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Saborus, recensione (PlayStation 5)

Gallina in fuga!

Pasquale Aversano 1 minuto fa Commenta! 10
 
6.1
Saborus

Sviluppato da High Room Studio e pubblicato da QUByte Interactive, Saborus è un survival horror in terza persona con diversi enigmi ambientali e numerose fasi platform. A dare identità al titolo è il suo protagonista: una gallina. Tale volatile ha come scopo quello di scappare da un mattatoio fatiscente e tetro che racchiude dentro di sé anche un messaggio pro animali assolutamente da non sottovalutare. Noi abbiamo affrontato la rocambolesca avventura su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!

Contenuti
Saborus come Galline in fuga ma più “horror”La gallina è un animale intelligenteGrafica e sonoro

Saborus come Galline in fuga ma più “horror”

L’idea di incentrare la storia su una fuga di una gallina non è del tutto inedita, anzi. Il film Galline in Fuga ne è un esempio lampante eppure Saborus mette in scena qualcosa a suo modo inedito, mutando genere e puntando all’horror. Lo fa sfruttando una trama più seria che parla senza troppi giri di parole dello sfruttamento e maltrattamento degli animali all’interno dei mattatoi fino a parlare di esperimenti e mutazioni e quindi a vere e proprie torture. 

Argomenti molto seri e che riescono a impattare sul giocatore grazie a scene abbastanza forti come enormi distese di bovini costretti in spazi angusti o a maiali ammassati in stanze contenute e spinti a mangiare continuamente… tra l’altro con tanto di cadaveri in giro abbandonati a se stessi. E che dire degli animali che vengono trascinati appesi e vivi, sbraitanti e agitati, lungo binari pronti al macello? Si arriva anche al culmine dell’orrore quando si arriva in un oceano di frattaglie e teste mozzate di animali…

Insomma, chi ama gli animali potrà sperimentare l’impatto brutale di quest’esperienza in modo ancora più efficace. Tuttavia, bisogna segnalare che non tutto va come dovrebbe. I dialoghi e il doppiaggio, quest’ultimo recitato in modo abbastanza discutibile se non proprio fittizzio, creano situazioni di involontaria ilarità, abbattendo la serietà degli argomenti. Per fortuna, l’effetto parodia sarcastica, altro stile linguistico adottato da Saborus, permane e sopravvive fino alla fine.

Saborus, recensione (PlayStation 5)

D’altronde, Saborus non è altro che l’azienda stessa all’interno del gioco e saremo soliti poter ammirare discutibili locandine, molto probabilmente realizzate con IA, che espongono con gioia esuberante i propri prodotti, un totale ribaltamento della reale situazione che andremo a vivere nei panni della sventurata gallina. La nostra involontaria ed eroina protagonista, infatti, è chiamata a un’unica azione: fuggire dal mattatoio. Per farlo, dovrà superare catene di morte, allevamenti intensivi, frattaglie, oceani di insetti pronti a straziare ogni essere vivente e anche un colossale e incavolatissimo maiale gigante mutante.

Il tutto per un’esperienza che raggiunge e sfora le cinque ore risultando, come vedremo, anche troppo longeva per la tipologia di contenuti che va a proporre. Al netto di ciò, i messaggi proposti dal titolo controbilanciano con efficacia la discutibile scrittura dei dialoghi, offrendo comunque un’esperienza a suo modo inedita e non priva di idee interessanti. Peccato che per arrivare ai titoli di coda ci toccherà affrontare non pochi problemi.

Saborus, recensione (PlayStation 5)

La gallina è un animale intelligente

Saborus è un survival horror in terza persona 3D che ci mette nei panni di una sgangherata gallina pronta a tutto pur di sopravvivere e scappare da quell’inferno di mattatoio. Per farlo, avremo a disposizione ben pochi strumenti tra cui delle innate e divertenti abilità di hackeraggio ma procediamo con ordine. Prima di tutto, non siamo in grado di attaccare e neanche, ovviamente, di volare. Siamo anche privi di planata e questo significa che se cadiamo da un’altura… andremo incontro a morte certa. In compenso, possiamo raccogliere alcuni oggetti, camminare su specifiche tastiere per hackerare involontariamente dei computer, un salto discretamente generoso e una capacità di correre continua e inesauribile.

La corsa inesauribile, orfana quindi di una barra della stamina, è un aiuto non di poco conto considerando che ci permette di scappare velocemente dai nemici, sfiancandoli e distanziandoci da loro con rapidità. Basta studiare le aree di gioco e potrai facilmente liberarti di loro. Anche perché i nascondigli a disposizione sono pochi e anche rischiosamente inutili visto che se siamo inseguiti e ci vedono nasconderci, i nemici potranno arraffarci e crearci ulteriore danno.

