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Ruffy and the Riverside, recensione (PlayStation 5)

Un nuovo platform nostalgico e moderno

Pasquale Aversano 5 ore fa Commenta! 9
 
8.1
Ruffy and the Riverside

Sviluppato da Zockrates Laboratories UG e pubblicato da Phiphen Games, Ruffy and the Riverside è un accattivante platform 3D con soggetti in 2D dal fortissimo appeal nostalgico e dal game solido e accessibile. Un’avventura d’altri tempi che emerge dal catalogo di congeneri grazie a una gradevole struttura ludica e a un umorismo leggero ma efficace. Noi abbiamo vestito i bidimensionali panni dell’orso Ruffy su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a salvare il mondo?

Contenuti
Ruffy and the Riverside tra pasticci e missioni eroicheUn gameplay semplice e divertenteGrafica e sonoro

Ruffy and the Riverside tra pasticci e missioni eroiche

Ruffy and the Riverside sembra provenire da un’altra epoca, quella di Banjo e Kazooie da cui prende più di uno spunto, partendo dalla coppia di protagonisti, Ruffy e l’ape chiacchierona Pip, con cui potrai planare. Parliamo di un platform 3D che non solo richiama il già citato titolo Rare ma anche Mario 64 stesso e Crash Bandicoot ma il tutto con una propria identità che ritrova forza anche nell’impianto ludico con la tecnica dello SWAP di cui approfondiremo nel paragrafo dedicato.

Per quanto riguarda la narrazione, Ruffy and the Riverside è ambientato in Riverside, una ridente cittadina piena zeppa di vivaci animali impegnati nelle attività più disparate e tra cui spicca la talpa avventuriera e pasticciona, nonché amante di pietre preziose, Sir Eddler. Ed è proprio insieme ad ape e talpa che la nostra avventura avrà inizio, spinta dalle particolari abilità di Ruffy stesso. Il nostro orso, infatti, è in grado di “copiare” e “incollare” determinati elementi del mondo di gioco, plasmando intere location (come mutare l’acqua in lava) e modificando particolari oggetti (come dipingere una tela bianca incollando dentro qualcosa). 

Ruffy and the Riverside, recensione (PlayStation 5)

Tale potere, da semplice “lavoro” diventerà mezzo vero e proprio per salvare il mondo da un’entità malvagia denominata Groll. Tale creatura mira a devastare l’equilibrio del mondo distruggendone il “nucleo”. Ecco, il nostro scopo, invece, è preservare il nucleo inoltrandoci così in una lunga e soddisfacente avventura nel variegato bioma di Riverside alla ricerca di un rimedio per salvare il mondo. Niente di originale sugli schermi, eppure la magia retrò unita all’umorismo dei personaggi, restituisce un canovaccio coerente e piacevole da vivere, in grado di comunicare con un’utenza trasversale. 

Ruffy si inserisce pienamente nel filone dei platform 3D con rispetto del passato e un pizzico di modernità, inserendo anche qualche fugace easter egg e qualche citazione indiretta alla società odierna. Niente di troppo complesso ma funziona a dar vita e forma a un mondo che spicca per identità soprattutto ludica oltre che estetica. Quest’ultima, complice una fusione tra 3D anni ‘90 e 2D alla Paper Mario, riesce a distaccarsi non poco sia dai classici che dai titoli moderni contribuendo a dar vita a un prodotto a modo suo originale.

Ruffy and the Riverside, recensione (PlayStation 5)

Un gameplay semplice e divertente

Ruffy and the Riverside è un platform 3D in bilico tra old school e modernità con un elemento identitario ben integrato e che fa da fondamenta a gran parte dell’avventura. Prima di tutto, il titolo ha una struttura open world suddivisa in biomi con collegamenti interni a dungeon di vario genere e altre zone open map piene zeppe di segreti, collezionabili di vario genere, missioni secondarie e immancabili monete gialle. 

In quanto open world, potrai quindi girovagare quasi del tutto liberamente per tutta Riverside anche se alcune zone saranno limitate, sbloccandosi gradualmente al progredire dell’avventura principale. Questa è dettata da una serie di missioni che ci vedranno impegnati in una sequela di attività diverse con tanto di interazione con personaggi e immancabili nemici, tra cui boss fight di un certo livello (seppur abbastanza semplici), da abbattere.

