Sviluppato e pubblicato da Do Games Limited, Royal Romances: The Power of Chosen One Collector’s Edition, da ora in breve Royal Romances: The Power of Chosen One, è un’avventura testuale infarcita di puzzle ed enigmi di vario genere nonché trasposizione per console di un titolo nato per dispositivi mobile. Noi abbiamo affrontato l’avventura fantasy su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione! Pronto ad affrontare nuovi puzzle pieni di magia?
Royal Romances: The Power of Chosen One di un rapimento e di un prescelto
Royal Romances: The Power of Chosen One fa parte della saga Royal Romances che, come la serie Unsolved Crime (di cui puoi recuperare la nostra recensione del capitolo Above the Law), conserva location e alcuni personaggi per donarci delle avventure inedite ma nello stesso universo. E se Unsolved Crime si avvicina più a una sorta di CSI fuso con la Signora in Giallo, qui ci troviamo alle prese con una sorta di Beautiful in chiave fantasy-magico.
Se ti stai chiedendo se è necessario aver giocato ai precedenti titoli, ti rispondiamo che non è obbligatorio seppur potresti perderti il background di alcuni personaggi che, come detto, ritornano e portano avanti le proprie vicende. In realtà, la narrazione, seppur presente, non brilla per originalità e fatica non poco a coinvolgere. L’aspetto romantico, che dovrebbe essere preponderante tanto da occupare uno spazio nel titolo stesso del gioco, è mieloso, poco funzionale e abbastanza accessorio.

Nettamente migliore l’atmosfera fantasy che riesce a fondersi tanto con alcuni puzzle (che andremo a svelare con maggior dettaglio nei prossimi paragrafi) tanto con i personaggi stessi, offrendo sì dei classici stereotipi ma dando spazio a una discreta varietà. Da streghe a draghi, passando per grifoni e animali magici di vario genere, in Royal Romances: The Power of Chosen One c’è un po’ di tutto e non sempre in modo logico e/o coerente.
D’altro canto, la sensazione di vivere un’avventura di Unsolved Crime con una semplice reskin fantasy (o viceversa a seconda da quale saga provenite) è abbastanza forte ed è dovuto essenzialmente a un’interfaccia identica. Stessa lente d’ingrandimento per i suggerimenti, stesso puntatore, stessa schermata iniziale e persino alcuni oggetti ed elementi ambientali sono trascinati di peso da altre produzioni degli stessi sviluppatori. Un riciclo che potrebbe far storcere il naso ma che sicuramente agli appassionati del brand peserà meno.
Per quanto riguarda l’incipit narrativo di Royal Romances: The Power of Chosen One questi esordisce con un rapimento. Ma a essere rapita non è la principessa di turno bensì una sorta di sbadato e impreciso Robin Hood denominato Glissando (il nome è tutto un programma). La rapitrice è una tale Ida che punta a cercare il Prescelto per poter comandare i draghi. Sarà Glissando il prescelto o è forse la dama di costui che è stata bellamente ignorata dalla cattivona di turno? Per scoprirlo, non ti resta che affrontare una mole discretamente elevata di puzzle!

Enigmi a profusione
Royal Romances: The Power of Chosen One è esattamente cosa ti aspetti da un titolo Do Games Limited, solo traslato in ottica fantasy. Questo significa che l’avventura si svolge esattamente come sempre: avventura a schermate fisse dove interagiamo muovendo un cursore a schermo. Il nostro compito è progredire nella storia e, per farlo, dovremo intercettare e risolvere, in ordine, una serie di puzzle ed enigmi.
A nostra disposizione avremo un inventario abbastanza classico e in pieno stile avventura grafica in 2D dove potremo conservare gli oggetti raccolti e, in alcuni casi, interagirci ulteriormente, esaminandone dettagli e/o fondendoli con altri oggetti. A un sistema classico di raccolta e utilizzo di elementi, si uniscono tutta una serie di puzzle che abusano di cliché e tipologie già viste e straviste anche negli stessi titoli Do Games Limited.
A mutare, come detto più volte, è la loro trasposizione in ottica fantasy con alcune trovate gradevolmente ingegnose e che mascherano abbastanza bene la scontatezza e la prevedibilità di alcuni enigmi. Non mancano puzzle discretamente impegnativi e, a tal proposito, segnaliamo che torna un sistema di aiuti a ricarica automatica che ci indica a schermo cosa fare o con cosa interagire sia per i puzzle che per l’esplorazione, rendendo di fatto il titolo accessibile a chiunque, neofiti inclusi.

Anche in Royal Romances: The Power of Chosen One, inoltre, è presente la possibilità di bypassare completamente alcuni puzzle usando un giochino match-3 estremamente anonimo e, soprattutto, sempre uguale (incluse le icone) a ogni altro titolo del genere degli stessi sviluppatori. Un peccato, considerando che almeno gli elementi da unire potevano essere trasformati in chiave fantasy… Nettamente migliore, invece, è l’enigma di punta della serie: quello di cercare gli oggetti.
Anche qui, come in Unsolved Case, ci troveremo di capitolo in capitolo, anche più volte di seguito, a dover interagire con un classico scenario pieno zeppo di oggetti. Questi andranno intercettati tramite indicazioni a schermo che spesso fungono da ulteriore enigma. Banalmente, dovrai decifrare prima l’indicazione, capire a cosa si riferisce e poi cercare l’oggetto di riferimento su schermo. Un’attività sicuramente non innovativa ma che si conferma il marchio di fabbrica, nonché l’elemento più studiato, di tutti i puzzle presenti nel titolo.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Royal Romances: The Power of Chosen One conserva pregi e difetti già riscontrati in Unsolved Case, con alcune animazioni, soprattutto quelle opzionali da intercettare interagendo con gli scenari, sinceramente gradevoli e fantasiose, tra l’altro qui potenziate dall’atmosfera stessa del titolo. Purtroppo però, non tutto emerge come dovrebbe e a problemi di sincrono e animazioni dei personaggi legnose e apatiche, si sommano alcuni rallentamenti a schermo abbastanza inspiegabili.
Anche il puntatore è soggetto ad alcune criticità, risultando abbastanza impreciso in alcuni particolari enigmi di “precisione”. Il sonoro è abbastanza in linea con l’atmosfera proposta ma non brilla per originalità e fatica a restare impresso, fungendo così da semplice accompagnamento. Infine, da segnalare la totale assenza della lingua italiana, una mancanza di cui tenere conto considerando la mole di testo presente.