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RPM – Road Punk Mayhem, recensione (PlayStation 4)

Calvi contro i capelloni

Pasquale Aversano 11 mesi fa Commenta! 7
 
6.3
RPM - Road Punk Mayhem

Sviluppato da Panda Indie Studio in sinergia con EastAsiaSoft e pubblicato da quest’ultimo, RPM – Road Punk Mayhem è un frenetico e colorato sparatutto top-down verticale che si ispira ai classici arcade e si ammanta di un cel-shading cartoonesco che prova a donargli una propria identità. Noi abbiamo viaggiato in un oceano di proiettili su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione.

Contenuti
RPM – Road Punk Mayhem e un oceano di proiettili multicoloreUn caos di coloriGrafica e sonoro

RPM – Road Punk Mayhem e un oceano di proiettili multicolore

RPM – Road Punk Mayhem si ispira al mondo dei vecchi arcade e in particolare a quella fette di videogiochi incentrati prevalentemente e principalmente sul gameplay veloce, rumoroso, caotico e pieno zeppo di proiettili. Nonostante ciò, avremo un’introduzione di poche righe a cui farà seguito una conclusione di avventura altrettanto stringata e, sinceramente, decisamente inutile. 

In soldoni, siamo in un mondo post apocalittico e distopico in stile palesemente Mad Maxiano dove i cattivi di turni sono i pelati. Esatto, le persone calve sono i crudeli dominatori del mondo e vogliono imporre la propria “non capigliatura” a tutti gli altri. Per combattere questa sorta di stravagante e per niente (purtroppo) approfondita dittatura, tra stravaganti e capellosi individui salgono sulle loro vetture armate di tutto punto per cercare di rovesciare il dominio dei calvi.

RPM - Road Punk Mayhem, recensione (PlayStation 4)

Inutile dire che i tre eroi, gli unici a nostra disposizione sin da subito, sono limitati a un artwork statico e per niente approfonditi. Non abbiamo un background e non ci sono evoluzioni narrative di sorta. Persino i boss (ne sono cinque in tutto) si differenziano principalmente per i propri veicoli che per battute o eventi particolari (del tutto assenti). Quindi no, RPM – Road Punk Mayhem non ha una trama degna di tale nome ma solo una banale giustificazione che poteva essere decisamente più approfondita per dare ulteriore identità e forza al titolo.

Un caos di colori

Appurato che RPM – Road Punk Mayhem non ha interesse a raccontare una storia, è bene focalizzarci sul gameplay. Come anticipato, siamo davanti a uno sparatutto top-down bullet hell ferocemente di stampo arcade, in 2D e con tanto di barre laterali qui accuratamente modificate come se fossero la cornice animata di un fumetto in costante mutamento. 

Iniziata l’avventura non avrai modo di fermarti e dovrai riuscire a superarla tutta in un sorso. Come detto, avrai tre piloti tra cui scegliere le cui differenze sono nella tipologia di proiettile oltre che di veicolo (la sua estetica fondamentalmente). A nostra disposizione, oltre a poterci muovere liberamente in un percorso a scorrimento automatico e costante, avremo diverse bocche da fuoco e qualche potere non di poco conto.

RPM - Road Punk Mayhem, recensione (PlayStation 4)

Ogni auto è dotata di un colpo standard che varia a seconda del personaggio scelto, il punkettone pazzo, ad esempio, è dotato di un razzo a ricerca automatica. Un unico colpo che colpisce praticamente sempre. Gli altri due, invece, hanno dei colpi a getto uno con un getto più veloce e l’altro col raggio più ampio e quindi in grado di colpire più nemici contemporaneamente. Tutti e tre i personaggi, invece, tenendo premuto il tasto del “fuoco” tramuteranno i proiettili standard in un raggio distruttivo costante.

Tale raggio rallenta i nostri movimenti ma aumenta il nostro potere distruttivo. Riuscire ad alternare proiettili standard e raggio a seconda dei nemici e dell’occasione, è tra le chiavi del successo in RPM – Road Punk Mayhem. Oltre a ciò, abbiamo ulteriori due poteri: una bomba in grado di devastare nemici, proiettili e barricate e il teletrasporto. Entrambi sono poteri che si ricaricano automaticamente nel giro di pochi secondi e di cui non potrai abusare troppo.

RPM - Road Punk Mayhem, recensione (PlayStation 4)

Se la bomba ci può salvare da improvvise ondate di proiettili, il teletrasporto è di vitale importanza per oltre passare ostacoli o per evitare colpi diretti. Ammettiamo che lo stesso teletrasporto può avere un impatto iniziale non proprio intuitivo ma basta un po’ di pratica e il gioco è fatto. A dar man forte alla nostra avventura, infine, troveremo sporadici bonus passivi come ulteriore potere di fuoco e delle taniche utile a ricaricarci l’energia. Finita l’energia, ovviamente, è game over. 

Ma tranquillo, avremo a disposizione diversi credits per poter ripartire dal punto di sconfitta ma, ultimati i credits, dovrai ricominciare tutta l’avventura dal principio (il livello di sfida è abbastanza accessibile). Per fortuna, ma anche purtroppo, l’avventura di RPM – Road Punk Mayhem ha una durata estremamente bassa e non basta una classifica online, ancorata a un sistema a punteggi di combo continue con tanto di scheletri premio che sbucano a nemico sconfitto e che vanno manualmente raccolti, a potenziare un titolo che contenutisticamente ha molto poco da offrire esaurendosi in un solo pomeriggio.

RPM - Road Punk Mayhem, recensione (PlayStation 4)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, RPM – Road Punk Mayhem è una piccola chicca. Il cell-shading ammanta un mondo altrimenti vuoto e anonimo, dandogli un impatto estetico ammaliante e coinvolgente. Tutto sembra far parte di un caotico fumetto colorato e vivace ma a cui si sente l’assenza di una narrazione oltre che una varietà risicata. I veicoli nemici sono prevalentemente gli stessi, così come la forma dei proiettili che ci verranno scagliati contro.

L’unica reale variazione la offrono i cinque boss con veicoli sempre più assurdi ma niente di realmente innovativo o unico. Il sonoro fa il suo compito senza particolari sprazzi di originalità mentre è gradita la presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se la mole di testo a schermo è decisamente bassa se non quasi nulla.

Scopri tutto su RPM - Road Punk Mayhem
RPM - Road Punk Mayhem
6.3
Grafica 7
Sonoro 6.5
Gameplay 6.5
Longevità 5
Arcade 6.5
Aspetti positivi Gameplay solido e veloce Buon sistema di armi Esteticamente accattivante
Aspetti negativi Contenutisticamente molto povero Assenza di modalità extra Non innova niente
Considerazioni finali
RPM - Road Punk Mayhem è un solido sparatutto in 2D top-down bullet hell in stile arcade. I fan del genere troveranno un titolo che non fa niente per variare la formula classica, offrendo sì un impatto estetico ammaliante ma consumando i propri contenuti in troppo poco tempo. Si sente l’assenza di una narrativa che poteva rendere il tutto ancora più unico così come l’assenza di ulteriori modalità per arricchirne la longevità (come una boss rush). Un peccato considerando che il titolo ha un gameplay di tutto rispetto, forte di varie armi che rendono l’esperienza tanto caotica quanto divertente.

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