Immagina una specie di “scacchi interattivo”, giusto un po’ più interattivo, solo che ci sono sostanzialmente due differenze: si usano le carte (rune) in un modo simile a Magic o Yu-Gi-Oh!, ma devi saperti muovere tra le caselle. Ecco Solnox in soldoni.
Trama di Solnox – Grimoire of Seasons (in breve)
Il gioco è ambientato nella terra di Ecendael, devastata da una piaga di stagnazione chiamata l’Ultima Stagione, scatenata dalla traditrice Morrigan; i Guardiani devono usare la loro magia stagionale e le loro abilità di costruzione di mazzi per combattere la corruzione e salvare ciò che resta del mondo.

Diciamo che sulla trama di per sé non c’è molto da dire (complice anche il fatto che siamo ancora agli inizi del gioco, quindi è tecnicamente incompleto) e si può tranquillamente citare John Carmack:
La storia in un gioco è come la storia in un film porno. È prevista, ma non è così importante (John Carmack)
Qui effettivamente il cuore è tutto gameplay e la trama… beh, hai capito.
Gameplay in breve
Il gameplay di Solnox, che è un classico strategico a turni ma “con le carte”, non è nemmeno difficilissimo da capire.
In venti minuti scarsi ho messo le mani su una manciata di rune più che decente, considerando che la demo si chiudeva prima ancora di vedere il primo boss; ho pescato attacchi a raggio lineare perfetti per falciare più nemici in fila, attacchi a distanza per fare il lavoro sporco senza sporcarti le mani, ma soprattutto rune che modificano la stagione di certe caselle ed è lì che il sistema comincia a diventare interessante.
In Solnox, ogni turno è legato a una stagione, che ruota ciclicamente come ci si aspetterebbe… ma con effetti reali sulle carte.
L’estate boosta gli attacchi, l’inverno ti regala difesa su ogni carta, e primavera/autunno aggiungono variazioni tattiche non banali. Il bello? Se ti costruisci il mazzo con un po’ di criterio, puoi anche forzare il cambio di stagione a tuo favore. Una sorta di “weather control” strategico che, in certi casi, ti salva la pelle.
Grafica e sonoro
Lo stile visivo di Solnox è un mix tra dark fantasy illustrato e una certa eleganza da grimorio arcano: interfacce in legno bruciato e metallo consumato, menu che sembrano pagine di un tomo maledetto, e ambientazioni che ricordano i toni cupi di Darkest Dungeon fusi con la chiarezza strategica di un tactics moderno.

La mappa di gioco è resa con esagoni scolpiti nella pietra, immersi in una foresta in rovina perennemente avvolta da ombre e luci radenti e anche il sistema delle stagioni si riflette nell’atmosfera, con effetti visivi sottili ma evocativi: un’estate accecante o un inverno quasi spettrale sembrano influenzare non solo il gameplay, ma anche il tono generale del campo di battaglia.
Il risultato è un’estetica coerente, cupa, ma mai confusionaria, dove ogni elemento grafico ha una funzione precisa e contribuisce alla narrazione implicita del mondo.
Sul sonoro di Solnox non c’è effettivamente molto da dire, la musica è cupa quanto basta e gli effetti sonori sono perfettamente in linea con il gioco, ma sicuramente non ha colonne sonore epiche da riascoltarsi in auto per lunghi viaggi.

Ma Solnox è ancora incompleto
Solnox – Grimore of Seasons si potrebbe riassumere come una sorta di Jagged Alliance con un guerriero solo fantasy, ma dove devi farti il mazzo (sia di rune che in senso figurato) per affrontare nemici su una sorta di scacchiera isometrica.
Ancora non è possibile affrontare il boss finale perché il gioco si ferma ben prima
Ottimizzazione
Ecco, questo è un aspetto di cui non si parla praticamente mai, ma anche se un gioco non ha la grafica da RTX non vuol dire che debba per forza girare bene, perché non è detto che un gioco povero di grafica sia per forza fluido… fortunatamente Solnox è un buon caso di ottimizzazione: grafica leggerissima e “accessibile”, zero lag e fluidissimo.