Saborus, recensione (PlayStation 5)

Parliamo di danno perché la nostra gallina non morirà con un solo colpo ma, in base alla difficoltà selezionata, potremo resistere a più di uno scontro. Inoltre, l’energia vitale si ricarica autonomamente. Occhio però, Saborus è tutt’altro che un gioco facile. Anzi, morirai spessissimo e incapperai così in uno dei suoi principali problemi: i caricamenti. Questi sono troppo lunghi e spezzano il ritmo di gioco più del dovuto. Non solo, i checkpoint sono pochi e posizionati male, richiedendo di rigiocare intere sessioni di gioco e creando non poca frustrazione.

Frustrazione che si riscontra in fasi platform mal calibrate, grezze e imprecise dove basta poco per cadere e morire di colpo. Tra effetto “pattinata” e un feedback generale non ottimale, si muore più per le fasi platform che per i nemici che andranno a inseguirci. E parlando di inseguimento, il titolo offre diverse sezioni a scorrimento dove saremo chiamati a saltare ostacoli e a evitare di farci acchiappare. e prime due fughe sono anche piacevoli ma alla quinta… l’idea va a stancare.

Tale metodologia, ossia quella di abusare troppo di un determinato evento lo si riscontra anche negli enigmi ambientali. Essenzialmente sono sempre gli stessi ripetuti fin troppo tra loro. Banalmente, per fermare una ventola e creare un passaggio dovrai trovare un secchio e gettarlo tra le pale. Per aprire porte o attivare dei macchinari dovrai cercare delle batterie, spesso in possesso dei nemici che potrai anche eliminare attivando delle trappole… anche queste saranno sempre le stesse.

Saborus, recensione (PlayStation 5)

Anche l’enigma della torcia luminosa che si scarica a tempo diventerà una sorta di ossessione la quale si alimenterà fin troppo nella sezione con gli insetti. Qui la luce sarà la tua unica ancora di salvezza, pena morte immediata. Eppure è proprio questa sessione che ti causerà un nervosismo acuto, offrendo una sequela di labirinti alla cieca e a tempo dove concatenare le tue azioni basandoti sulla tua reale memoria e senso dell’orientamento. Inutile dire che anche qui i checkpoint non aiutano per niente.

A tutto ciò aggiungiamo una fisica delle fiamme molto discutibile e che possono ucciderti imprevedibilmente, costringendoti a studiare l’ambienta andando a tentativi… di morte. Da segnalare anche diversi bug, tra problemi di compenetrazione, vistosi rallentamenti e anche impossibilità di procedere con costrizione a riavviare tutto. Ci è capitato diverse volte con le torce luminose che non riuscivamo più a inserire nelle apposite ricariche. Tutto ciò crea un’esperienza con idee interessanti ma mal calibrate e afflitte da troppi problemi tecnici.

Saborus, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Saborus non spicca per cura al dettaglio ma il colpo generale è positivo, con alcune scene che, nonostante il palese budget ridotto, riescono a comunicare con efficacia alcune situazioni. Purtroppo le animazioni sono poco credibili e abbastanza legnose e anche il fattore “horror” è molto ridotto. Inizialmente si può provare una certa “ansia” nell’essere braccati dal nemico ma non c’è un vero e proprio terrore. Interessante, invece, l’uso della luce anche se in alcuni casi non si riesce a vedere quasi nulla. L’interfaccia, invece, è abbastanza grezza e non molto comoda da utilizzare. 

Il sonoro è di buon livello. Le tracce non sono molte ma sono efficaci e contribuiscono a dare il giusto livello di tensione. Positivi anche gli effetti sonori, purtroppo non sempre accompagnati da giuste animazioni. Da segnalare, infine, la totale assenza della lingua italiana. Una mancanza non molto sentita visto che ci sarà poco da leggere e quel poco è abbastanza semplice.

Scopri tutto su Saborus
Saborus
6.1
Grafica 6
Sonoro 7
Longevità 6.5
Gameplay 5
Aspetti positivi Diverse idee interessanti Buon messaggio pro animali Sonoro di buon livello
Aspetti negativi Diversi problemi tecnici Checkpoint mal gestiti e caricamenti fastidiosi Fasi platform imprecise e frustranti
Considerazioni finali
Saborus ha un buon messaggio e anche delle idee interessanti e a suo modo originali. Purtroppo queste ultime sono mal calibrate e mal sostenute. L’impianto grafico pone il fianco a diverse critiche così come ci sono troppi problemi tecnici. I checkpoint sono gestiti male e le fasi platform possono diventare facilmente frustranti. Un peccato visto che l’atmosfera è comunque presente e ben supportata dal sonoro.

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