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NetherWorld, recensione (Nintendo Switch)

Di una medusa depressa e alcolizzata

Pasquale Aversano 2 ore fa Commenta! 10
 
7.4
NetherWorld

Sviluppato da Hungry Pixel e pubblicato da Selecta Play, NetherWorld è un trip in pixel art classificabile come avventura in 2D a scorrimento orizzontale con boss fight al cardiopalma, mini giochi di vario genere, fasi simil-roguelike e altre leggere ibridazioni di genere. Il tutto immerso in un black humor dissacrante, volgare ma allo stesso tempo coerente ed efficace al netto di un mondo di gioco letteralmente fuori di testa. Noi abbiamo vestito i mollicci panni della medusa Medoo su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!

Contenuti
NetherWorld e scorrettezze a più non possoUn’avventura frammentataGrafica e sonoro

NetherWorld e scorrettezze a più non posso

Trovare un titolo come NetherWorld nel catalogo Nintendo non può che piacevolmente sorprenderci. Parliamo di un titolo rigorosamente PEGI 18+ che ci ricorda, sin dalla prima schermata, che non farà alcun tipo di sconti, decidendo di affrontare in modo sfrontato, brutale, diretto e anche sorprendentemente creativo e imprevedibile, argomenti come sesso, alcol, droga, depressione, violenza e tanto altro. Ma procediamo con ordine… anche se di ordine, in NetherWorld non c’è praticamente nulla.

Il protagonista delle vicende è una medusa di nome Medoo che esordisce su schermo in stile Homer Simpson, ossia ancorato su una poltrona con tanto di moglie che gli sbraita dietro. Il problema è che la suddetta moglie, con cui non sembra avere un rapporto idilliaco da un po’, decide di abbandonarlo. La reazione placida e arrendevole del nostro sconsolato protagonista è solo l’inizio di un viaggio che, sempre come il buon Homer insegna, parte da un bar.

NetherWorld, recensione (Nintendo Switch)

Esatto, il buon Medoo cerca da bere in casa ma, non soddisfatto del risultato, decide di inoltrarsi all’esterno della propria abitazione, dirigendosi al suo bar di quartiere. Il tutto, venendo accompagnato da quello che dovrebbe essere una sorta di animaletto domestico, una specie di gelatina con ali di pipistrello i cui versi sono a noi ignoti ma che Medoo sembra capire fin troppo bene. Il percorso tra casa e bar ci fa incontrare una vecchia lasciva che, senza troppi fronzoli, vorrebbe spassarsela bellamente con la nostra medusa… e già questo primo incontro dovrebbe far capire i toni che ha il titolo. Ma, come detto, siamo solo ai primi minuti di gioco.

Seguendo la passeggiata, incontriamo un medico dai dubbi valori morali, uno psicopatico fissato coi secchi e infine, nel bar, un trio di individui che non si risparmiano alcun tipo di battuta sul nostro povero Medoo e sul suo rapporto con la moglie. Si procede poi alla bevuta di alcolici e qui il titolo rende tale pratica in forma ludica, spingendoci a interagire con le bevande e a bere ancora e ancora, con tanto di schermo che balla e si deforma. Diventa quindi chiaro che il nostro protagonista è bullizzato, depresso e molto, troppo, alcolizzato.

Ma la situazione degenera ulteriormente quando si fa strada un mago stravagante che annuncia di essere sul punto di morire e reclamando il nostro aiuto per ottenere una stravagante medicina… La ricerca del dottore dalla dubbia morale prima citato, sfocia però in qualcosa di imprevedibile con tanto di droga annessa (tanta droga). O meglio, diciamo che il povero Medoo si ritrova a dover schivare fiumi di alcol e piogge di siringhe in costante aumento, con tanto di evocazione di unicorno obeso che viene costretto a saltellarci contro con tanto di scia arcobalenica a seguito…

NetherWorld, recensione (Nintendo Switch)

Ecco, da questo specifico momento, le vicende di Medoo peggiorano ulteriormente dando vita a una vera e propria odissea che è una sorta di trip psichedelico nonché miscuglio di trovate ludiche condite da un umorismo grottesco, sporco ma brutalmente efficace nella sua follia. Sia chiaro, per argomenti e tematiche, non è assolutamente adatto a tutti ma farà la gioia di chi è cultore del genere: grossomodo, NetherWorld è simile per umorismo e messa in scena a un South Park con qualche trovata ingegnosa ludica alla Conker. 

Chi saprà accettare il tipo di ironia priva di freni e le trovate spesso illogiche e fuori di testa, avrà fra le mani una serie di gag divertenti e alquanto originali che fanno dell’eccesso veicolo per raccontare fumosamente la depressione. Quest’ultima diventa un viaggio paradossale, con richiami ed easter egg più o meno diretti a generi videoludici e cinematografici, basti pensare al mai troppo raccontato “western” qui impreziosito da trovate veramente ironiche e ben piazzate. Insomma, l’umorismo e l’originalità, seppur eccessive e gratuite in alcune occasioni, fanno di NetherWorld la sua forza identitaria e reale motivo che ti spingerà fino ai titoli di coda.

