iCrewPlay.comiCrewPlay.comiCrewPlay.com
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
      • PlayStation 4 / Pro
      • PlayStation 5
    • Nintendo
      • Switch
    • Microsoft
      • Xbox Series X|S
      • Xbox One
    • PC
      • Epic Games Store
      • Steam
      • Origin
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
  • gamecast
  • Cosechevalgono
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)
 
Notifiche Mostra di più
Dimensione del fontAa
iCrewPlay.comiCrewPlay.com
Dimensione del fontAa
  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
  • gamecast
  • Cosechevalgono
Cerca
  • Recensioni
  • Anteprime
  • Piattaforme
    • Sony
    • Nintendo
    • Microsoft
    • PC
    • Mobile
  • Giochi in uscita
  • Rubriche
    • Uscite della settimana
    • Old But Gold
    • Player One
    • Games Showcase
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
SonyPlayStation 5PiattaformeRecensioni

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

Il ritorno di una saga adrenalinica e iconica

Pasquale Aversano 2 ore fa Commenta! 17
 
8
Ninja Gaiden 4

Sviluppato da Platinum Games Inc., Team NINJA e Koei Tecmo Games e pubblicato da Xbox Game Studios, Ninja Gaiden 4 è l’ultimo capitolo di una delle sage action game in 3D più famoso, sanguinolente e sceniche di sempre. Si tratta di un titolo totalmente inedito che va a collocarsi dopo il terzo capitolo ufficiale e che cerca sia di rinnovare quanto di omaggiare e rispettare quanto precedentemente realizzato in passato. Noi abbiamo devastato orde di nemici su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!

Contenuti
Ninja Gaiden 4 un ritorno che è anche rinascitaAzione di alto livelloEsplorazione e missioni secondarieRyu… perché?Grafica e sonoroTi potrebbe interessare

Ninja Gaiden 4 un ritorno che è anche rinascita

L’ingresso di Platinum Games al timone del nuovo capitolo della saga principale di Ninja Gaiden non poteva che portare qualche cambiamento anche se, come già visto in situazioni simili, citando ad esempio il caso Little Nightmares 3 di cui puoi anche recuperare la nostra recensione, Ninja Gaiden 4 non osa più di tanto e anzi recupera gran parte degli elementi originali della serie puntando su un volto nuovo, qualche cameo sporadico e tanta, tanta azione. Non solo, la storia raccontata in questo nuovo folgorante capitolo mira anche a risolvere alcuni vuoti di trama emersi soprattutto con l’ultimo capitolo della saga, il terzo, che non è proprio famoso per coerenza ed efficacia ludica.

Ninja Gaiden, infatti, al netto di qualche spin off e un efficace remake del secondo capitolo “Black”, è assente da più di dieci anni. Era il 2012 quando è stata pubblicata la prima e abbastanza discutibile, versione di Ninja Gaiden 3. C’era quindi abbastanza attesa e apprensione per il quarto capitolo che, onde evitare enormi scivoloni, adotta diverse ingegnose strategie. La prima, come già detto, è il volto nuovo del protagonista, tale Yakumo, ultimo discendente della dinastia Karasu e dotato di poteri unici oltre che di un preciso scopo narrativo che andrà gradualmente ad evolversi.

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

Prima di parlare delle sue abilità, infatti, è bene focalizzarci sulla narrazione. Siamo onesti, Ninja Gaiden non ha mai spiccato in modo netto per complessità narrativa ma per l’epicità degli eventi in essa mostrati. E qui la formula è rimasta pressoché invariata, funzionando ancora discretamente bene. Ma non solo, qui abbiamo anche una storia più semplice da seguire e che vede al centro due figure: Yakumo e Seori. Il primo è il già citato ninja di cui andremo a vestire i panni per quasi tutto il gioco e che ha come scopo obiettivo iniziale quello di intercettare ed eliminare la sacerdotessa del Drago Nero che, guarda caso, è proprio Seori.

Se Yakumo è una sorta di versione alternativa di Ryu, ossia un individuo silenzioso, cresciuto unicamente per combattere, poco affettivo, di pochissime parole e abbastanza focalizzato sull’azione e sulla missione da portare a termine, Seori è un personaggio più strutturato e interessante. Oltre a essere discretamente espressiva, nei dialoghi, prevalentemente “radiofonici” avremo modo di seguire le sue direttive ma anche di approfondire la sua trama con tanto di piccolo ribaltamento e colpo di scena annesso. Quindi tra le new entry a funzionare narrativamente è più la sacerdotessa che il protagonista. Ma a questi due si sommano altri due personaggi, una sorta di bodyguard occhialuto e una giovane hacker di cui vedremo solamente l’avatar virtuale.

