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Monster Jam Showdown, recensione (PlayStation 5)

Mostri su quattro ruote

Pasquale Aversano 9 mesi fa Commenta! 10
 
7.2
Monster Jam Showdown

Sviluppato e pubblicato da Milestone in sinergia con Plaion, Monster Jam Showdown è un simulatore di guida dedicato essenziale a tutti gli appassionati di Monster Jam, una particolare tipologia di competizione essenzialmente dedicata a enormi veicoli 4×4. Noi abbiamo superato innumerevoli sfide su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione! Pronto a un tour devastante e adrenalinico?

Contenuti
Monster Jam Showdown è il futuro del marchio?In bilico tra tecnico e caciaroneGrafica e sonoroTi potrebbe interessare

Monster Jam Showdown è il futuro del marchio?

Monster Jam Showdown è l’ultimo titolo appartenente a un franchise di videogiochi che vive da decenni, sin dall’era PlayStation 2 per quanto riguarda l’Italia e che difficilmente è riuscita a spiccare come si deve se non tra gli appassionati di questo sport, già di suo fortemente di nicchia. Eppure basta un’immagine di Grave Digger per collocare il veicolo a questo spettacolare e distruttivo sport. 

Monster Jam Showdown non è neanche il primo titolo che recensiamo, anzi puoi recuperare facilmente la nostra esperienza con Monster Jam Steel Titans 2, e proprio per questo, al pari di altri titoli sportivi, è molto difficile trovare uno spiraglio di innovazione e che possa rendere il titolo fortemente unico e identitario rispetto ai precedenti. Monster Jam Showdown ci prova e lo fa stravolgendo in parte la sua esperienza, soprattutto per quanto riguarda l’esperienza in single player.

Non c’è una vera e propria narrazione da seguire se non l’obiettivo di superare ogni sfida e dominare ogni Showdown, dimostrando le nostre abilità in una serie di competizioni sparpagliate in giro per il mondo. Non c’è un’area open world da esplorare ma sono mini sessioni, spesso nella stessa area/pista che variano per morfologia del percorso o obiettivo vero e proprio. Questi ultimi sono di vario genere ma non apportano alcuna tipologia di intervento narrativo.

Il pilota stesso che andremo a impersonare non fa parte del roster dei campioni reali ma è un anonimo e muto personaggio munito di casco, senza volto, che si limiterà a esibirsi in animazioni pre-impostate (e personalizzabili) in caso di vittoria e/o piazzamento. A farci compagnia, in compenso, ci sarà una voce fuori campo, il classico presentatore fomentato oltre il vociare confuso e rumoroso del pubblico esaltato. Un’impostazione abbastanza classica e che non sorprende ma che risulta comunque coerente col prodotto e la sua volontà ludica a cui andiamo subito a dare un’occhiata approfondita.

Monster Jam Showdown, recensione (PlayStation 5)

In bilico tra tecnico e caciarone

La prima cosa da dire in Monster Jam Showdown è che si tratta di un titolo che muta profondamente a seconda delle impostazioni che decidiamo di adottare. Il titolo parte dall’ABC fino a lasciarci totale controllo del veicolo, un controllo assolutamente non intuitivo né immediato e che richiede pazienza e allenamento. Si tratta, infatti, di dominare le marce e di gestire manualmente le ruote dell’auto, suddivise in due settori (fronte e retro) in un’esperienza (sempre a livello avanzato) decisamente impegnativa.

D’altro canto, i livelli più bassi presentano un sistema di guida e gestione delle marce automatizzato, eliminando buona parte dei tecnicismi e rendendo l’esperienza più fluida e soprattutto accessibile. Il problema è che in alcuni casi l’auto praticamente sterza da sola, diminuendo drasticamente l’immersione e abbattendo quasi del tutto la difficoltà. Un qualcosa di buono per le prime partite ma che va poi personalizzato per rendere l’esperienza quanto più adatta a noi. Per fortuna, come detto, Monster Jam Showdown offre una vasta gamma di impostazioni e basta spenderci del tempo e sperimentare per trovare il giusto set con cui dominare le sfide.

Monster Jam Showdown, recensione (PlayStation 5)

Queste ultime si suddivono in tre principali tipologie a loro volta caratterizzate da sottosfide di vario genere. Per quanto riguarda le gare in pista, oltre ai classici tre (o più) giri dove bisogna arrivare prima, c’è una modalità che ci ha richiamato ai ricordi Onrush di CodeMasters dove sei chiamato ad arrivare primo ma “catturando” altri runner. Come? Superandoli in corsa e restando dinanzi a loro per un determinato lasso di tempo. 

Purtroppo, proprio le sfida in pista sono quelle che ci hanno coinvolto di meno prestando anche il fianco a più di una criticità. Prima di tutto, chi si aspetta corse adrenaliniche ad alta velocità, resterà molto deluso. La maggior parte delle piste di Monster Jam Showdown sono poco ispirate, strette e anche discretamente brevi inoltre, i “mostri” su quattro ruote viaggiano a una velocità abbastanza controllata richiedendo una forte attenzione al cambio marcia e alla padronanza degli assi delle ruote soprattutto in curva.

