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Operation Night Strikers, recensione (Nintendo Switch)

Una nuova collection da TAITO

Pasquale Aversano 1 ora fa Commenta! 10
 
7
Operation Night Strikers

Sviluppato da M2 e pubblicato da TAITO Corporation e Clear River Games, con tanto di edizione fisica, Operation Night Strikers è una collection di quattro titoli arcade provenienti direttamente dagli anni 80’ tra cui spicca l’iconico Operation Wolf e Night Striker. Noi siamo tornati letteralmente indietro nel tempo su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a scoprire, o riscoprire, vecchi arcade e tutte le loro piccole aggiunte e migliorie? 

Contenuti
Operation Night Strikers il ritorno di quattro classiciClassico e fedeleGrafica e sonoro

Operation Night Strikers il ritorno di quattro classici

La nuova collection TAITO è un concentrato di anni ‘80 che mira, prevalentemente, al mondo arcade e ancor più a quello degli sparatutto su binari, ossia dove l’avanzata nelle varie aree di gioco è automatica e a noi spetta solo puntare e sparare e, in alcuni casi, spostarci su schermo per evitare ostacoli, nemici e proiettili. Nel dettaglio, Operation Night Strikers ha ben quattro titoli, ossia: Operation Wolf, Operation Thunderbolt, Night Striker e Space Gun.

Per ognuno di questi titoli, la collection presenta più di un’edizione, passando da quella JAP a quella USA o EU fino a quelle in versioni “mini” più le versioni definite “Easy” che strizzano così l’occhio ai neofiti. Insomma, sono solo quattro titoli, vero, ma per ognuno di essi è possibile sperimentare con mano le diverse versioni che hanno spopolato negli anni e in diversi paesi, potendo così constatare eventuali differenze. Per fare un esempio, Operation Wolf da JAP a USA mutava la selezione delle aree e potrai scoprirlo da te come cambia l’esperienza del titolo.

Prima però di affrontare il gameplay e, in particolare, le ulteriori aggiunte della collection, è bene fare una fugace panoramica narrativa dei quattro titoli. Come potrai immaginare, in quanto titoli arcade completamente incentrati sul punteggio e quindi sul migliorare costantemente se stessi, non hanno chissà quale trama ma tutti includono comunque una sorta di giustificazione per stimolarci all’azione e dare un minimo di ambientazione.

Operation Night Strikers, recensione (Nintendo Switch)

Operation Wolf, tra i nomi più famosi del quartetto, ci mette nei panni di un agente delle forze speciali armato solo di mitragliatrice e granate a razzo, incaricato di affrontare una serie di missioni per eliminare il nemico, sabotare le difese altrui e salvare gli ostaggi. Operation Thunderbolt è il sequel di Operation Wolf e ci rimette nei panni dello stesso protagonista, tale Roy Adams, divenuto ormai un eroe a seguito degli eventi del prequel, impegnato in una missione abbastanza simile: salvare gli ostaggi e sabotare il nemico. Questa volta però, il conflitto è in Africa.

Si tratta di una sorta di fusione tra i run and gun dell’epoca e i film di Rambo, con l’aggiunta palese di più rimandi a Commando (sia film che videogioco), che all’epoca riuscirono a conquistare il pubblico e a dar una forza vitale notevole al mondo arcade con pistola ottica, ossia i light-gun game. Di tutt’altra ambientazione, invece, è Night Striker, tra i quattro quello che ci ha colpito di più per messa in scena e potenza estetica, considerando anche la sua età: è datato 1989. 

Il titolo è ambientato nel 2049, in una città decisamente futuristica dove un’organizzazione terroristica si è macchiata di rapimento. Noi siamo parte della Night Striker, una task force d’elite che utilizza veicoli blindati volanti e veniamo inviati in un’avventura ad alto tasso di adrenalina. Interessante notare che ci sono diversi bivi oltre a finali multipli. 

Operation Night Strikers, recensione (Nintendo Switch)

L’ultimo titolo del quartetto di Operation Night Strikers è Space Gun, datato 1990 è che è una sorta di antenato di DOOM oltre a essere un mix tra Operation Wolf e Alien. Siamo nuovamente nel futuro, nel 2039, per la precisione nello spazio e ci tocca affrontare una stravagante minaccia aliena che sta ponendo non pochi ostacoli all’umanità e alla sua espansione. Come avrai potuto notare, nessuno dei titoli della collection spicca per originalità narrativa, considerando anche l’età di ognuno e lo scopo, già evidenziato in apertura, con cui son stati ideati.