In realtà, c’è anche il maestro di Yakumo ma il suo scopo è relegato a insegnante di abilità in game oltre a fungere da accesso diretto alla sala d’addestramento. Ovviamente, Ninja Gaiden non sarebbe tale senza di lui: Ryu Hayabusa. Ebbene, nonostante sulla cover del titolo occupi più spazio di tutto, nel gioco la sua parte è molto limitata. Sì, è giocabile e sì, il suo carisma è in linea con i capitoli precedenti ma qui ha un altro tipo di ruolo che funziona ma lascia un po’ l’amaro in bocca a chi sognava di tornare in piena azione col super ninja più brutale di sempre. Infine, oltre Ryu, torna in scena un altro piccolo cameo che lascia ancora più amareggiati per il suo apporto nella narrazione generale. Narrazione che, nel complesso, riesce a soddisfare per epicità e che a suo modo sembra chiudere un cerchio.

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

Azione di alto livello

Veniamo ora al vero piatto forte di Ninja Gaiden 4: il gameplay. Parliamo di un hack n slash in terza persona 3D affidato a coloro che, da Bayonetta a Metal Gear Rising Revengeance, passando per Nier Automata, hanno già dimostrato di saper padroneggiare il genere: i Platinum Games. Ebbene, chi si aspetta tanta azione in bilico tra strategia, abilità “manuale” e scenicità sanguinolenta, è nel posto giusto. Ninja Gaiden 4 è magnetico nel suo gameplay e offre un’esperienza vasta, coinvolgente ed efficace fatta di combo su combo e di tempistiche da rispettare tanto per attaccare quanto per difendersi e/o contrattaccare o schivare. Come in una complessa e sanguinosa danza letale.

Alla già valida e da sempre invidiata struttura ludica dei titoli originali, gli sviluppatori hanno apportato alcune aggiunte sfruttando il nuovo protagonista e non solo. Prima di tutto, c’è la schivata che, se effettuata in tempo, attiva un effetto rallenty con cui riposizionarsi e prepararsi a una contromossa. Anche il contrattacco è diventato più intuitivo, immediato e pratico. Effettuare botte e risposte continue, tutte incentrate sul ritmo e lo studio delle mosse avversarie, regala incontri veramente appaganti, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati.

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

A ciò si aggiunge anche un sistema a “trasformazione” dell’arma. Yakumo arriverà a possedere quattro armi differenti tra cui spicca per originalità e devastazione proprio la quarta… veramente stravagante e interessante da utilizzare anche se forse un po’ troppo “potente” e facile da padroneggiare nella sua caoticità. Ognuna delle armi di Yakumo ha una sua “variante” che si attiva alla pressione del tasto L2 e che attiva tutt’altro genere di combo. Una sorta di sistema aggiuntivo e parallello di combo, tutte da sbloccare investendo entrambe le valute di gioco offerte dal gioco.

Un esempio? Le due lame iniziali diventano una katana di sangue gigante. Ecco, queste trasformazioni legate al ki del Fulcro Sanguigno dello stesso Yakumo, che tra l’altro gli fanno anche spuntare un’ala nera gigante in stile Sephiroth, stravolgono i combattimento e la loro potenza aggiuntiva permettono di rompere alcune difese avversarie altrimenti impenetrabili. Per tale motivo, non se ne può abusare andando a consumare una specifica barra che si ricarica man mano che combattiamo. Ma questa non è l’unica barra presente, ne è visibile un’altra su schermo che si riempie anche con schivate e colpi subiti e che attiva il così detto “Stato di Frenesia”. Si tratta di una modalità a tempo in cui poter effettuare kill con un solo colpo, decisamente sceniche e appaganti, oltre che utili per emergere da brutte situazioni. 

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

A tutto ciò, si aggiunge un semplice attacco a distanza che causa pochi danni ma può aiutare a toglierci di torno i fastidiosi nemici volanti e delle combo legate anche al salto, oltre alla parata il cui numero di colpi “assorbiti” può essere aumentato sbloccando ulteriori abilità investendo la valuta di gioco raccolta e che si ottiene sconfiggendo i nemici. Questi ultimi spiccano per una buona varietà e un diverso set di mosse anche se, soprattutto dalla seconda metà in poi, iniziano a risultare decisamente troppo ripetitivi, boss inclusi.

