Milano’s Odd Job Collection non è un semplice revival. È un pezzo di storia videoludica che torna alla ribalta dopo ventisei anni, grazie al lavoro di XSEED Games e alla collaborazione con Implicit Conversions per l’emulazione. Il titolo, lanciato originariamente su PlayStation nel 1999 e mai uscito dal Giappone, debutta oggi su PS5, PS4, Nintendo Switch, Xbox Series X|S, Xbox One e PC tramite Steam, GOG e Windows Store.
Il prezzo di lancio è di 14.99 dollari, con un dettaglio importante per i possessori della nuova console Nintendo: il Nintendo Switch 2 Edition Upgrade Pack arriverà il 22 dicembre 2025 e sarà gratuito nelle regioni occidentali.
Questa nuova versione punta a mantenere intatto il fascino originale, ma introduce una serie di miglioramenti pensati per i giocatori moderni: supporto alle risoluzioni attuali, trofei e obiettivi, testo inglese localizzato, audio duale giapponese/inglese, save state, rewind e caricamenti più rapidi.
L’estate caotica e surreale di Milano

Il cuore dell’esperienza resta la storia di Milano, una ragazzina di undici anni costretta a trascorrere l’estate a casa dello zio mentre la madre è in ospedale. Il problema? Lo zio è partito per le vacanze, lasciandola sola. Da qui nasce la struttura di gioco: quaranta giorni scanditi da lavori part-time, piccoli obiettivi personali e un mondo che ricompensa la curiosità.
Il tono rimane leggero, con un ritmo che mescola attività quotidiane, momenti di relax e tanta eccentricità. La sequenza dei lavori è uno dei motivi per cui il gioco è così riconoscibile: si passa dal consegnare pizze al prendersi cura di pazienti, fino alla mungitura di mucche volanti, una delle attività più amate dai fan della versione originale.
Lavori, soldi e crescita personale
La progressione ruota attorno a otto mini-giochi che rappresentano altrettanti lavoretti. Più Milano si impegna, più aumenta la sua competenza, il suo umore e la sua energia. Migliorare questi aspetti sblocca nuovi incarichi e livelli di difficoltà più elevati, con paghe più interessanti.
Il loop è immediato: lavori, guadagni, investi nella tua routine o nell’arredamento della casa dello zio. La ristrutturazione è un punto chiave del gameplay, perché trasforma l’ambiente in uno spazio personale sempre più accogliente.
Vita quotidiana e libertà di scelta
Quando non è al lavoro, Milano può vivere momenti di relax: sistemare mobili, osservare le stelle, passare del tempo con il gatto dello zio. Il ritmo è lento, in perfetta linea con lo spirito dei giochi slice-of-life dell’epoca.
Ogni attività è stata ripensata per il pubblico attuale senza intaccare la natura retrò del progetto. È una formula che funziona perché unisce nostalgia e modernità senza forzature.
Un classico aggiornato per i giocatori di oggi
I miglioramenti tecnici introdotti nella nuova versione puntano alla fruibilità. Elementi come i save state, il rewind e i caricamenti ottimizzati rendono il gioco più scorrevole rispetto al titolo del 1999.
L’operazione di XSEED Games non è un semplice porting, ma una reinterpretazione rispettosa che mantiene tutto ciò che ha reso iconico il titolo originale, aggiungendo strumenti pensati per chi non è abituato ai limiti dei giochi tipici dell’epoca PS1.
Un tuffo nella pixel-art anni 90
L’estetica mantiene intatti gli sprite, il layout originale e la direzione artistica che definiva i titoli slice-of-life dell’epoca. È un viaggio nel tempo per chi ha vissuto quel periodo e una scoperta curiosa per chi conosce il retro solo attraverso remake e remaster.
Milano’s Odd Job Collection non tenta di modernizzare la grafica, ma la valorizza attraverso una presentazione più pulita e definita grazie alle risoluzioni superiori. Il risultato è un’espressione autentica del retro-pixel che non perde identità.
Il ruolo della community

La riscoperta di questo titolo arriva in un momento in cui i giochi retrò stanno vivendo una nuova stagione, soprattutto tra i giocatori che cercano esperienze brevi, rilassate e lontane dai ritmi serrati dei prodotti blockbuster. XSEED ha colto il momento, puntando sull’accessibilità e sul fascino narrativo che aveva già convinto i fan giapponesi negli anni 90.
L’uscita globale permette finalmente a un pubblico molto ampio di conoscere Milano. E la presenza su tutte le principali piattaforme garantisce un impatto più forte rispetto a un semplice lancio digitale su una singola console.
Milano è tornata
Tra lavoretti bizzarri, upgrade moderni e una struttura narrativa che scorre senza frenesia, Milano’s Odd Job Collection si inserisce perfettamente nel panorama retro attuale. È un gioco fedele alla sua epoca, ma calibrato per funzionare anche oggi. Perfetto per chi vuole un titolo leggero e ricco di personalità.
La giovane Milano rischia di diventare una nuova mascotte per chi ama le esperienze intime e giocose, con quel tocco di surreale che rende ogni giornata diversa dalla precedente.
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