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RedEx, recensione (Nintendo Switch)

Orde di nemici da mitragliare

Pasquale Aversano 5 ore fa Commenta! 7
 
5
RedEx

Sviluppato da NipoBox e fraimone e pubblicato da NipoBox Publishing in sinergia con Eastasiasoft, RedEx è uno sparatutto 2D con fugaci elementi platform e ibridato a meccaniche survival e da tower defense, il tutto con una grafica minimalista. Noi abbiamo affrontato orde e orde di nemici su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a mettere alla prova il tuo spirito guerriero?

Contenuti
RedEx spara o sarai sparatoNulla di nuovo in questo arsenaleGrafica e sonoro

RedEx spara o sarai sparato

RedEx è un titolo contenutisticamente ridotto e che mira essenzialmente al gameplay. La narrazione, infatti, è quasi del tutto assente e non viene fornito un carattere vero e proprio al protagonista. Sappiamo solo che stiamo affrontando una feroce organizzazione criminale (che di facciata si spaccia per tutt’altro) e che siamo da soli. Tipo Rambo ma con molta mena verve cinematografica. Anche lo stile grafico adottato, e che approfondiremo nel paragrafo dedicato, non aiuta a dare identità al titolo che decide di irrompere in un catalogo di congeneri molto agguerrito.

In realtà, quella che stiamo analizzando è la versione per console la cui opera originale su Steam è datata novembre 2020. Il titolo approda quindi su Switch forte della sua natura portatile ed è infatti in questa precisa modalità che il titolo dovrebbe dare il meglio di sé. Peccato per dei controlli non proprio praticissimi e che andremo presto a svelare. Per quanto riguarda la longevità, il titolo richiede diverse run in quanto completare un’area al primo colpo non è propriamente semplice.

In totale ci sono quattro scenari di cui cambia prevalentemente l’ambientazione di fondo e alcuni nemici, tra cui gli immancabili boss. Come potrai notare tu stesso dalle immagini che abbiamo condiviso, è difficile dare identità a ciò che avviene su schermo. A suo modo, comunque, il titolo offrire una fugace e rocambolesca avventura d’azione ad area di cui andiamo subito a sviscerarne i dettagli. 

RedEx, recensione (Nintendo Switch)

Nulla di nuovo in questo arsenale

RedEx è uno sparatutto in terza persona 2D con meccaniche da tower defense e con nemici che arrivano a ondate. Banalmente, ogni area è in sé conchiusa e ci chiede di resistere il più tempo possibile a inevitabili orde di nemici che ci spareranno contro senza grossa pietà o strategia alcuna. In nostro soccorso, oltre all’arma selezionata all’inizio, avremo un solo sistema con cui interagire e investire il denaro raccolto dai cadaveri sul nostro cammino.

Tale denaro può servire per acquistare granate, nuove armi, posizionare torrette, evocare aiuti, potenziarsi la difesa e tanto altro. Purtroppo, ogni ordine effettuato richiede un tempo d’attesa per la consegna… e quest’ultima non si sa bene dove avverrà. Il pacco viene, infatti, sganciato dall’elicottero di supporto e sta a noi raggiungerlo e soprattutto applicarci, investendo qualche secondo, per aprirlo ed equipaggiare quanto ordinato. 

RedEx, recensione (Nintendo Switch)

Viene da sé che sia l’acquisto che la fase di “spacchettamento” devono essere effettuate preferibilmente, tra un’ondata e un’altra, assumendo così un ruolo quasi strategico all’interno del gameplay del titolo. Gameplay che, nonostante le apparenze, è più scomodo di quanto pensassimo. Il motivo è legato al puntatore dell’ama affidato all’analogico sinistro che bisogna spingere nella direzione desiderata e che complica un po’ la fluidità dell’azione risultando scomodo soprattutto in portabilità. 

Certo, con un po’ di allenamento la situazione diventa più intuitiva e pratica ma considerando la semplicità del titolo, poteva essere studiato tutto in modo più intuitivo. E a tal proposito, urge evidenziare un tutorial praticamente assente e inconcludente e che spinge a scoprire i pochi elementi del gioco praticamente da soli. Nulla di gravissimo, sia chiaro, ma un minimo di istruzioni, quanto meno per i neofiti, avrebbero fatto comodo. 

RedEx, recensione (Nintendo Switch)

Per quanto riguarda la progressione dell’avventura, RedEx richiede un numero totale di uccisioni di minion e boss permettendoci di progredire così da un’area all’altra. Se queste mutano esteticamente, contenutisticamente c’è ben poco da sorprendersi rendendo di fatto l’esperienza particolarmente ripetitiva già dopo una mezz’ora. Da segnalare il fatto che, come in un roguelite, le monete in game vengono azzerrate alla nostra sconfitta salvo alcune monete gialle che possiamo spendere per acquistare nuove armi e ampliare così il nostro arsenale.

Sono altresì presenti un sistema di skill passive che possiamo sbloccare e potenziare spendendo dei punti ottenibili a ogni nostro level up. Un sistema quindi che mira ad ampliare le nostre statistiche e a migliorare il gioco stesso, limando gradualmente la difficoltà di partenza man mano che diventiamo più “forti”. Nonostante ciò, l’esperienza complessiva di RedEx risulta priva di mordente e novità di rilievo, col potenziale rischio di smarrirsi in un catalogo decisamente ampio e pieno di titoli più creativi e polposi.

RedEx, recensione (Nintendo Switch)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, RedEx offre un 2DF abbastanza colorato ma che pecca d’identità e cura al dettaglio. Dai personaggi tutti uguali ed estremamente minimalisti all’arsenale di armi privo di attrezzi veramente originali fino a scenari assolutamente anonimi e già visti. Nulla riesce a dare realmente carattere al titolo. Un peccato considerando che riesce comunque a offrire animazioni fluide abbastanza soddisfacenti e che, quando vuole, un occhio al dettaglio riesce a darlo come nel caso dello scenario al chiuso.

Il sonoro è gradevole ma poco accattivante. Non dà fastidio ma non conquista e diventa facilmente un rumore di fondo. Anche gli effetti sonori, non sempre presenti, non riescono a dare il giusto appeal all’opera. Per le modalità offerte dall’ibrida Nintendo, il titolo esteticamente spicca di più in portabilità, raccogliendo e presentando al meglio il suo minimalismo ma i comandi risultano più scomodi che con il pad. Infine, l’opera è orfana dei sottotitoli in lingua italiana ma è un’assenza che non si percepisce visto che c’è molto poco da leggere.

Scopri tutto su RedEx
RedEx
5
Grafica 5
Sonoro 5
Longevità 5
Gameplay 5
Aspetti positivi Veloce e immediato Livello di sfida appagante
Aspetti negativi Anonimo sia ludicamente che esteticamente Comandi in portabilità non proprio comodissimi Diventa presto ripetitivo
Considerazioni finali
RedEx è un titolo veloce e facile da padroneggiare ma anche molto ripetitivo, poco originale e facilmente dimenticabile. Lo stile grafico minimalista offre sì bei colori ma non dona la giusta identità. I comandi risultano scomodi in portabilità mentre è apprezzata la virata quasi strategica per potenziarsi tra un’ondata e un altra. In soldoni è un giochino idoneo a partite mordi e fuggi ma che non lascia il segno.

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