In compenso, tornano anche gli smembramenti con utilità anche in gioco. Smembrare un nemico, infatti, ci può permettere di finirlo con un colpo solo, anche questo decisamente brutale e vario. Purtroppo, un nemico in fin di vita è anche un nemico disperato, pronto letteralmente a tutto e quindi capace di fare ancora più danni del normale. Quindi sì, lo smembramento è parte integrante del combat system e ancora una volta si mostra tanto splatter quanto divertente e ludicamente ben impiantato nel sistema di gioco. 

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

Esplorazione e missioni secondarie

Ninja Gaiden 4 non è un titolo che spicca per l’esplorazione eppure questa non manca. Sia chiaro, siamo sempre davanti a una serie di corridoi costellati di combattimenti ma gli sviluppatori hanno inserite diverse ramificazioni opzionali e segrete, dei percorsi quasi subdoli da individuare e in cui sono celati tesori, combattimenti secondarie e obiettivi di vario genere. Questo perché il titolo offre tutto un sistema di missioni secondarie opzionali che possono fornire bonus di vario genere, dal denaro agli accessori fino a particolari oggetti che, se fusi, aumentano l’energia vitale in modo passivo.

Quindi sì, focalizzarsi anche sulle missioni secondarie non è una cattiva idea, soprattutto in vista di alcune fasi di gioco decisamente più complesse di altre, anche a difficoltà normale. Tali missioni sono di vario tipo e vanno dall’eliminare determinati gruppi di nemici, allo scovare mid boss nascosti fino a cercare determinati oggetti. Presente anche la cattura di particolari mostri “ampolle” che offrono mini QTE o fasi stealth di cattura. Tutto ciò va a rimpolpare una longevità che si attesta fra le 15 e le 20 ore spalmate in 20 capitoli il cui ritmo è un crescente fino a circa la metà. Qui subisce un drastico “stop” che analizzeremo a breve. Tornando all’esplorazione, tocca ancora citare il rampino e la possibilità di “slittare” sull’acqua oltre che a sfruttare determinati soffi di vento.

Tutte e tre le abilità appena descritte hanno permesso agli sviluppatori di sviluppare anche verticalmente i livelli, con tanto di salti a preti ripetuti già iconici. Che sia surfare sull’acqua, passare da un mondo all’altro, volteggiare in aria o persino grindare in stile Ratchet & Clank con tanto di trappole e treni da schivare saltando da una rotaia all’altra, Ninja Gaiden 4 riesce a dare un ritmo ludico decisamente trascinante e la situazione raggiunge un apice molto alto prima del fatidico stop che ora affrontiamo…

Ninja Gaiden 4, recensione (PlayStation 5)

Ryu… perché?

Ebbene sì, il famigerato “stop” è legato proprio a Ryu. Nel momento in cui il gioco decide di switchare protagonista portandoci a vestire per qualche capitolo i panni del vecchio eroe della saga… il gioco subisce un brusco rallentamento. Il motivo è dovuto a un eccessivo riciclo di ambienti, nemici e persino boss, oltre che di situazioni che non riescono a fornire la dovuta “meraviglia” precedentemente vissuta con Yakumo. Ed è un peccato, perché Ryu avrebbe meritato tutt’altra sorte. Anche il suo asset ludico è molto limitato, incastrato su una sola arma e con abilità sbloccabili da localizzare in scrigni… 

Ciò è diametralmente opposto rispetto a Yakumo che vede lo sblocco delle abilità in modo manuale e ponderato con l’investimento delle già citate valute in game. In compenso, pad alla mano, le differenze tra i due eroi sono percepibili. Ryu è più massiccio e apparentemente meno rapido ma decisamente più brutale e letale con combo che lo vedono letteralmente saettare e un sistema di ki allegato ai tasti direzionali che rende il tutto ancora più scenico oltre che nostalgico. Funziona? Sì. Poteva dare di più? Decisamente sì. Alla fine delle sessioni di Ryu si resta con l’amaro in bocca e col desiderio di volerlo ancora impersonare.

Ninja Gaiden 4

E qui corre in aiuto il post game con una serie di sfide inedite e decisamente più difficili, con tanto di modificatori di vario genere da applicare. I Cimenti sono quindi pensati per i veri fan del genere e della saga e sapranno dar filo da torcere anche ai veterani. Come d’altronde, la campagna stessa, a modalità di difficoltà elevata, saprà essere decisamente crudele. Chi invece la vive a “normale”, nonostante qualche picco di difficoltà sporadico, potrà averne un assaggio attraverso i Portali del Purgatoio. Si tratta di ulteriori elementi ludici da identificare in percorsi alternativi nei vari livelli e che aprono a sfide in arene conchiuse con orde di nemici di vario genere.

