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Morgan: Metal Detective recensione (Nintendo Switch) 

A caccia di tesori sepolti

Pasquale Aversano 1 ora fa Commenta! 7
 
6.6
Morgan: Metal Detective

Sviluppato e pubblicato dallo Studio Morgan, Morgan: Metal Detective è un’avventura in prima persona 3D classificabile pienamente come cozy games, in quanto propone un’esperienza libera, rilassante e orfana di qualsivoglia tipologia di sfida. Noi abbiamo vestito i panni di Morgan su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a partire per la Cornovaglia alla ricerca di tesori sepolti?

Contenuti
Morgan: Metal Detective e il classico nonno scomparsoUna rilassante caccia al tesoroGrafica e sonoro

Morgan: Metal Detective e il classico nonno scomparso

Morgan: Metal Detective non sarà di certo ricordato per la narrazione che funge da mero collante alla serie di attività che andremo ad eseguire. Entrando nel dettaglio, siamo chiamati a indossare i panni di Morgan proprio al suo arrivo sull’isola di Glasden, in Cornovaglia. Neanche messo piede sulla terra ferma, che il nostro amico traghettatore si confida con noi, rivelando di aver perso un anello di fidanzamento per lui molto importante…

E come si può mai trovare tale anello in un’isola dalle dimensioni discretamente generose? Ma con un metal detector, ovvio. E dove lo troviamo un metal detector? Sorpresa: il nostro amato nonnino ce lo ha lasciato in eredità. In effetti, Morgan arriva sull’isola insieme alla mamma per vendere la casa che apparteneva a suo nonno, recentemente scomparso. Ma quella che doveva essere un semplice controllo dell’abitazione in vista della messa in vendita, si trasformerà in un’avventura leggera e rilassante con tanto di fugaci immersioni nel passato.

Morgan: Metal Detective recensione (Nintendo Switch) 

Il motivo di ciò è semplice, nostra madre ha perso la chiave di casa del nonno… e quindi il controllo dell’abitazione è temporaneamente rimandato finché non sarà rinvenuta la chiave. Tutta l’avventura è scandita dal tempo che decideremo di assegnare alle varie ricerche. Usiamo il plurale perché il titolo offre diverse missioni opzionali che ci aiutano a far la conoscenza del cast e anche dei segreti dell’isola. C’è da dire che nessuna storia, e con esse anche i rispettivi personaggi, ci ha particolarmente sorpreso per colpi di scena o complessità narrativa.

Come più volte detto, infatti, Morgan: Metal Detective è un titolo rilassante e leggero che, seppur affrontando argomenti abbastanza interessanti, lo fa con leggerezza da non confondere con superficialità. A conti fatti, ogni personaggio ci fornisce un incentivo fugace per metter mano al metal detector e passeggiare per l’isola scandagliando aree abbastanza spoglie nella speranza di beccare l’oggetto desiderato in un tempo ragionevole… e sì, capiterà di scavare innumerevoli buche raccogliendo ciarpame di vario genere.

Morgan: Metal Detective recensione (Nintendo Switch) 

Una rilassante caccia al tesoro

Morgan: Metal Detective è un’avventura in prima persona 3D incentrata sull’utilizzo del metal detector e identificabile per ritmo e tipologia ludica nel sottogenere dei cozy game. Inoltre, l’avventura, dalla durata abbastanza bassa, si svolge in un’area quasi liberamente esplorabile e che presenta una serie di attività parallele e opzionali che ne alimentano la longevità. Oltre al metal detector, infatti, avremo un mangianastri per ascoltare la musica e una macchina fotografica per immortalare il paesaggio.

L’esplorazione dell’area di gioco è abbastanza gradevole seppur, a un iniziale impatto quasi magico con i richiami della Cornovaglia, tra cui spiccano le architetture dei palazzo e una resa cromatica generale abbastanza coerente, si contrappongono aree discretamente spoglie e abbastanza sciape da esplorare. Un peccato considerando il potenziale di base del titolo. Non solo, la scelta di far vedere le mani della protagonista mentre questa si muove, vanno a oscurare in parte la visuale risultano un piccolo ostacolo più che ad aiutarci nell’immedesimazione.

Morgan: Metal Detective recensione (Nintendo Switch) 

Venendo al metal detector, vera star del titolo, il suo utilizzo è in realtà molto semplice e immediato, lontano dal voler essere un simulatore come Treasure Hunter Simulator (di cui puoi recuperare la nostra recensione), basterà tener d’occhio le barre a schermo per individuare il punto in cui avanzare e il momento in cui fermarci per scavare. Il segnale acustico è un ulteriore aiuto mentre c’è anche la possibilità di far oscillare autonomamente il metal detector per ampliare il raggio d’azione.

Una volta individuato un punto in cui scavare, basta premere un tasto e partirà un’azione a schermo con la scoperta del “tesoro”. Tutto qua. Viene da sé che, data la centralità di questa operazione, essa verrà ripetuta innumerevoli volte… a cui si aggiungono tentativi fallimentari e scoperte irrisorie. Tra tappi di bottiglie e ferri di cavallo, saranno molte di più le volte in cui riesumerai roba inutile che quanto realmente cercato. Al netto di quanto scritto, l’esperienza offerta da Morgan: Metal Detective risulta quindi velocemente ripetitività con il pericoloso spettro della noia dietro l’angolo.

Fare foto, usare sticker per personalizzare il nostro diario e collezionare musicassette, prova a smorzare un po’ il tutto, tra l’altro con l’aggiunta di personaggi con cui parlare e scenari nuovi da scoprire… ma il risultato finale non cambia, destinando Morgan: Metal Detective a un pubblico molto ristretto e che possa apprezzarne sia il ritmo molto lento, sia le atmosfere rilassanti e sia l’inevitabile ripetitività dell’azione di gioco stessa.

Morgan: Metal Detective recensione (Nintendo Switch) 

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Morgan: Metal Detective è altalenante. Riesce a regalare scenari gradevoli arricchendoli con uno stile dei personaggi 2D cartoonesco a intrigante. Allo stesso tempo, le aree di gioco risultano spoglie e abbastanza povere di dettagli. A ciò si somma qualche rallentamento (soprattutto in modalità portatile) e bug grafico, seppur niente di realmente grave o che possa danneggiare l’esperienza di gioco stesso.

Il sonoro spicca grazie a un buon doppiaggio inglese mentre le tracce audio vanno conquistate con missioni ed esplorazioni, faticando comunque a coinvolgere più del dovuto. Nell’ottica da cozy game, però, Morgan: Metal Detective è in linea nell’offrire, anche acusticamente, un’offerta pacata e rilassante, quasi evocativa. Da segnalare, infine, la totale assenza della lingua italiana… nonostante il supporto di oltre dieci lingue.

Scopri tutto su Morgan: Metal Detective recensione
Morgan: Metal Detective
6.6
Grafica 6.5
Sonoro 7
Longevità 6.5
Gameplay 6.5
Aspetti positivi Molto rilassante Sonorità gradevoli e coerenti Gameplay semplice e immediato
Aspetti negativi Alcune imperfezioni grafiche Diventa presto ripetitivo Non per tutti
Considerazioni finali
Morgan: Metal Detective è un cozy game incentrato sull’uso del metal detector che parla a una nicchia specifica di utenti che sapranno apprezzarne la ripetitività ludica e l’atmosfera molto rilassante. In parte troppa. Graficamente altalenante, il titolo regala sprazzi di ingegno e cenni vagamente nostalgici smarrendosi però nel suo stesso ritmo riuscendo a coinvolgere solo a tratti.

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