scelta di portare (o meglio, “riportare” visto che esiste già un titolo legato alla serie) Cobra nel mondo dei videogiochi è tanto apprezzata quanto interessante, visto che riaccende i riflettori su una trama che non ha mai avuto la dovuta attenzione nel resto del mondo.

Sia chiaro, Space Adventure Cobra: The Awakening segue un po’ i canoni di quell’epoca, presentando una sorta di eroe caciarone e dall’umorismo facile a cui si affianca una donna, la sua fedele partner Lady Armaroid che fa da contraltare più “serioso”. Un duo perfetto per una serie di peripezie intergalattiche con tanto di cattivone principale di turno pronto a tutto pur di farci fuori. In effetti, Space Adventure Cobra: The Awakening esordisce proprio presentando il protagonista nella sua versione “originale” prima di una doverosa e radicale decisione per salvarsi la pellaccia… come cancellarsi la memoria e cambiare aspetto.
Quanto andremo a vivere su schermo segue in modo discretamente fedele quanto raccontato nell’opera originale, presentando un doveroso rispetto e restituendo un’esperienza molto nostalgica. Complice la presenza di cut scene in stile anime e la grafica stessa del titolo che, insieme, restituiscono un feedback anni ‘80 di sicuro impatto e gradevolmente coinvolgente ed efficace.

Come sopravvivere nello spazio
Da bravo bandito intergalattico, Space Adventure Cobra: The Awakening non ha alcuna intenzione di farsi sottomettere ai suoi nemici e, anzi, di pianeta in pianeta, avrà modo di sfoderare gadget imprevedibili e idonei all’atmosfera proposta dal gioco. Inutile dire che tra tutti, a spiccare è la già citata Psychogun, un’arma legata al braccio stesso del protagonista e su cui si basa gran parte del gioco. Gioco che, ricordiamo, è identificabile come un action platform in 2D abbastanza classico.
La struttura del gioco e il suo svolgimento, infatti, non nascondono grandi sorprese ludiche e le trovate realmente ingegnose o originali sono abbastanza poche. A spiccare, oltre alla nostalgia e alla fedeltà al materiale originale, è un buona varietà di situazioni che spaziano da classici livelli in 2D a scorrimento orizzontale, anche sottomarine, a inseguimenti di vario genere fino a fasi più d’azione fino ad altre che sembrano quasi strategiche.

Per quasi tutta l’avventura, impersoneremo proprio Cobra che, oltre a gadget e armi, è dotato di un generoso salto, della possibilità di correre e di schivare sia a terra che a mezz’aria. Non abbiamo riscontrato problemi tecnici se non qualche piccola fase in cui sembrava quasi “pattinare”. Tornando alla Psychogun, invece, questa si è dimostrata divertente da scoprire e utilizzare grazie alla sua funzione di curvare i proiettili con tanto di “rallentamento”. Tecnica utile anche per piccoli enigmi ambientali.
Da evidenziare anche come il gioco ceda a un ritmo discretamente serrato e frenetico ma difficilmente caotico o confusionario, anzi. Inoltre, con tre livelli di difficoltà tra cui scegliere, Space Adventure Cobra: The Awakening guarda tanto ai neofiti quanto agli amanti delle sfide. In più, con un sistema a punteggi interno, incita anche alla rigiocabilità laddove la longevità base potrebbe non soddisfare tutti. Tornando invece ai gadget, va evidenziato il rampino (con tanto di sezioni più verticali), la Colt Python 77 e… il sigaro di cui ti lasciamo scoprire la sua funzione ludica. Per ultimo ma non per importanza, segnaliamo anche la presenza della modalità co-op.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Space Adventure Cobra: The Awakening soddisfa e conquista grazie soprattutto alla fedeltà col materiale originale. Le scene animate e lo stile grafico utilizzato all’interno dei livelli offrono un vero e proprio tuffo negli anni ‘80 con tanto di effetto nostalgia immediato. A ciò si somma una fluidità delle animazioni e una certa spettacolarizzazione “interstellare” molto retrò e appagante che riesce ad affascinare e coinvolgere. Buona anche la varietà di situazioni con relativa differenziazione di ambienti e scenari.
A una buona cura grafica si contrappone un’altrettanto curata selezione musicale con sonorità che spiccano per fedeltà e gusto retrò pienamente azzeccato con lo stile e la messa in scena proposta da Space Adventure Cobra: The Awakening. Buono anche il doppiaggio in inglese con tanto di possibilità di poter selezionare la lingua giapponese. Un vero peccato, invece, segnalare la totale assenza della lingua italiana, di cui mancano anche i sottotitoli. Tale assenza può farci perdere più di una battuta e sarebbe un peccato.
Per quanto riguarda le modalità offerte dall’ibrida Nintendo, Space Adventure Cobra: The Awakening si difende bene in entrambe. La potenza portatile, seppur con qualche fugace rallentamento in più, garantisce un’epopea spaziale portatile da non sottovalutare.