In questi portali, potrai decidere autonomamente con che malus partire e ciò determinerà il premio ottenuto. Tale premio, sono le due valute in game già segnalate più volte e che potrai investire per le abilità di ogni arma dal menù di gioco o per sbloccare abilità passive e altre migliorie come il numero di accessori o di colpi subiti durante la parata. Non solo, potrai spendere soldi anche per acquistare oggetti curativi e/o di potenziamento temporaneo come incremento di difesa o di attacco. Questi non vanno assolutamente sottovalutati in quanto possono realmente salvarti la pelle nonostante potrai portarne con te un numero limitato.

Ninja Gaiden 4 è l’action più difficile del 2025

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Ninja Gaiden 4 non è affatto male e vince soprattutto per fluidità e animazioni. Anche i  personaggi, tanto i protagonisti quanto i nemici, minion inclusi, sono ben animati e caratterizzati. Non mancano i colossali boss con tanto di set di mosse e aspetto estetico che si modificano al calare dell’energia che sapranno dare grande soddisfazione anche agli occhi. Peccato però per le ambientazioni, escludendo il già citato riciclo, alcune ambientazioni risultano decisamente anonime e spoglie mentre altre decisamente più accattivanti e coinvolgenti. Un mix di generi in cui irrompe anche un po’ di fantascienza, che riesce comunque a soddisfare.

Il sonoro di alto livello, tra effetti speciali pienamente azzeccati e che rendono vivi ogni singolo scontro. Le tracce audio sono coerenti e ben posizionate oltre che discretamente varie. Buono il doppiaggio in inglese mentre da apprezzare ed evidenziare la presenza dei sottotitoli in lingua italiana. Questa utilissima per spolpare l’archivio di gioco in cui potrai approfondire la lore del titolo dando maggiore forma e completezza alla trama stessa. 

Scopri tutto su Ninja Gaiden 4
Ti potrebbe interessare
  • Ninja Gaiden 4 è l’action più difficile del 2025: 10 motivi che lo dimostrano
  • Ninja Gaiden 4 combo e abilità: tutte quelle da sbloccare nel training mode
  • Ninja Gaiden 4: quanto dura la storia del nuovo gioco d’azione di Platinum Games?
Ninja Gaiden 4
8
Grafica 7.5
Sonoro 8
Longevità 8
Gameplay 8.5
Aspetti positivi Combat system di alto livello Livello di difficoltà personalizzabile e appagante Fluido, veloce, vario, appagante, sanguinoso e nostalgico Buona longevità e diverse modalità post game per i veterani
Aspetti negativi Le fasi di Ryu risultano meno coinvolgenti e abbastanza monotone Alcune ambientazioni poco ispirate Narrativamente si poteva fare di più
Considerazioni finali
Ninja Gaiden 4 è una buona evoluzione di una delle saghe più famose del panorama degli hack n slash. Il nuovo protagonista non spicca per carisma e identità ma brilla sul profilo ludico. Il combat system, infatti, è stratificato, veloce, galvanizzante e variegato. Ci si diverte a smembrare nemici e si ha la voglia di affrontare sempre nuove sfide, mettendosi alla prova costantemente. La presenza di Ryu appaga per nostalgia ma il suo utilizzo è un po’ uno spreco e rappresenta la fase più debole del gioco, risultando ripetitiva e poco appagante. Rimane comunque un titolo molto valido, soprattutto sul profilo del divertimento ludico, aprendo buone speranze per il futuro dell’IP.

Potrebbero interessarti

Beneath, Recensione (Steam)

Nintendo: novità porting da DS a Switch

Shuffle Tactics, la recensione (Steam)

RedEx, recensione (Nintendo Switch)

Metal Eden, la recensione (Steam)

Se ti è piaciuto condividi questo articolo con un tuo amico!
Facebook Twitter Copia il link
 
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Lascia una recensione Lascia una recensione

Lascia una recensione Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seleziona una valutazione!

  • Chi siamo
  • Contatto
  • Guida Recensioni
  • Media Kit
  • Collabora con noi
  • Politica sulla privacy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Tech
  • Anime
  • Libri
  • Arte
  • Cinema
  • gamecast
  • Cosechevalgono
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account