Ruffy and the Riverside, recensione (PlayStation 5)

Il primo punto da segnalare di Ruffy and the Riverside è il combat system. A differenza dell’esplorazione e degli enigmi ambientali, il combattimento è abbastanza, se non troppo, semplificato. Il nostro attacco è affidato a un solo tasto e difficilmente ci ritroveremo in serie difficoltà. C’è anche da dire che combattere è un’attività corollaria dell’esperienza e la sua presenza non mina l’equilibrio dei contenuti che si focalizzano, infatti, su tutt’altro. 

Il già citato potere di Ruffy, ossia “copiare e incollare” è alla base di quasi tutto il sistema ludico di Ruffy and the Riverside. Dagli enigmi all’esplorazione, spesso dovrai capire cosa copiare e dove incollarlo, studiando gli effetti, anche legati alla fisica di gioco, per sbloccare un passaggio o uscire da una determinata situazione. Inizialmente le trovate sono abbastanza semplici come copiare delle liane per sostituire a una cascata ma, progredendo nell’avventura, il ventaglio di occasioni e rispettive possibilità, si moltiplica, spingendoci a un pensiero laterale e a una sperimentazione che non ci è affatto dispiaciuta.

Ruffy and the Riverside, recensione (PlayStation 5)

Così come non ci è dispiaciuto incappare in una serie di missioni secondarie legate a loro volta dal raccogliere determinati oggetti o dal superare determinate sfide. Attività parallele opzionali che regalano maggior longevità a un titolo decisamente corposo e articolato. C’è un sacco da scoprire in Ruffy and the Riverside e alcuni enigmi opzionali sono decisamente intriganti e complessi come il decifrare una serie di segni a muro attraverso un indovinello. In questo caso specifico, il titolo offre anche una scorciatoia con la risoluzione dell’enigma spendendo un determinato quantitativo di denaro di gioco.

Le già citate monete, infatti, possono essere investite in varie occasioni, sia per gli indovinelli ma anche per acquistare oggetti come energia vitale o cappucci di colore diverso per il nostro peloso protagonista. A infarcire ulteriormente il già ampio ventaglio di elementi di Ruffy and the Riverside c’è la possibilità di cavalcare sassi e uno sviluppo dei livelli anche in verticale. Per non parlare di particolari enigmi completamente bidimensionali e con una struttura risolutiva quasi simil-avventura grafica. 

In quanto titolo che mixa 2D e 3D c’è da segnalare anche qualche piccola imprecisione nelle fasi prettamente platform. Far saltare un personaggio bidimensionale su strutture 3D non è immediato e richiede un po’ di pratica, soprattutto nelle situazioni più “rischiose” e dove la precisione richiesta è maggiore. Nulla di grave comunque così come non ci hanno infastidito i lievi bug grafici presenti nel gioco, come alcuni oggetti che si ricaricano in ritardo. 

Ruffy and the Riverside, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Ruffy and the Riverside ci ha conquistato. Se è vero che il versante 3D può risultare grezzo e con diversi elementi riciclate, è altrettanto vero che il versante 2D è animato deliziosamente e fuso nel mondo con sorprendente armonia. Gli sprite bidimensionali dei personaggi, seppur brevi e in loop, convincono e funzionano, dimostrandosi in linea con l’umorismo e le atmosfere proposte dal titolo. 

Anche il sonoro è di alto livello, riuscendo a proporre jingle armoniosi che entrano nella testa. Basti pensare a quello che possiamo ascoltare prima ancora di avviare il gioco… Inoltre, le tracce sono discretamente varie, mai invadenti e, come per la grafica, in perfetta armonia con il titolo stesso. Infine c’è una mancanza da segnalare, quella della lingua italiana. Un peccato considerando il gradevole umorismo proposto.

Scopri tutto su Ruffy and the Riverside
Ruffy and the Riverside
8.1
Grafica 8
Sonoro 8
Longevità 8
Gameplay 8.5
Aspetti positivi Divertente, creativo e nostalgico Umorismo leggero azzeccato Gameplay ingegnoso e appagante Animazioni 2D accattivanti Tanto da fare e scoprire
Aspetti negativi Qualche sporadico bug grafico Combat system molto semplificato Assenza della lingua italiana
Considerazioni finali
Ruffy and the Riverside conquista grazie a un’atmosfera tanto nostalgica quanto creativa e accattivante. Grazie a un gameplay con un pizzico di originalità, l’esperienza offerta è varia, stratificata e soprattutto divertente. Sì, c’è qualche bug e sì, manca la lingua italiana, ma l’esperienza complessiva richiama con efficacia i grandi classici dando vita al contempo a un qualcosa di nuovo che merita di essere giocato.

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