Sviluppato e pubblicato da Koei Tecmo Games, NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening Complete Edition è l’edizione migliorata e aggiornata dell’omonimo NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening pubblicato originariamente nel 2023 e destinata al pubblico di PlayStation 5 e Nintendo Switch 2. Noi abbiamo provato l’edizione Sony e questa è la nostra recensione! Pronto a tornare nel periodo Sengoku e ad approfondire come mai prima d’ora la storia di Nobunaga Oda?
NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening Complete Edition più immenso che mai
Prima di affrontare la narrazione di NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening Complete Edition, da ora abbreviato solo in NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening, è bene scoprire cos’ha di diverso questa edizione rispetto alla sua omonima di due anni fa. Prima di tutto, si tratta dell’edizione per next gen che approfitta del proprio approdo su nuove console ampliando notevolmente i propri contenuti e apportando piccole migliorie grafiche e ludiche.
Per la grafica, per quanto riguarda la PlayStation 5, NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening ha l’inedito supporto per la risoluzione 4K che va quindi ad esaltare e migliorare una grafica lievemente più curata con tanto di animazioni extra (prevalentemente sprite in 2D ma non solo). A ciò si aggiunge anche il supporto al mouse USB, elemento non di poco conto considerando la natura gestionale e strategica del titolo che richiede accuratezza e immediatezza.

Sul versante narrativo, invece, NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening aggiunge al suo già generosissimo lotto di contenuti, diverse storie inedite. La prima e più importante, almeno secondo noi, è la nascita di Nobunaga Oda. Si tratta di un mini prequel ambientato nel 1534 e che introduce anche la figura inedita del padre di Nobunaga stesso: Nobuhide Oga. Ovviamente, Nobuhide non è l’unico personaggio “nuovo” considerando anche che gli scenari aggiuntivi son ben sei.
A questi elementi inediti, si somma anche la presenza di quasi tutti i DLC usciti dalla pubblicazione del titolo originario fino a oggi, a esclusione dei contenuti con collaborazioni e/o accordi esterni. Viene da sé che, considerando la mole di contenuti già generosa da cui si partiva, adesso NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening è semplicemente il capitolo della saga più vasto e sconfinato di sempre, con una longevità e una variazione narrativa di tutto rispetto. Ricordiamo che il capitolo originale era già di suo una celebrazione in quanto segnava il 40° anno della saga.

Unire il Giappone
NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening si basa principalmente su un’unica grande e ambiziosa idea di Nobunaga Oda: l’unificazione del Giappone. Siamo nel XVI secolo, in Giappone, una terra suddivisa in innumerevoli clan e con diversi vessilli a sventagliare nel cielo. I daimyo, signori della guerra, fanno a gara tra loro per ampliare i propri domini con strategie sempre più complesse e con una rete di alleanze e tradimenti inimmaginabili.
Ecco, in questo clima di guerra costante, andremo a infilarci noi. Per essere precisi, il titolo è diviso in varie “fasce storiche” permettendoci di rivivere interi momenti, siano essi “fedeli” o “fantastici” e offrendoci la possibilità di decidere con quale daimyo affrontare l’evento. Inutile dire che ogni clan ha un determinato valore iniziale sia esso economico che strutturale (sia per espansione territoriale che per numero di guerrieri, ecc.).
Se è vero che alcuni clan/fazioni spiccano più di altri per ovvi e reali poteri e vantaggi “storici” o per mere preferenza degli sviluppatori stessi, è altrettanto vero che ogni clan selezionabile, anche quelli con minor bonus iniziali, hanno tutte le carte in regola per poter emergere. Tutto sta nel come si gestiscono le proprie risorse nel corso della storia. E quindi è tempo di dare uno sguardo al gameplay fermo restando che la narrazione di NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening è tanto capillare e frammentata quanto ben raccontata, con diversi spunti interessanti.

Un gestionale strategico molto complesso
Inutile negarlo, NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening non è per tutti e questa nuova edizione lo conferma ancora una volta. Abbiamo davanti uno strategico gestionale vasto, complesso e molto punitivo. Gestire la propria fazione non è facile e richiede un accurato studio e gestione delle proprie risorse, non solo economiche. Proprio per la mole di elementi da tener d’occhio, per la struttura delle interfacce e per la quantità di indicatori e personaggi con cui interagire, il titolo offre un impatto iniziale respingente, specialmente per i neofiti.
Nonostante un tutorial iniziale, infatti, molte situazioni specifiche, ti possono portare, specie nelle prime partite, a fare errori anche di una certa portata con conseguenze disastrose e non sempre recuperabili. C’è quindi bisogno di una certa esperienza col genere e in particolare con la saga stessa visto che ha più di un elemento identitario da conoscere e padroneggiare. Basti pensare alla gestione dei propri ufficiali con un sistema di comando semi-automatico che lascia loro una certa libertà d’esecuzione in base alle nostre scelte iniziali.
Tale libertà è essenziale soprattutto quando inizieremo ad ampliare il nostro dominio territoriale. Il problema è che, più ci espandiamo e più comandi diamo ai nostri sottoposti, più questi interagiranno con noi con richieste, responsi e risultati di vario genere… in tempo reale! Tutti elementi che vanno a sommarsi col corso degli eventi e con le azioni di tutte le altre fazioni che vivono quel determinato periodo. Insomma, gestire tutto richiede molta pazienza, pazienza richiesta anche nel sistema di comando.

In quanto strategico, il controller non è il miglior strumento con cui affrontarlo, soprattutto quando ci sono diverse icone su schermo. Eppure, nonostante un conflitto iniziale, siamo riusciti col tempo ad abituarci, grazie anche a un buon sistema di telecamere e relativo zoom. Per quanto riguarda i combattimenti, a differenza della gestione territoriale e diplomatica, il sistema proposto è più intuitivo e pratico, soprattutto se si decide di scendere direttamente in campo, con un sistema visivo a ragnatela abbastanza intuitivo da padroneggiare.
E parlando di combattimenti, la Complete Edition introduce anche la modalità “Battaglie Decisive” incentrata prevalentemente proprio sugli scontri e provando, nel suo piccolo, a sviluppare maggiormente questa parte di gameplay. Si tratta di una sequela di scontri tra grandi clan e che vedrà, a seconda dell’esito del conflitto, la conquista o meno del territorio altrui.
Nonostante l’inevitabile l’inevitabile spaesamento nato dalla mole di indicatori e da una struttura ludica ramificata e complessa, riuscire a “plasmare la storia” mutando il corso della stessa, regala gradevoli soddisfazioni. Il tutto con l’aggiunta di elementi storici e prettamente narrativi tutti da scoprire e che vanno a scandire il relativo periodo storico in cui si è deciso di giocare. Insomma, per gli appassionati, ci sono ore e ore di contenuti.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, NOBUNAGA’S AMBITION: Awakening non spicca per dettagli. Anzi, il lato 3D è abbastanza sottotono lasciando agli artwork in 2D il ruolo principale. Non per niente è a loro che spetta la narrazione con animazioni semplici ma ben utilizzate. Nota a parte l’opening del gioco, veramente ben fatta e discretamente epica. Buono anche il sonoro, con tracce orecchiabili e che fungono da accompagnamento alle lunghe fasi di gameplay che ci attendono.
Nota negativa, invece, per la totale assenza della lingua italiana. Questi è uno scoglio non di poco conto, considerando la mole di testo con cui dovremo interagire tra dialoghi, decisioni e soprattutto interfacce in cui navigare. La comprensione del testo è quindi essenziale onde evitare di andare incontro a decisioni e rispettive conseguenze… terribili e fatali.