Sviluppato e pubblicato da Vivid Helix in sinergia con Eastasiasoft Limited, Neon Noodles è un puzzle game automatizzato a tema cyberpunk il cui accesso anticipato risale al lontano 2019 con l’uscita per PC datata 2023. Dopo averne analizzato la prima versione, siamo tornati a sfornare cibo al “neon” su Nintendo Switch con l’edizione del titolo pensata per il mondo console e questa è la nostra recensione. Pronto a dar vita a interi schemi automatizzati per soddisfare clienti sempre più esigenti?
Neon Noodles e l’arte di programmare il cibo
Una delle prime cose che sorprende di Neon Noodles è che, nonostante la sua natura da puzzle game, tra l’altro con un genere di attività ludica, quella di dover programmare dei percorsi automatici, abbastanza di nicchia, ha una trama vera e propria. E non è neanche male. Siamo in un futuro semi distopico e in chiare tinte cyberpunkiane e ci ritroviamo tra le mani una sorta di app che funge da interfaccia stessa all’intera esperienza del gioco.
Tale app è a sua volta legata a una sottospecie di “programma di riabilitazione” che ci vede impegnato nelle vesti di chef. Ma non uno chef qualunque, oh no, facciamo parte di Neon Noodles e per la precisione, siamo solo un piccolissimo ingranaggio in un sistema automatizzato di produzione di cibo. Cibo che, per la cronaca, è destinato esclusivamente ai ceti più alti. Ebbene sì, nel futuro, il divario tra le classi si è ulteriormente accentuato arrivando al punto che solo i ricchi possono permettersi del cibo come si deve, lasciando ai ceti bassi solamente scarti di dubbio gusto.

Noi siamo quindi al “servizio” dei ricchi a cui ci prestiamo per soddisfare una serie di richieste culinarie sempre più complesse, esose e all’avanguardia. Basti pensare che il titolo ha in sé oltre 200 ricette diverse con una varietà di ingredienti che sono praticamente il doppio. Eppure, dal sistema ludico inevitabilmente ciclico e da un inizio abbastanza lento e cadenzato, Neon Noodles sfodera una narrazione che riesce a sorprendere tramutandosi in una sorta di “lotta al sistema” e soprattutto a dare una sensazione di evoluzione con tanto di colpi di scena.
Sia chiaro, la narrazione non è il perno centrale di Neon Noodles ed essa viene diffusa attraverso una serie di note testuali, veri e propri messaggi che fungono anche da missione di volta in volta. Il tutto, sempre racchiuso nell’interfaccia dell’app stessa. Quindi è una narrazione quasi in stile visual novel ma efficace e soprattutto gradevole, grazie anche alla non prevedibile presenza dei sottotitoli in lingua italiana.

Come ti automatizzo la produzione di cibo
Neon Noodles è un puzzle game dichiaratamente ispirato a Opus Magnum e Infinifactory da cui però si stacca leggermente cercando una via più semplice e quindi una maggiore accessibilità e appetibilità. Il risultato è altalenante ma tutto sommato efficace grazie a una sensazione di crescita legata proprio alla complessità delle strutture da ideare e quindi dai materiali che ci ritroveremo su schermo poco prima della tanto attesa automatizzazione.
Per chi non sapesse di che accidenti stiamo parlando, Neon Noodles è un puzzle game automatizzato legato alla costruzione di macchine e la programmazione delle stesse. Banalmente, a nostra disposizione avremo una serie di comandi che andranno sempre più ad aumentare, che dovremo conoscere, padroneggiare e soprattutto incastrare coerentemente tra loro per dar poi vita all’automatizzazione idonea al soddisfacimento della missione di turno.

ll cliente vuole degli avocadi tagliati? Semplice, si piazza il comando di produzione avocado, si crea un percorso sfruttando e allineando una serie di frecce, lungo il percorso si posizione il comando “taglio” e infine si posizione la casella d’arrivo con gli avocado tagliati. Montato il tutto, si da il via all’automatizzazione e si spera di ottenere il risultato richiesto. A tal proposito, ogni livello si svolge su una griglia quadrata e ogni quadrato può ospitare i vari comandi che, come detto, andranno ad ampliare man mano che procederemo.
E nella progressione lineare di Neon Noodles bisogna segnalare una serie di elementi che andranno a sommarsi ai nostri strumenti complicando il tutto ma donando anche maggiore soddisfazione in caso di completamento. Tra i principali abbiamo i robot chef, delle macchine che andremo a posizionare per poi indicare loro una serie di movimenti che dovranno poi eseguire automaticamente. Si tratta quindi di uno step in più sul piano della programmazione che contribuirà a creare scenari sempre più interconnessi e vasti.
Come detto, non raggiungiamo le vette del genere ma Neon Noodles si difende comunque bene rendendo l’esperienza appagante seppur inevitabilmente ripetitiva e alla lunga anche un po’ stancante, soprattutto per i neofiti. A tutto ciò, si somma anche un sistema a punteggi che saranno invece la gioia di chi ha l’anima più arcade e competitiva.

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, l’idea di fondo di Neon Noodles, ossia di sfruttare i colori e neon, funziona e conquista. Sì, quanto messo a schermo è abbastanza minimal e ripetitivo, si tratta pur sempre dei medesimi comandi su scenari non molto dettagliati, ma il colpo d’occhio finale e soprattutto la resa automatizzata conclusiva, offre un impatto più che buono pur nella sua innegabile semplicità. Buona anche l’interfaccia stile “app futuristica” che rende il tutto piacevole da navigare.
Il sonoro è abbastanza in linea con l’esperienza, usando tracce orecchiabili e mai fastidiose, seppur abbastanza dimenticabili. Da segnalare come l’esperienza ludica si difenda bene in entrambe le modalità di l’ibrida Nintendo con quella portatile dotata del bonus praticità da non sottovalutare, tenendo soprattutto conto della tipologia del gioco. Infine, come anticipato, il titolo dispone dei sottotitoli in lingua italiana, presenza assolutamente gradita.