Sviluppato da Heart Machine e pubblicato da Devolver Digital, Possessor(s) è un gioco d’azione a scorrimento orizzontale in 2D con un combat system legato fludio e molto scenico, rafforzato da uno stile grafico accattivante. Presenti anche fasi platform e un mondo di gioco dal level design che rievoca alcuni metroidvania. Noi abbiamo vestito i panni di Luca a sua volta già posseduto da Rhem su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto ad affrontare il pandemonio?
Possessor(s) tra demoni e possessioni
Possessor(s) esordisce su schermo con un’atmosfera tutt’altro che goliardica. Il mondo è afflitto da un pandemonio che ne sta distruggendo la struttura e decimando gli abitanti. Onde di demoni stanno invadendo le strade e la morte dilaga più del dovuto. In tutto ciò emerge Luca, protagonista delle vicende che viene da subito sconvolta da ben due accadimenti: la morte del suo amico Kaz e un brutale incidente che la vede perdere entrambe le gambe. Ormai sull’orlo della morte, Luca si trascina lungo la strada incappando in un’altra creatura anch’essa prossima alla morte.
Si tratta di Rhem, un demone che sembra esser stato sbudellato da poco. I due si fissano e la disperazione di Luca funge da motore per Rhem che propone un accordo. L’umana accetta e il demone le dona delle nuove gambe con cui camminare, oltre alla possibilità di vivere ancora. D’altro canto, ciò è garantito perché Rhem prende possesso di Luca… in una situazione di forzata e surreale convivenza che è il motore narrativo stesso della storia. Possessor(s), infatti, narra del legame uomo e demone e di come questi due, tra un battibecco e un altro, andranno ad evolversi.
Parallelamente, la lore del titolo, mai completamente chiarissima, si dispiega nel corso degli eventi la cui longevità complessiva è in linea con le produzioni analoghe, rientrando tra i metroidvania che possono anche sfiorare le venti ore, soprattutto se si è collezionisti e se ci si spende per ogni missione secondaria disponibile. Per quanto riguarda la bontà dell’intreccio narrativo in sé, il titolo non spicca per originalità e non conquista per chissà quale colpo di scena ma il rapporto dei due protagonisti è piacevole, così come alcuni risvolti che riescono a trascinare l’utente fino ai titoli di coda.

Un classico che punta sullo stile
Possessor(s) è un action platform a scorrimento che unisce lo stile grafico 2D dei personaggi a un mondo di gioco in 3D. Parliamo quindi di un metroidvania abbastanza standard nella formula ludica e che scommette molto più sull’estetica che sull’innovazione del gameplay. Luca, infatti, non è dotato di chissà quali abilità identitarie, tutt’altro. Le prime fasi sono quelle meno ispirati e abbastanza costringenti… armati di coltelli da cucina che cederanno presto il passo ad altre armi di “uso quotidiano” ma rese decisamente più epiche e pericolose del previsto.
A ciò si somma un sistema di combo abbastanza intuitivo e semplice e un buona gamma di abilità di supporto. Parliamo comunque di un’opera dal livello di difficoltà non molto proibitivo e che richiede un accurato studio delle abilità avversarie per poterle sconfiggere con abbastanza facilità. Discorso che si sposa ancor di più in caso di boss fight, alcune delle quali molto interessanti da vivere. A tale sistema non mancano mercanti di vario genere, segreti da svelare e upgrade da apportare, con tanto di valuta in game che viene persa in caso dovessimo essere sconfitti.

In questo caso, ci toccherà tornare al nostro precedente cadavere per recuperare, in pieno stile soulslike, quanto avevamo accumulato prima di morire. Ovviamente, sono presenti anche i viaggi rapidi all’interno di un sistema di checkpoint non perfettamente calibrato e che può costringere a ripetere porzioni di gioco anche abbastanza generose. Il backtracking, infatti, si sente e il problema è che è percepibile già dopo qualche ora, soprattutto se si è votati a esplorare ogni angolo del mondo di gioco.
Come un buon metroidvania, infatti, al mutare delle nostre opzioni e all’ampliamento dei nostri strumenti, si sveleranno percorsi prima inaccessibili. Tra i primi strumenti da citare, abbiamo un mai troppo abusato rampino con cui si va a potenziare l’esplorazione stessa, potendo oscillare su ampie voragini ma anche arrampicarsi verticalmente sempre sfruttando determinati punti di interazione.
Da segnalare anche la possibilità di schivare, con conseguente manciata di secondi di invulnerabilità da poter sfruttare durante gli scontri e un livello di difficoltà nella media che potrebbe risultare un po’ troppo accessibile per chi vive di pane e metroidvania. Il motivo è che, nonostante un buon bestiario a disposizione, questi non spicca per varietà. Un peccato considerando la bontà di base del titolo che, lo ricordiamo, spicca soprattutto per stile ed estetica più che per originalità del gameplay che comunque svolge il suo compito.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Possessor(s) è una gioia per gli occhi. Lo stile colorato in 2D si fonde e scontra con scenari in 3D, o 2.5D che dir si voglia, che ben presentano un mondo devastato e fantascientifico, dove le luci al neon impattano su desolazioni monocromatiche di vario genere. Insomma, il mondo di gioco creato dagli sviluppatori, seppur non sempre originalissimo, è abbastanza intrigante e regala scorci notevoli, complice anche una telecamera che ogni tanto azzarda qualche ripresa più scenica e quasi cinematografica.
Buono anche il sonoro, decisamente in linea con le atmosfere promosse. Buon ritmo e buona varietà di sonorità non riescono però a mascherare l’assenza del doppiaggio che avrebbe giovato non poco per caratterizzare ancora meglio i personaggi su schermo. Infine, da segnalare la totale assenza della lingua italiana che, considerando anche la mole di dialoghi da leggere, può risultare uno scoglio per alcuni utenti.
