Hai presente quel momento in cui accendi un gioco acclamato da tutti, prepari snack, cuffie e hype… e dopo un’ora ti chiedi se sei tu o se il gioco è un sonnifero interattivo? È successo a tantissimi giocatori, tanto che su r/italygames è esploso un thread dal titolo: “Quale gioco vorresti che ti piacesse, ma lo trovi incredibilmente noioso?”
Nel giro di poche ore, decine di commenti hanno trasformato la discussione in una confessione collettiva di disamore videoludico. E i nomi tirati in ballo sono pesanti: Death Stranding, Red Dead Redemption 2, The Witcher 3, Elden Ring, The Last of Us e persino Starfield.
Top 5 dei “vorrei amarti ma non ci riesco”

Death Stranding – troppo lento, ma poetico
– Molti lo definiscono “simulatore di corriere Bartolini”, altri un’esperienza unica di solitudine e contemplazione. “È letteralmente un simulatore di passeggiata, ma è quello il bello”, scrive un utente. Chi lo difende giura che dopo la prima area, tra autostrade, veicoli e funivie, il gioco cambia volto. Chi lo odia non ha voglia di arrivarci.
Red Dead Redemption 2 – film western o film e basta?
– Tecnicamente sublime, narrativamente denso, ma per alcuni lento come un treno senza vapore. “Se devo giocare un film, me lo guardo su YouTube”, commenta un utente. I fan ribattono: “Passate le prime missioni, è un viaggio irripetibile”. Il dibattito sul ritmo di Arthur Morgan sembra infinito quanto le sue cavalcate.
The Witcher 3 – troppa lore, troppo tutto
– C’è chi lo venera e chi lo abbandona a Novigrad sfinito dai dialoghi. Il problema? Un combat system “legnoso” e una valanga di missioni che travolgono. “Troppe cose da fare, troppe parole, troppo grind”, sintetizza un utente esausto. Eppure, chi resiste dice che la trama “ripaga ogni ora spesa”.
Elden Ring – difficile da amare, impossibile da ignorare
– Capolavoro per molti, punizione divina per altri. Qualcuno scrive: “Non capisco dove sia il divertimento nel farsi massacrare cento volte dallo stesso boss”. Un altro risponde con poesia: “Dopo 12 ore non mi riconoscevo più, in meglio”. Il concetto di sofferenza come catarsi continua a dividere.
Starfield – il sogno spaziale che non decolla
– “Loading screen simulator con dialoghi fatti col culo”, taglia corto un utente. Le aspettative erano alte (“gli autori di Skyrim!”), ma per molti il gioco si perde in un mare di caricamenti e menù. Qualcuno lo difende per atmosfera e libertà, ma la community sembra compatta: Baldur’s Gate 3 ha rubato la scena.
Il paradosso dei capolavori
Forse il problema non sono i giochi, ma le nostre vite. Gli open world moderni chiedono decine di ore per “arrivare al bello”, e non tutti hanno la pazienza o il tempo. I titoli che puntano su regia e lentezza come RDR2 o Death Stranding vogliono essere esperienze, non solo intrattenimento.
Ma quando la voglia è di rilassarsi, la lentezza diventa fatica, e il capolavoro diventa noia.
Come scrive un utente nel thread: “Gioco una volta a settimana, e ogni volta devo ricordarmi metà delle cose”. Un commento semplice, ma che riassume bene il cortocircuito: non è disamore, è mancanza di tempo.
Altri giochi citati (e abbandonati)

L’elenco si allunga con:
- The Last of Us, definito “trama ottima, gameplay soporifero”
- Monster Hunter, accusato di non spiegare nulla al giocatore
- GTA V, “troppa libertà, troppo dispersivo”
- Final Fantasy X, “combattimenti confusi”
- Breath of the Wild, “rispetto enorme, ma non scatta la scintilla”
- Nier Automata, “storia potente ma gameplay ripetitivo”
- Horizon Zero Dawn, “bello, ma non coinvolge”
E poi il jolly: “I AAA. Tutti”.
Sintesi perfetta per chi è stanco di giochi monumentali che ti chiedono un weekend solo per aprire il menu.
Frasi memorabili dalla community
- “Primo gioco droppato dopo 80 ore.” (su Elden Ring)
- “Se RDR2 è un capolavoro, il mio joystick è un capolavoro di pazienza.”
- “The Witcher 3 mi ha fatto dormire durante una quest. Letteralmente.”
- “Death Stranding è un simulatore di solitudine con Amazon Prime incluso.”
Tra battute e confessioni sincere, il tono è quello tipico di Reddit: ironico, spietato, ma pieno di amore per il medium.
Forse non è il gioco, ma noi
C’è una frase che ricorre in silenzio tra i commenti: “Lo riproverò, prima o poi.”
Segno che anche chi si annoia, in fondo, non smette di volerci credere.
Forse siamo cambiati noi, con meno tempo e più fretta, ma il fascino di questi mondi resta.
E anche se il pad finisce sul tavolo dopo due ore, la curiosità resta accesa come una brace sotto la cenere.
Qual è il tuo “vorrei amarti ma non ci riesco” videoludico?
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