iCrewPlay.comiCrewPlay.comiCrewPlay.com
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
      • PlayStation 4 / Pro
      • PlayStation 5
    • Nintendo
      • Switch
    • Microsoft
      • Xbox Series X|S
      • Xbox One
    • PC
      • Epic Games Store
      • Steam
      • Origin
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura Recensione di Rogue State Revolution
 
Notifiche Mostra di più
Dimensione del fontAa
iCrewPlay.comiCrewPlay.com
Dimensione del fontAa
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
    • Nintendo
    • Microsoft
    • PC
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
IndieSteamMicrosoftPCRecensioni

Recensione di Rogue State Revolution

Damiano Barci 4 anni fa Commenta! 8
 

Little Red Dog Games, dopo sei anni di attività e tre release alle spalle, è giunta alla maturità artistica con Rogue State Revolution, versione rinnovata e senza dubbio migliorata del suo titolo d’esordio Rogue State, arrivato su Steam il 16 ottobre 2015.

Contenuti
“Dateci il re! Dateci la corda! Leghiamogli mani e piedi! Gettiamolo in mare, così il nostro popolo sarà libero!”Più il paese è piccolo, più le grane sono gigantescheRealistico e giocabile: una rara accoppiataVuoi imparare come si governa un Paese? Rogue State Revolution è ciò che fa per te!

Rogue State Revolution, che condivide con il predecessore ambientazione e meccaniche, oltre ad esserne il seguito spirituale, sarà disponibile sulla medesima piattaforma a partire dal 18 marzo 2021.

Artwork di Rogue State Revolution
In primo piano abbiamo Sabriyah e Yusef, i nostri consiglieri più fidati

“Dateci il re! Dateci la corda! Leghiamogli mani e piedi! Gettiamolo in mare, così il nostro popolo sarà libero!”

Queste parole, molto pacifistiche e per nulla truculente, sono i primi versi dell’inno nazionale del piccolo Paese mediorientale di Basenji. Questa terra, desertica ma ricca di risorse minerarie e di assolate spiagge, ha alle spalle un lungo periodo di guerra civile conclusosi con la deposizione ed esecuzione del sovrano che la governava, al quale ha fatto seguito un governo di transizione con a capo il leader dei rivoluzionari (che sarebbe il giocatore). Le vicende legate a questa parentesi sono narrate nel Rogue State del 2015, poc’anzi citato.

Ora che il governo di transizione si è concluso e siamo stati posti regolarmente alla guida della neonata Gloriosa Repubblica Popolare di Basenji, ci tocca governarla ed essere degni dell’appellativo di Glorioso Leader (no, non siamo Sacha Baron Cohen ne Il dittatore). Ad assisterci nell’arduo compito avremo i consiglieri Sabriyah Altaf, esperta di politica ed economia, e Yusef Kouri, capo dell’esercito di Basenji.

Screenshot di Rogue State Revolution
La terra di Basenji in tutto il suo desertico splendore

Più il paese è piccolo, più le grane sono gigantesche

Il gameplay di Rogue State Revolution rimane quello di un qualunque strategico a turni con alcuni elementi più comuni negli rts quali ad esempio la gestione dello spazio, importantissima per l’ottenimento delle risorse naturali e per l’efficacia delle infrastrutture, di solito automatizzata in altri titoli del genere (vedasi i vari Total War).

Il nostro primissimo compito, ancora prima di cominciare la gestione vera e propria di Basenji, sarà quella di formare il governo tramite il reclutamento dei vari ministri, inizialmente quattro per poi salire a sette. Ognuno di questi spietati politicanti avrà pregi e difetti che influiranno sugli eventi e sulle politiche da adottare, le quali cambieranno a seconda delle esigenze sia del popolo che dei ministri stessi.

Sul versante economico, dovremo sfruttare al massimo le risorse offerte dalle cinque provincie di Basenji: Banifa, Rumai, Saba, Kharyk e Qarif. Ognuna di queste province è dominata da una tribù diversa, ciascuna con prerogative eterogenee difficilmente in armonia l’una con l’altra.

Un altro elemento a cui sarà necessario prestare attenzione sarà la diplomazia: Basenji è circondato da tre nazioni più o meno nelle sue stesse condizioni. Al di là di questi vicini, con i quali dovremo commerciare e che dovremo tenere d’occhio tramite spionaggio e controspionaggio, sarà necessario metterci in mostra con le tre superpotenze mondiali: Stati Uniti d’America, Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese, che potranno rappresentare tanto degli alleati quanto dei pericoli.

