Sviluppato da EYES OUT e pubblicato da Blumhouse Games, Sleep Awake è un singolare gioco narrativo in prima persona 3D che ci catapulta in un mondo distopico dal fascino innegabile, composto da una lore propria e ben caratterizzata e arricchito da fasi stealth ed enigmi ambientali di vario genere. Noi abbiamo vestito i panni insonni di Katja su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Sei pronto a sfidare il Silenzio?
Sleep Awake, se dormi… scompari
Sleep Awake è prima di tutto narrazione, un’esperienza quasi cinematografica e che, lo diciamo subito, sacrifica parte dell’aspetto ludico per trovare sceniche ed espressive di tutto rispetto. Siamo davanti a un racconto in bilico tra fantascienza e orrore, ambientato in un mondo distopico dove l’ultima città rimasta sulla Terra porta il nome de La Rovina ed è letteralmente un cumulo decadente specchio della stessa umanità folle e in declino costante, privata della lucidità e, soprattutto del sonno.
Perché sì, come da titolo stesso, al centro del racconto di Sleep Awake c’è il sonno e la sua forzata privazione. Il motivo è semplice: chi si addormenta raggiungendo lo stato definito “Delta”, ossia quello del sonno più profondo, “completo”, si ritrova letteralmente a scomparire in quanto catturato da quello che viene definito Silenzio. Di sé, rimane solo un’ombra vuota ma “presente” e che replica il suo ultimo pensiero. Un eco lontano e angosciante che si smarrisce in un presente ludico estremamente cupo, claustrofobico e pressante.

In tale orrore, noi vestiamo i panni di Katja, una giovane che si ritrova, suo malgrado, a vivere da solo in un appartamento-serra che cade a pezzi. Il compito della ragazza, come il resto dell’umanità rimasta, è quello di restare sveglia e cercare di sopravvivere. Come fare ad affrontare l’inevitabile stanchezza fisica e mentale? Sleep Awake propone innumerevoli rituali e sette che andremo a conoscere in modo più o meno diretto. Ci sono persone che s’impongono la veglia dandosi scosse elettriche costanti e altri che si infliggono profondo dolore fisico con tanto di ganci nella carne per appendersi tipo salame…
Katja invece sfrutta uno stravagante intruglio di erbe le cui gocce vengono direttamente messe sugli occhi. E di questo intruglio ne avremo costante bisogno e, oltre noi, anche l’unica persona di nostra conoscenza rimasta ancora sullo stesso piano esistenziale: un’anziana donna di nome Amma. Purtroppo per Katja, suo padre è svanito dopo esser partito per cercare una cura contro il Silenzio mentre il suo fratellino è stato catturato proprio nel sonno.
La storia imbastita da Sleep Awake funziona in quanto profondamente inquietante e con più di uno spunto originale a sua volta rafforzato da una messa in scena cinematografica efficace e costantemente imprevedibile. Banalmente: non puoi prevedere cosa accidenti succederà a Katja. Inoltre, la costante mancanza di sonno crea inevitabilmente uno stato alterato nella protagonista e l’esperienza in prima persona 3D offerta dal gioco è rafforzata da visioni, illusioni e trovate sceniche pienamente psichedeliche e stralunate.

Il gioco sembra scandirsi in tre fasi quasi cicliche dove si parte dal proprio appartamento per poi procedere in escursioni nel claustrofobico dedalo di ruderi de La Rovina fino a improvvisi balzi nell’Onirio. Il tutto intervallato da flash con attori, foto e video reali che si mescolano con esplosiva coerenza col mondo di gioco stesso offendo un vero e proprio trip fantascientifico la cui conclusione potrebbe non soddisfare tutti. Il motivo è che il titolo non è facile da “seguire”, la narrazione cede alla stessa imprevedibilità della messa in scena con il fattore psichedelico destinato ad aumentare vertiginosamente.
C’è molto “non detto” nelle vicende di Katja eppure noi siamo arrivati ai titoli di coda con una certa soddisfazione. Il viaggio è valido ed è sinceramente difficile staccarsi prima di concluderlo. Peccato che duri abbastanza poco. Chi punta dritto senza soffermarsi su dettagli e lore, potrebbe completare Sleep Awake in circa 4-5 ore scarse. Il motivo è che ludicamente parlando, il titolo non offre una grande sfida. A tal proposito, scopriamo subito come affrontare l’oscuro mondo di Sleep Awake.

Un walking simulator con fasi stealth ed enigmi
Sleep Awake è un’avventura narrativa in prima persona 3D identificabile come Walking Simulator in quanto quello che farai di più sarà camminare per sentieri ben delineati partendo da un punto A fino al punto B, di capitolo in capitolo con fugaci variazioni. Tali variazioni sono identificabili in enigmi ambientali molto semplici e intuitivi. Si tratta di interagire con determinati oggetti e/o localizzare dei simboli da inserire per sbloccare il percorso e procedere.
A impreziosire debolmente la nostra avventura, ci sono alcuni collezionabili abbastanza semplici da individuare e che offrono lievi approfondimenti sulla lore del gioco stesso. Il nostro consiglio, ovviamente, è quello di intercettarli tutti in modo da poter vivere l’esperienza di gioco più completa possibile. Passando invece alle fasi stealth, queste sono quelle meno riuscite. Su carta, dovevano essere i momenti più di tensione, stile survival horror alla Outlast, in quanto saremo disarmati e basta essere raggiunti per ricominciare la sessione di gioco… peccato che risultano essere quelle meno ludiche e attrattive dell’intero pacchetto.
Il motivo è che, salvo un particolare caso verso la fine del gioco, i nemici che andremo ad affrontare non creano alcun tipo di timore o ansia e sono anche abbastanza semplici da schivare. Basta nascondersi sotto un tavolo e si dimenticheranno subito di noi. Ma ti diremo di più, intere sezioni possono essere superate correndo come un pazzo e passando letteralmente davanti ai nemici che difficilmente riusciranno a prenderti. Un peccato in quanto il titolo si prestava molto a situazioni più ludiche, soprattutto tenendo in considerazione alcuni elementi narrativi come lo stesso “sonno” da evitare.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Sleep Awake si difende molto bene, riuscendo a mescolare scene in live action e quelle col motore di gioco in modo sorprendentemente coerente e coeso. Il tutto per un vero e proprio trip ludico che regala un’esperienza praticamente cinematografica e appagante. A ciò si aggiungono alcune trovate sceniche molto interessanti ed efficaci. Il gioco di luci ombre contribuisce a dare un boost alla sensazione quasi costante d’inquietudine a cui si somma la già citata sensazione di non sapere mai cosa può succedere.
Ma a spiccare su tutto è il sonoro. Questi è parte attiva e palpabile dell’opera. Oltre a un buon doppiaggio in lingua inglese, Sleep Awake regala sonorità che partecipano attivamente all’esperienza, mutando costantemente e offrendo ansia e angoscia con semplici suoni e rumori. L’armonia che si spezza, il ritmo che accelera improvvisamente, versi indecifrabili, tutto comunica in Sleep Awake è la forma con disturbante e ammaliante armonia. A concludere, segnaliamo la graditissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se non sempre vengono inseriti in tempo e in alcuni momenti sono del tutto mancanti o vengono troppo velocemente sostituiti.
