I rumor più recenti parlano di una PS6 pronta per il 2027, equipaggiata con una GPU AMD RDNA 5 e core dedicati al ray tracing più evoluti di quelli delle NVIDIA RTX 50XX. Secondo Twisted Voxel e vari insider, Sony avrebbe già fissato la finestra di lancio e starebbe testando una nuova architettura capace di portare il 4K 60 fps con RT come standard.
L’obiettivo? Dare alla console un’identità “tech-driven” come non accadeva dai tempi di PS3.
Cosa dicono i leak tecnici
Le informazioni più solide arrivano da Wccftech e Tom’s Hardware:
- 34-40 TFLOPS totali
- Miglioramento ray tracing tra 6 e 12 volte rispetto a PS5
- Integrazione di “Radiance Cores”, blocchi hardware dedicati alla gestione dei raggi
- Supporto a una nuova versione del PSSR, l’upscaling proprietario di Sony
Nel frattempo, NVIDIA prepara le RTX 5090 con 21 760 CUDA core e architettura Blackwell. È un riferimento potente, ma anche costoso e energivoro. La console, invece, dovrà restare sotto i 700 euro e contenere i consumi, motivo per cui il confronto diretto è più complesso di quanto sembri.
“Più feature RT” non vuol dire “più veloce”
Dire che PS6 avrà più funzionalità RT non significa che renderà i riflessi più velocemente di una 5090. Vuol dire che i core dedicati gestiranno più tipi di intersezione, meno passaggi software e pipeline più brevi.
Il guadagno reale dipenderà da tre fattori: banda della memoria, efficienza della cache e qualità degli strumenti di sviluppo. Lì Sony può davvero fare la differenza.
L’obiettivo realistico: RT stabile a 60 fps

Le console puntano alla costanza, non ai picchi. Se PS6 riuscirà a far girare giochi tripla A in 4K con ray tracing a 60 fps costanti, per l’utente sarà una rivoluzione pratica.
Il PSSR aggiornato, basato su reti neurali, può dare una spinta decisiva: immagini più nitide con meno aliasing, senza sacrificare fluidità o consumi.
Il collo di bottiglia rimane la CPU
I giochi costruiti su Unreal Engine 5 e simili richiedono una potenza CPU superiore a quella attuale. Per mantenere RT e fisica complessa a frame rate stabile, Sony dovrà adottare un processore Zen 5 o Zen 6, con cache ampia e frequenze più alte. È il punto più delicato per ottenere un vero salto generazionale.
Esperienza d’uso: meno slider, più coerenza
A differenza del PC, la console gioca sull’efficienza. Gli sviluppatori lavorano su un solo hardware, con API fisse e tool ottimizzati. Questo vuol dire:
- frame time più regolari
- upscaling coerente su tutto il catalogo
- minor rischio di bug legati a driver o configurazioni diverse
Il risultato percepito dal giocatore sarà un’immagine più stabile e luminosa, anche se i numeri grezzi restano inferiori alle GPU desktop.
Il prezzo della tecnologia
Le previsioni parlano di un listino tra 649 e 699 euro, con due modelli al lancio: uno solo digitale e uno con disco. Un costo alto, ma inevitabile se Sony vuole competere con un PC da 2000 euro.
Per mantenere equilibrio, è probabile che PS5 Pro resti sul mercato come versione “entry level”, esattamente come Series S nel mondo Xbox.
Cosa cambia per i tuoi giochi
Nei primi anni vedrai versioni PS5 e PS6 identiche nei contenuti ma con differenze tangibili su PS6:
- caricamenti istantanei grazie al nuovo SSD Gen 5
- frame rate più alto in modalità RT
- ombre e riflessi più accurati
- IA di scena più complessa
Non servirà aspettare un remake per notare il salto: la fluidità farà da biglietto da visita.
Domande frequenti
PS6 sarà retrocompatibile?
Sì, tutti i rumor indicano piena compatibilità con PS5 e PS4.
Ci saranno modelli portatili o ibridi?
Sony starebbe sperimentando funzioni di streaming locale, ma non un modello tipo Switch.
PS6 supererà la RTX 5090?
No, ma potrà eguagliarne alcune funzioni grafiche grazie all’ottimizzazione e all’upscaling.
Quando sarà presentata ufficialmente?
Le tempistiche più citate indicano un reveal nel 2026 e uscita a fine 2027.
Che vantaggi concreti avrà il giocatore?
Un frame rate più stabile, riflessi realistici e caricamenti quasi nulli senza toccare le impostazioni.
Cosa aspettarti dai prossimi mesi
Mark Cerny, architetto di PS5, ha già confermato di lavorare con AMD su nuove tecnologie di interconnessione e compressione per la prossima generazione. Le prime demo interne girano già da metà 2025.
Quando Sony mostrerà i prototipi, sarà più chiaro se i “Radiance Cores” possono davvero cambiare il modo in cui il ray tracing funziona nei giochi.
In sintesi
PS6 potrà offrirti un ray tracing più stabile, fluido e diffuso, ma non sostituirà una GPU 5090. L’equilibrio tra hardware custom, upscaling e ottimizzazione è la vera forza delle console.
Le promesse di Sony puntano alla qualità percepita, non alla pura potenza.
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