Sviluppato e pubblicato da Stumbling Cat, Potions: A Curious Tale è un’avventura in terza persona 2D incentrata sul crafting e sull’esplorazione, il tutto in un mondo fantasy dominato dalla magia che sembra però simile all’alchimia, strizzando l’occhio, seppur con le dovute differenze, alla nota serie di Atelier di cui puoi recuperare la nostra recente recensione della trilogia Ryza. Pronto a scoprire la nostra recensione per Nintendo Switch in una nuova e magica avventura?
Potions: A Curious Tale rilassante magia
L’avventura di Potions: A Curious Tale inizia senza troppi fronzoli: siamo su una nave e un membro dell’equipaggio ci informa di salire sul ponte in quanto ci sono grossi problemi. Cosa fare quindi? Ovvio: ce ne freghiamo dell’invito e andiamo subito a vedere che accidenti sta succedendo. Risultato? Scopriamo che un enorme kraken ha avvinghiato la nave che ci ospita e i membri dell’equipaggio, apparentemente composto da solo due persone, non sono in grado di affrontare tale colossale minaccia.
Veniamo così subito messi alla guida della giovane protagonista, col compito di intuire come difendere la nave e allontanare così il kraken. Fatto ciò, verremo condotti alla città portuale, nonché nostra meta finale. Qui andremo a far visita alla nostra nonnina che ci introdurrà al magico mondo delle pozioni stregate e quindi a una sorta di percorso d’addestramento che andrà a snocciolarsi in una storia semplice, abbastanza prevedibile, dal ritmo incostante ma anche rilassante e adatta a tutte le età.
Il livello di scrittura di Potions: A Curious Tale non è estremamente arguto o complesso eppure ci sono dialoghi opzionali e diversi personaggi da conoscere, il tutto per un roster discretamente vario seppur mai realmente identitario. La stessa protagonista non spicca per carisma o arguzia ma si sposa invece bene per un’avventura dai toni compassati e leggeri che mira a dar vita a una sorta di semplice cartone animato interattivo che si focalizza molto sul suo stesso gameplay, più che nel raccontare una trama memorabile.

Crafting e avventura
Eccoci quindi ad approfondire il gameplay di Potions: A Curious Tale che, lo ricordiamo, si tratta di un’avventura in terza persona 2D incentrata sul crafting e sull’esplorazione ambientale con l’aggiunta di piccoli, semplici e dimenticabili enigmi. Ma procediamo con ordine, comandare la piccola streghetta è molto semplice e intuitivo così come è semplice l’esplorazione che offre aree bidimensionali con visuale isometrica caratterizzata da biomi che andranno a sbloccarsi gradualmente andando a infoltire un menù che funge da macro mappa “globale”.
L’esplorazione e gli enigmi ambientali sono molto standard anche se non sempre sarà chiaro dove andare e cosa fare. Le primissime fasi, ossia lo “scontro” contro il kraken, funge da sintesi della tipologia di enigmi da affrontare. Banalmente, piazzarsi sotto una rastrelleria per intercettare il colpo del kraken e farlo ferire da solo con le armi… è solo un piccolo esempio. Nessuno ci dice come agire eppure è abbastanza intuitivo capire con cosa interagire e sfruttare al meglio ciò che ci circonda.

Certo, chi è neofita del genere e di queste situazioni ludiche, potrebbe trovarsi spaesato dall’assenza di informazioni e linee guide, soprattutto considerando che siamo alle primissime fasi di gioco, ma noi abbiamo apprezzato il focus sull’utilizzo della logica senza troppe linee guida. Quello che invece, purtroppo, non abbiamo apprezzato, è il combat system. Prima di affrontarlo, però, dobbiamo parlare del crafting. Cercare, raccogliere e utilizzare materiali è l’ossatura portante di Potions: A Curious Tale seppur in modo molto più semplificato e grezzo rispetto a un classico Atelier.
Ogni pozione che potremo creare è legata a una sequela di mana elementare, mana che a sua volta va a caratterizzare i vari materiali che potremo raccogliere in giro da oggetti e “animaletti” magici vari, tra cui spiccano le entità in polvere che richiamano il magico mondo dello Studio Ghibli. Per creare le pozioni, avremo però bisogno di un calderone in cui riversare i materiali seguendo le ricette, eseguibili anche in “automatico”, o azzardando esperimenti col potenziale rischio di sprecare i materiali faticosamente raccolti.

Le pozioni sono di vario genere e possono essere sia difensive che per attacchi di vario genere. Infatti, le pozioni saranno le nostre uniche armi a disposizione. In più, esistono pozioni specifiche con cui potremo risolvere alcuni enigmi ambientali. Viene da sé, quindi, che prima di partire per un dungeon, dovremo riempire il nostro limitato inventario, di un buon numero di pozioni variegate cercando di prevedere ogni situazione possibile. Purtroppo per noi, è quasi impossibile prevedere con successo ciò che ci servirà e questo si tradurrà in un backtracking abbastanza costante in cui cercare nuovi materiali per farmare le pozioni mancanti per poter poi progredire nei vari dungeon.
A ciò si aggiunge poi un sistema di mira per lanciare le pozioni “offensive” che è abbastanza grezzo e impreciso, soprattutto per i nemici più “veloci”. Tradotto: capiterà spesso di lanciare pozioni a vuoto, sprecando risorse importanti e aumentando il rischio di dover tornare indietro per rifornirsi. Tutto ciò prolunga artificiosamente l’esperienza che diventa altresì ridondante e ripetitiva oltre che sfiaccante, spezzando la magia.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Potions: A Curious Tale non è male ma vive di fasi alterne. A tratti sembra quasi un gioco da smartphone, soprattutto per le interfacce e alcuni sfondi, questi ultimi abbastanza poco ispirati. Molto meglio le animazioni e il charcater design che avvicinano il prodotto quasi a un cartone animato interattivo seppur con qualche limite che ne svela e conferma la natura indie del progetto. In soldoni, la grafica è comunque più che buona e riesce anche a velare qualche rallentamento di troppo.
Il sonoro è gradevole ma mai fortemente identitario o “unico”, offrendo tracce utili alla situazione e mai ridondanti ma anche facilmente dimenticabili. Da segnalare, invece, la gradevolissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se non sempre perfetti. La loro inclusione offre comunque un boost notevole per seguire al meglio le vicende della piccola streghetta. Infine, Potions: A Curious Tale si difende bene in entrambe le modalità offerte dell’ibrida Nintendo offrendo una maggiore fluidità in dock.
