Rising Heat slitta a fine Q1 2026. Apogee Entertainment e Fuzzy Socks Studios hanno deciso di prendersi più tempo per rifinire l’esperienza. Il punto centrale è il combat system, basato sul movimento e sulla gestione della fisica. Il team vuole garantire partite intense, veloci e con un ritmo costante, senza punti morti o situazioni poco leggibili.
Il rinvio non è sorprendente per un titolo con questa impostazione. Un sistema fondato su slanci, urti e traiettorie richiede tuning continuo, soprattutto se l’obiettivo è offrire runs sempre diverse e tunate sul comportamento del giocatore. Il messaggio è chiaro: meglio consegnare un titolo stabile e ben calibrato invece di correre verso un lancio affrettato.
Movimento come arma principale

Rising Heat ruota attorno a un’idea specifica: la velocità è l’arma. Si pilotano velivoli a grande accelerazione e il corpo dell’aereo diventa lo strumento con cui travolgere ondate aliene. Non ci si limita a sparare. Si entra a tutta velocità, si colpisce, si rimbalza e si continua con movimenti mirati. Questo sistema crea un flusso dinamico che premia tempismo e controllo.
La gestione della traiettoria è fondamentale. Centrare un gruppo di avversari libera spazio, rompe le formazioni e apre nuove linee di fuga. Il titolo punta su questa fisicità per distinguersi. Il gioco forza il giocatore a ragionare in termini di movimento continuo, mantenendo sempre la pressione sullo sciame.
Costruzioni da ottimizzare
Ogni velivolo dipende da un inventario ridotto. Pochi slot significa scelte nette. Le combinazioni possibili passano da hack che si fondono tra loro, upgrade da incastrare con precisione e potenziamenti messi in posizioni che determinano effetti diversi. È un sistema che incentiva sperimentazione e analisi di ciò che funziona in quel momento.
La parte gestionale non è gigantesca, ma ha impatto diretto. Decidere cosa comprare, cosa rischiare, cosa fondere influenza intere run. Una build efficace nasce sempre da una serie di scelte mirate, non da accumulo selvaggio. Questo evita sessioni sbilanciate e tiene sempre alto il coinvolgimento.
Una minaccia che si adatta

Il comportamento delle forze aliene non è statico. Le loro ondate cambiano in base alla selezione di pilota, nave, armi e hack. Questo crea partite variabili e costringe il giocatore a non ripetere sempre la stessa strategia. È un sistema che premia chi osserva. Entrare con la build giusta può azzerare parecchi problemi, ma non garantisce una vittoria facile.
La varietà nasce dalla possibilità di essere imprevedibili. Fare scelte diverse all’inizio porta a risposte diverse durante la run. Il team punta a mantenere questo ritmo anche nelle fasi finali, quando le ondate diventano più fitte e richiedono reazioni immediate.
Co-op: vantaggio o disastro
Esiste una modalità cooperativa tramite locale o Steam Remote Play. Due piloti condividono un unico raggio energetico. È potente, ma va gestito con attenzione. Se i movimenti non sono sincronizzati si finisce per creare caos, tagliando vie di fuga o colpendo in momenti sbagliati. Quando invece si lavora bene insieme, il raggio diventa un’arma che ripulisce la schermata.
La co-op ha quel tocco da “o la va o la spacca”. Chi gioca in coppia deve comunicare, soprattutto quando le ondate aumentano e i movimenti vanno coordinati al millimetro. È un buon modo per dare varietà alle run e per aggiungere complessità senza introdurre meccaniche artificiali.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Il rinvio a fine Q1 2026 indica che il lavoro principale è nella rifinitura. Rising Heat è costruito su un pilastro evidente: la fisica deve funzionare in ogni situazione. Un titolo basato su urti e velocità non può permettersi comportamenti incoerenti. Il team sta puntando a un risultato pulito, soprattutto nella leggibilità degli scontri più affollati.
Apogee ha già confermato che arriveranno nuovi aggiornamenti all’inizio del prossimo anno. Il progetto verrà mostrato di nuovo quando gli sviluppatori sentiranno di aver raggiunto la precisione che intendono offrire. È una scelta prudente e in linea con quanto richiesto da un roguelike twin-stick che deve reggersi sul ritmo.
Rising Heat resta un titolo da tenere d’occhio per chi segue il genere. Il mix di fisica, velocità e costruzioni strategiche promette un tipo di sfida diversa dai soliti schemi. Se il team riuscirà a mantenere equilibrio tra caos e controllo, il risultato potrà distinguersi nel panorama bullet hell attuale.
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