NetherWorld, recensione (Nintendo Switch)

Un’avventura frammentata

Il motivo per cui abbiamo dato tanto spazio alla narrazione e soprattutto all’umorismo di NetherWorld è perché questi si sovrappone all’aspetto ludico dell’opera che diventa quasi succube alle varie trovate narrative. Di base, il titolo è un’action-adventure in 2D a scorrimento orizzontale dove avremo prevalentemente il controllo di Medoo, una medusa in grado di muoversi, accovacciarsi e anche raccogliere diverse tipologie di oggetto da poter poi utilizzare o lanciare. 

Quest’ultima azione è essenziale in quanto caratterizza l’attacco principale del nostro involontario eroe. Altresì, il modo con cui lanciare gli oggetti, affidato alla pressione e rotazione dell’analogico destro, risulta sin dalle prime battute impreciso se non proprio scomodo. Il tutto, considerando che ci troveremo ad avere a che fare con boss fight decisamente aggressive. Mirare e lanciare, quindi, non è proprio intuitivo e richiede un certo allenamento al netto del fatto che un minimo errore può costarci una buona fetta di energia e avvicinarsi al prevedibile game over.

Oltre a lanciare cose o a far fuoco con armi a distanza, Medoo non ha altre abilità notevoli, non nell’immediato. Pensa che non può neanche saltare e questo dimostra un limite non da poco considerando la tipologia di nemici che dovremo affrontare. Ci ritroveremo così a dover semplicemente muoversi da destra a sinistra evitando colpi nemici col giusto tempismo e nel giusto spazio, sperando di non incappare in qualche fugace bug. Facciamo la specifica sulla tipologia di scontro in quanto più volte saremo chiamati semplicemente a sopravvivere ad eventi nefasti di vario genere.

NetherWorld, recensione (Nintendo Switch)

Ancora una volta, punto a favore di NetherWorld è la varietà di situazioni che andremo a vivere e che sì, riescono a oscure l’imprecisione del gameplay con risate e trovate veramente creative e fuori di melone. Da segnalare anche la presenza di mini giochi assurdi con cui poter ottenere denaro da investire in oggetti anche totalmente o apparentemente inutili, come l’alcol (ricordiamo che Medoo è un alcolizzato perso) ma anche stravaganti e altrettanto spesso inutili equipaggiamenti estetici per capo e volto.

Nota finale per Tick Joe, una sorta di acaro cyborg di cui vestiremo i panni per affrontare particolari dungeon in 2D in stile roguelike-metroidvania. Ironicamente, tale acaro ha più potenzialità di Medoo stesso, riuscendo a sparare laser a saltare e doppio-saltare e avendo anche dash e scudo a disposizione per poter sopravvivere in fasi esplorative, un pochino più anonime rispetto agli scenari che vivremo con la medusa, ma ugualmente appaganti da vivere e “conquistare”. 

NetherWorld, recensione (Nintendo Switch)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, NetherWorld offre una pixel art interessante e che alterna fasi estremamente curate ad altre decisamente più spoglie. Un mix che comunque trionfa, ancora una volta, per varietà e follia. Le trovate artistiche sono molteplici e a queste si sommano gli artwork in 2D dei vari personaggi (davvero tanti in realtà) che mostrano spudoratamente la loro natura macabra e disgustosa ma altresì fortemente identitaria.  Per quanto riguarda il sonoro, anche in questa occasione il titolo mostra un buon mix di sonorità con alcune sicuramente più efficaci di altre seppur mai realmente memorabili o fastidiosamente ridondanti. 

Nota negativa, invece, per la totale assenza della lingua italiana. Purtroppo il titolo presenta molti giochi di parole e anche strascichi da “ubriacature varie” che richiedono una buona conoscenza dell’inglese per godere appieno della follia proposta dagli sviluppatori. Infine, NetherWorld si difende positivamente in entrambe le modalità di gioco offerte dall’ibrida Nintendo e laddove quella portatile sacrifica un po’ le dimensioni dei sottotitoli, ammettiamo che la natura grafica dell’opera sgrana un pochino in doc.

Scopri tutto su NetherWorld
NetherWorld
7.4
Grafica 7.5
Sonoro 7
Longevità 7.5
Gameplay 6.5
Follia grottesca 8.5
Aspetti positivi Completamente folle e originale Buona varietà di personaggi e situazioni Black Humour senza freni Pixel art gradevole ed efficace
Aspetti negativi Assenza della lingua italiana Diverse imprecisioni nel gameplay Il tipo di umorismo non è per tutti
Considerazioni finali
NetherWorld è un trip psichedelico, folle e volgare che irrompe su Switch con coraggio e un’identità forte e fuori di testa. Il titolo trionfa per trovate originali e soprattutto varie, impreziosite da un cast di personaggi assurdi e che fanno del disgusto uno dei loro punti di forza. Ma non è volgarità gratuita, il titolo affronta tematiche forti come la depressione e l’alcolismo, esasperando il tutto fino all’eccesso e questo può piacere o meno. Sul versante ludico, l’opera brilla sempre per varietà di situazioni ma presta il fianco a diverse imprecisioni che possono dar vita a più di una situazione potenzialmente frustrante. Da segnalare anche, purtroppo, la totale assenza della lingua italiana.

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