Nonostante ciò, Operation Night Strikers spicca per il suo innegabile potere nostalgico, riuscendo letteralmente a portarci indietro nel tempo e a donare uno spaccato degli anni ‘80 fedele e approfondito. Purtroppo, a differenza di altre collection anche abbastanza recenti, la mole di contenuti è abbastanza moderata, considerando anche la durata molto bassa dei titoli (alcuni durano mezz’ora se si è abbastanza bravi col genere). Parliamo comunque di opere arcade dove la rigiocabilità è dettata dalla voglia personale di infrangere nuovi record.

Operation Night Strikers, recensione (Nintendo Switch)

Classico e fedele

Operation Night Strikers contiene una serie di sparattutto arcade in prima persona 2D a scorrimento automatico, quindi su binari, e dal livello di sfida discretamente elevato. Parliamo di ex cabinati dove ogni singolo colpo è prezioso anche perché restare a secco, come nel caso degli Operation, significa soccombere al nemico con tanto di “finale negativo”. Ma la collector in esame non è solo un mero porting e, come altre operazioni simili, presenta diverse aggiunte più moderne.

Prima di tutto, c’è l’opzione di salvataggio manuale per ogni singolo titolo, potendo quindi evitare di netto la possibilità di dover ricominciare dall’inizio in assenza di “credit”. C’è poi l’opzione per modificare la difficoltà, aumentare la capienza dei caricatori o degli scudi e anche intere modalità “easy”, con una curva di difficoltà meno accentuata e pensata per i neofiti del genere.

Guardando al gameplay in sé, infatti, qui abbiamo la base delle basi, dei veri e propri classici che ci chiedono di muovere un puntatore e sparare in modo preciso e ponderato, evitando di colpire gli ostaggi e cercando di dosare bene colpi semplici a quelli “speciali” (come le granate a razzo, ideali contro gli autocarri o gli elicotteri nemici). 

Operation Night Strikers, recensione (Nintendo Switch)

Tra i quattro titoli, quello che spicca di più per “originalità” è Night Striker dove, a comando di un mezzo, saremo chiamati sì a sparare ai nemici, ma anche a muovere il mezzo stesso. Il titolo, infatti, non è in prima persona ma il veicolo è visibile su schermo. Variazione utile per permetterci di schivare al meglio i numerosi ostacoli architettonici che ci palesano davanti preservando il numero di scudi che vanno a sostituire la barra dell’energia (ultimati gli scudi, basta un colpo ed esplodiamo). Inoltre, il titolo presenta più bivi e diversi livelli da scoprire, motivandoci ad effettuare più run.

Come detto, Operation Night Strikers offre quattro classici ma non innova o aggiunge nulla, risultando quindi un omaggio con porting fedeli e con diverse versioni degli stessi. Un pacchetto pensato prevalentemente ai cultori del genere che potranno, in questo caso specifico, sfruttare anche la doppia modalità della console ibrida Nintendo. Certo, passare dalla light-gun agli analogici, è un cambiamento notevole che va a indebolire la precisione e l’efficacia ludica, ma il risultato finale è comunque positivo.

Operation Night Strikers, recensione (Nintendo Switch)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, escludendo qualche filtro che spinge a replicare l’atmosfera da “schermo di cabinato”, Operation Night Strikers è un porting fedele che non aggiunge molto se non una potente nostalgia per chi ha vissuto con mano il mondo della sala gioco. Come più volte segnalato, tra i quattro, a spiccare graficamente è sempre Night Striker, grazie ad alcune trovate che avvicinano il titolo al mondo del 3D.

Il sonoro è ancorato al suo tempo con estrema fedeltà e cura. Basta qualche traccia a riportarci letteralmente indietro con gli anni e il suo ruolo nel coinvolgere è ancora una volta efficace e soddisfacente. Infine, da segnalare la totale assenza della lingua italiana, assente anche nelle moderne interfacce. Si tratta comunque di una mancanza accettabile, considerando che le poche linee di testo risultano basilare e di facile comprensione.

Scopri tutto su Operation Night Strikers
Operation Night Strikers
7
Grafica 7
Sonoro 7
Longevità 6.5
Gameplay 7.5
Aspetti positivi Quattro classici e le loro varie versioni Forte effetto nostalgico Night Striker sorprende ancora oggi
Aspetti negativi Inevitabile peso degli anni Collection abbastanza “piccola” Poche aggiunte di rilievo
Considerazioni finali
Operation Night Strikers è una piccola raccolta di quattro classici dell’epoca degli arcade con light-gun. Un pacchetto che non innova niente, aggiunge molto poco ma che risulta comunque come una lettera d’amore per gli appassionati del genere. Una sorta di riscoperta archeologica con tanto di versioni alternative inedite che faranno la gioia di chi è cresciuto nelle sale gioco e di chi è curioso di immergersi nel passato del videogioco.

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