Sviluppato da Velan Studios e pubblicato direttamente da PlayStation Publishing, Midnight Murder Club è un party game velatamente horror, spiccatamente multigiocatore online con meccaniche da sparatutto 3D in prima persona con una spruzzata di stealth che si insinua fra i titoli only online a pagamento provando a sfidare un catalogo estremamente saturo e popolato da grandi nomi. Noi abbiamo padroneggiato il buio su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a un nuovo club di folli omicidi?
Midnight Murder Club tra luci e tante ombre
Midnight Murder Club non è un gioco narrativo, non ha alcuna intenzione di raccontare una storia ma solo di fornire un vago setting ambientale, quanto basta per giustificare i massacri che andremo a vivere online. Appurato che non c’è alcuna storia è bene parlare della tipologia di progetto e delle modalità che offre. Prima di tutto, come avrai notato, Midnight Murder Club è pubblicato direttamente da PlayStation e rientra, di fatto, tra i progetti “only online” promossi da Sony, nonostante il casoConcord.
Tuttavia, questo in particolare è passato abbastanza in sordina, sottovoce, tra le ombre e non ha aiutato, come vedremo nei prossimi paragrafi, a dar vita a una community iniziale corposa e che possa far ben sperare nel futuro del titolo. Non solo, bisogna segnalare che il titolo, almeno attualmente, è esclusiva PlayStation con la possibilità di essere giocato anche su Steam, con tanto di cross-play ma con account PlayStation obbligatorio anche per gli utenti PC.

A differenza dei live service, inoltre, Midnight Murder Club ha scelto una strada leggermente ibrida. Prima di tutto, non è free-to-play e no, non offre abbonamenti interni o valute di gioco da acquistare e investire. Il prezzo del gioco edizione standard è di 9,99 euro. Questa include il gioco completo e la possibilità di invitare gratuitamente fino a cinque giocatori che potranno accedere al gioco tramite l’edizione denominata “Pass Ospite”.
Si tratta di un sistema stile It Take Two ma con un numero di giocatori più ampio. Il motivo è semplice: il titolo si svolge prevalentemente a squadre di cinque e richiede una buona coordinazione strategica legata soprattutto alla chat vocale. Questa sinergia, con un buon team, offre il meglio di Midnight Murder Club donando senso praticamente a tutte le funzioni previste dal titolo. Viceversa, senza una squadra di conoscenti e ritrovandosi con giocatori casuali, le problematiche si moltiplicano velocemente.

Prima di affrontare il versante ludico, diamo prima un’occhiata alle modalità offerte. Abbiamo già detto più volte che il titolo richiede una connessione internet perenne garantendoci però diverse tipologie di gioco che prevedono anche scontri in solitaria contro i bot. La principale, come detto, prevede la partecipazione di gruppo e vede in cima quella con le carte jolly. Segue il death match sia tutti contro tutti che a squadre. Presente anche due modalità più stravaganti e molto poco votate e vissute: una basata su totem da proteggere e/o distruggere e un’altra sulla ricerca e preservazione in co-op di reperti da localizzare.
Oltre al multiplayer che vede quanto già elencato, abbiamo una modalità PvE da poter fare da soli o in compagnia di un altro utente. Si tratta di una sorta di sfida a “orde” che vede sempre la stessa e unica location di gioco, invasa da nemici “artificiali” pronti a farci la festa impegnandoci, allo stesso tempo, a eseguire rituali particolari di round in round. Un’esperienza che, lo diciamo subito, risulta particolarmente accessoria, poco accattivante e facilmente dimenticabile oltre che velocemente ripetitiva.

Come sopravvivere in un club di killer
Midnight Murder Club è un party game con struttura da sparatutto in prima persona 3D che deve molto al concept di A Quiet Place sostituendo però i nemici con altri giocatori e aggiungendo alla necessità di muoversi piano e di interagire con furbizia e calma anche l’impossibilità di vedere dove accidenti stiamo andando. Ebbene sì, il vero e indiscusso protagonista del titolo, oltre che idea originale e che rende tutta l’esperienza a sua modo identitaria, è il buio.
In Midnight Murder Club non si vede un accidenti ma, per nostra fortuna e sfortuna, saremo dotati sia di una pistola che di una torcia. Quest’ultima, come è facilmente intuibile, serve a fendere le tenebre ma, allo stesso tempo, ci espone in modo immediato ai colpi di possibili nemici. E in Midnight Murder Club basta davvero poco per morire. Non solo, la villa che ospita questa particolare serie di omicidi è teatro di trappole di vario genere oltre che custode di utili oggetti da scovare dal giubbotto antiproiettile a particolari pillole che ci fanno vedere temporaneamente nel buio senza usare la torcia.

Tutta l’esperienza del gioco gira quindi intorno all’utilizzo strategico dell’oscurità e all’audio immersivo legato a passi e voci dei partecipanti. Tutto ciò, si presta a situazioni surreali e folli che, ancora una volta, in buona compagnia, regala esperienza decisamente appaganti ed esilaranti. Il fattore ironia, inoltre, viene amplificato nella modalità con le carte jolly che, al sistema classico da death match, aggiunge la possibilità di selezionare determinate carte a seconda se si è tra i vincitori o sconfitti, con tanto di penalità di vario genere.
Si va da scie luminose a deformazioni del proprio avatar, il tutto per rendere le partite un crescente di imprevedibile e sinceramente divertente follia. Purtroppo, quello che su carta potrebbe regalare ore e ore di divertimento, nella pratica si scontra con diverse tipologie di problemi. Prima di tutto, se si gioca in squadra con sconosciuti si deve stare attenti sia al fuoco amico, sia agli inevitabili troll sia ai più frequenti abbandoni. Questi ultimi aggravano non poco gli equilibri della squadra rendendo una partita quasi frustrante.
Inoltre, la tipologia di gioco, seppur appagante nelle prime run, diventa presto ripetitiva, complice anche una sola mappa a disposizione. Questa è tanto vasta quanto dispersiva e regala non poche occasioni strategiche anche se spezza non poco il ritmo di gioco, con il possibile rischio di trovarci a luuuuunghe passeggiate lente e silenziose, oltre che al buio. Inoltre, allo stato attuale, complice anche la scarsa pubblicità data al titolo, non è facile trovare partite col numero massimo di giocatori e i bot non sempre equilibrano bene il tutto.

Grafica e gameplay
Graficamente parlando, Midnight Murder Club vince nel gioco di luci e ombre e regala una grafica 3D idonea al tipo di atmosfera proposta, sfuggendo al realismo e offrendo un impatto quasi alla Dishonored che funziona e convince. Discorso analogo per le ambientazioni anche se, una sola mappa può venire presto a noia. Buona invece l’interfaccia, accattivante e intuitiva.
Da segnalare il buon utilizzo del DualSense con tanto di impiego dei grilletti adattivi e anche la vibrazione immersiva che, unita alla chat di prossimità, riesce a offrire un buon livello di immersione. Peccato che non tutti usano il microfono e non tutti nel modo giusto, ci è capitato di sentire parole ben poco gentili seppur quest’ultimo elemento sia una piaga comune a molti giochi multiplayer.
Il sonoro si difende discretamente bene considerando la sua importanza ludica e quindi nel dar modo a chi è in gioco di percepire passi, cigolii e quant’altro. Infine, da evidenziare la sempre apprezzata presenza dei sottotitoli in lingua italiana.