Non mancheranno le ribellioni da stroncare: il nostro primo avversario sarà proprio il Basenji Liberation Front, un’organizzazione di ribelli che dovremo periodicamente stanare con le nostre truppe, le quali potranno muoversi liberamente sulla mappa (unica sia per la gestione che per i combattimenti).

Screenshot delle trattative con il Chickenistan in Rogue State Revolution
A Basenji le trattative si fanno con… i polli

Realistico e giocabile: una rara accoppiata

In Rogue State Revolution la gestione politica ed economica è estremamente realista. Ogni game si configura come una colossale ed intricata partita a scacchi tanto lunga quanto imprevedibile. I dati da studiare e da tenere alla mano per risolvere le situazioni in maniera ottimale sono numerosi e complessi. Nonostante ciò, Little Red Dog Games è riuscita a non sacrificare la giocabilità del titolo in favore di questo puntiglioso realismo. Proprio questo rende Rogue State Revolution un gioco che riesce dove molti altri titoli, anche di genere diverso, hanno fallito (un esempio è l’infelice parabola di Kingdom Come: Deliverance, che ha fatto discutere anche per altri motivi).

La giocabilità del titolo è favorita anche dall’intelligente vena umoristica: capitano spesso momenti esilaranti degni della migliore satira politica. Un buon esempio è la presenza, tra i vicini di Basenji, di uno Stato chiamato Chickenistan, il quale, come dice il nome, è abitato e governato da polli.

Anche a livello di lore Rogue State Revolution risulta piacevolmente ispirato: ogni tribù, ogni nazione confinante, ogni ministro ha la sua storia ben congegnata ed approfondita. Notevole anche il lavoro degli unici due interpreti presenti nel gioco, Sam Smilovic e Karim Bayoumi, che compaiono anche nelle cutscene, rigorosamente live action, nel ruolo rispettivamente dei sopracitati Sabriyah e Yusef, veri e propri co-protagonisti delle nostre vicende, dando prova di grandi doti attoriali. L’atmosfera è completata da una gradevole colonna sonora orientaleggiante la cui punta di diamante è proprio l’inno nazionale di Basenji: un capolavoro di poetica.

Una nota negativa del gioco è costituita da alcuni elementi del versante tecnico. Al di là della grafica, nel suo complesso non spiacevole ma neanche eccellente, c’è il problema dell’imprecisione nel controllo dei movimenti dei personaggi sulla mappa, che può diventare uno scoglio molto grande nel momento in cui sia necessario condurre grosse manovre militari (e in Rogue State Revolution capita spesso). Un’altra problematica è costituita dalla dispersività dell’interfaccia, nella quale risulta difficile navigare agevolmente, rischiando di perdersi nella miriade di microscopiche opzioni (“microscopiche” in senso letterale: i caratteri sono veramente troppo piccoli).

Vuoi imparare come si governa un Paese? Rogue State Revolution è ciò che fa per te!

Il perfetto bilanciamento tra giocabilità e realismo rende Rogue State Revolution non solo un ottimo ibrido tra tbs e simulatore di politica, ma anche un egregio strumento didattico per quanti si chiedano “come si fa politica“, illuminando su dinamiche sociali che coinvolgono anche noi come cittadini sebbene calate in un contesto diverso quale potrebbe essere, in questo caso, quello mediorientale. Le problematiche riscontrate, per quanto gravi trattandosi di uno strategico a turni, sono comunque risolvibili tramite semplici aggiornamenti che potrebbero arrivare prima di quanto immaginiamo.

La scommessa che Little Red Dog Games ha fatto su questo titolo può dirsi indubbiamente vinta, anche grazie alla collaborazione, per la prima volta, di un publisher di tutto rispetto quale Modern Wolf, dotata di un bel pieno di feedback positivi.

Scopri tutto su Rogue State Revolution

Potrebbero interessarti

All in Abyss: Judge the Fake, recensione (PlayStation 5)

Let Them Trade – Recensione (Steam)

World of Goo 2, recensione (PlayStation 5)

Come completare il Castello di Mibuno in Assassin’s Creed Shadows

Xbox Game Pass: le grandi novità di maggio 2025

Se ti è piaciuto condividi questo articolo con un tuo amico!
Facebook Twitter Copia il link
 
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia un commento Lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account