Questo significa che ti ritroverai a procedere a singhiozzo nelle prime gare e se procedi col sistema assistito, scoprirai che è proprio così che vuole il gioco. Altro problema non di poco conto è il fatto che se urti un’auto dinanzi a te, le vetture sembrano “incollarsi” fra loro ritrovandoti in uno strano effetto a catena dove è difficile e scomodo uscirne oltre a non ottenere quasi mai alcun vantaggio. Eppure, se sono i nemici a urtarti, ti ritroverai sbalzato in aria o a fare testa-coda che possono danneggiare l’intero risultato della corsa.

Monster Jam Showdown, recensione (PlayStation 5)

Ma se le corse in pista sono noiose e problematiche, le altre due modalità risollevano la qualità generale del titolo. Prima di tutto abbiamo le head to head, delle gare dove due auto si sfidano in una serie di mini tracciati (spesso troppo mini) dove vince il primo che raggiunge il traguardo. Spesso si tratta di una sorta di mini campionato a eliminazione e in altri casi si aggiunge anche una variante a punteggio. Quest’ultimo legato alla distruzione degli elementi in pista o all’esecuzione di determinati trick.

Ed è proprio su quest’ultimi che si basa la migliore delle tre tipologie di sfide di Monster Jam Showdown: quella dell’esibizione freestyle. Si tratta di gare a tempo in cui, muovendoti liberamente in un’area circoscritta, potrai darti alla pazza gioia concatenando una serie elevatissima di “trick”. Oltre ai salti su rampa e alla distruzione di elementi di vario genere, otterrai punti anche e soprattutto eseguendo particolari acrobazie col tuo veicolo dal moonwalk a piroette aeree passando per il bycicle. Qui la padronanza del mezzo è essenziale e regala tantissime soddisfazioni soprattutto a combo elevate.

Monster Jam Showdown, recensione (PlayStation 5)

La campagna principale di Monster Jam Showdown riesce quindi a soddisfare per numero di sfide e una discreta varietà anche se, a lungo andare, va a ripetersi. La differenza legata alle aree dove si trovano le piste non è abbastanza ma la struttura di progressione è intrigante. Le tre sfide, infatti, sono legate a un sistema di sfide opzionali/secondarie con cui ottenere ulteriori punti mentre il successo della sfida offre da uno a tre ticket (a seconda della posizione ottenuta sul podio). 

Tali ticket, divisi per sfida, garantiscono l’accesso a una ulteriore sfida denominata Showdown. Qui avrai modo di sfidare una nuova vettura e, se sconfitta, vincerai proprio il “boss”. A tal proposito, ogni vettura è potenziabile oltre che personalizzabile una volta ottenute/sbloccate le rispettive livree (alcune sono meravigliose). Da evidenziare anche la presenza della modalità multiplayer (specchio delle attività viste in campagna solitaria) anche se in alcuni casi viene infarcita da bot.

Monster Jam Showdown, recensione (PlayStation 5)

Grafica e sonoro

Graficamente parlando, Monster Jam Showdown presta il fianco per quanto riguarda le aree e le piste, poco accattivanti e abbastanza anonime mentre esce trionfante per quanto riguarda le vetture, ottimamente riprodotte (ne sono molte e ci sono quasi tutte le vetture più iconiche e famose) e soprattutto varie e ben dettagliate. Come è dettagliata la cura agli agenti atmosferici come la neve o il terriccio che va a sporcare gomme e veicoli o le tempeste di sabbia che vanno ad appannare la nostra visuale.

Molto buono anche l’effetto distruzione sia dei veicoli che di alcuni oggetti mentre il sonoro è quasi inattaccabile, non solo per gli effetti sonori, credibili e coerenti, ma soprattutto per una serie di tracce ben ritmate e gradevolissime da ascoltare anche in loop. Buono anche il doppiaggio in inglese, perfettamente in linea con lo show originale. Infine, è molto apprezzata la presenza dei sottotitoli in lingua italiana.

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Monster Jam Showdown
7.2
Grafica 7
Sonoro 7.5
Longevità 7
Gameplay 6.5
Accessibilità 8
Aspetti positivi Impostazioni di gioco personalizzabili per un’ottima accessibilità Buona grafica dei veicoli Campagna corposa e discretamente varia Le sfide freestyle sono uno spasso Colonna sonora più che buona
Aspetti negativi Piste poco ispirate e anonime Incertezze ludiche per le gare di velocità Inevitabilmente ripetitivo Chi non ama i Monster Jam non cambierà idea
Considerazioni finali
Monster Jam Showdown è un titolo molto intrigante e uno dei migliori dedicati al mondo dei Monster Jam. La campagna single player è vasta e abbastanza varia. A spiccare, oltre la colonna sonora, è la grafica. In particolare quella dei veicoli, che sono tanti e quasi tutti ulteriormente personalizzabili. Per chi è fan c’è davvero tanto da giocare e soprattutto c’è un sistema di personalizzazione delle impostazioni di gioco che permettete un’accessibilità rara. Il titolo presta il fianco per delle gare di corsa e delle piste poco ispirate e a qualche incertezza ludica (sempre nei percorsi di velocità). Inutile dire che chi non ama i mostri su quattro ruote difficilmente cambierà idea.

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