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Rune Factory: Guardians of Azuma, la recensione (Steam)

Tradizione e rinnovamento in un mondo sospeso tra terra e magia

Alessandro Rulli 6 ore fa Commenta! 7
 
7.5
Rune Factory: Guardians of Azuma

Con “Rune Factory: Guardians of Azuma”, la celebre saga di fantasy rurale torna a farsi sentire con una nuova veste, promettendo una combinazione di meccaniche familiari e interessanti novità in grado di soddisfare sia i fan di lunga data che chi si avvicina per la prima volta a questo universo. Dopo anni di alti e bassi, questa nuova iterazione cerca di ritrovare il cuore della serie, pur tentando di evolvere verso una formula più moderna e sfaccettata. Un esperimento rischioso, soprattutto in un contesto dove i simulatori di vita agricola e i JRPG convivono ma raramente si fondono con pieno successo. Eppure, Guardians of Azuma riesce a distinguersi per atmosfera e direzione artistica, costruendo una narrazione dal sapore mitologico che non manca di suggestioni interessanti.

Contenuti
Guardians of Azuma: narrazioneUn gameplay che prova ad “aggiungere”Tecnicamente valido ma work in progressTi potrebbe interessare

Sin dalle prime battute, è chiaro che Guardians of Azuma vuole portarti in un mondo profondamente diverso dai precedenti, pur restando ancorato a una struttura familiare. Il continente in Guardians of Azuma prende ispirazione dalle tradizioni dell’Asia orientale, offrendo un’ambientazione decisamente più esotica rispetto ai precedenti Rune Factory. Foreste di bambù, templi abbandonati, villaggi avvolti nella nebbia e creature mistiche fanno da sfondo a un’avventura che parla di equilibrio, natura e potere spirituale. Anche la storia prende una direzione più solenne e narrativa, ponendoti nei panni di un giovane senza memoria che si ritrova coinvolto in un conflitto tra forze naturali, custodi spirituali e un passato dimenticato che minaccia di distruggere l’equilibrio stesso di Azuma.

Rune Factory: Guardians of Azuma

Guardians of Azuma: narrazione

La trama, pur evitando di strafare, riesce a catturare l’attenzione grazie a una scrittura solida e una buona caratterizzazione dei personaggi. I Guardiani che danno il nome al gioco sono entità leggendarie, ciascuna legata a un elemento o una porzione del territorio, e il tuo compito sarà quello di ristabilire l’ordine tra di loro.

Non mancano gli alleati umani, ognuno con una personalità ben delineata. Che si tratti di una mercante ambiziosa, di un vecchio saggio o di un giovane guerriero pieno di rabbia, ogni incontro ti porta a conoscere un frammento in più del mondo e della sua memoria collettiva. Le relazioni sociali, come da tradizione, sono centrali. Puoi instaurare amicizie profonde, dialogare, donare oggetti e persino innamorarti, mantenendo l’anima “slice of life” che da sempre contraddistingue la serie.

Rune Factory: Guardians of Azuma

Un gameplay che prova ad “aggiungere”

Dal punto di vista del gameplay, Rune Factory: Guardians of Azuma riesce a integrare in modo elegante le sue due anime principali: quella agricola e quella action RPG. Il sistema di coltivazione è stato semplificato, ma non svuotato. Puoi arare, piantare, annaffiare e raccogliere con fluidità, anche grazie a un’interfaccia rivisitata che rende più intuitiva la gestione del campo. La grande novità è rappresentata dagli “elementi spirituali” che possono influenzare le tue coltivazioni: alcune piante reagiscono meglio in zone dominate da un certo Guardiano, oppure quando sono irrorate da un’acqua carica di energia mistica. Questo introduce una componente strategica nella scelta di cosa coltivare e dove farlo, incentivando l’esplorazione e la sperimentazione.

Ma Azuma non è solo un luogo da coltivare, è anche un mondo da difendere. Il combat system di Guardians of Azuma è dinamico, più raffinato rispetto ai capitoli precedenti. Ti ritroverai a combattere mostri selvaggi, spiriti corrotti e creature boss che richiedono approcci diversi. Puoi equipaggiare armi da mischia, incantesimi e tecniche speciali, tutte legate a un sistema di crescita che si adatta al tuo stile di gioco. Se prediligi la spada veloce o la magia curativa, il gioco saprà premiarti e modellarsi sulle tue preferenze. Ogni vittoria ti fa crescere non solo in forza, ma anche nella comprensione del mondo. Combattendo, impari a rispettare la natura selvaggia di Azuma, a comprendere l’equilibrio precario tra distruzione e rinascita.

Rune Factory: Guardians of Azuma

L’esplorazione rappresenta una delle esperienze più affascinanti dell’interodi Guardians of Azuma. Azuma è suddivisa in aree tematiche, ciascuna legata a un Guardiano, con biomi distinti e segreti nascosti. Attraversare queste regioni non è mai banale. Dovrai scalare montagne, attraversare fiumi, decifrare antichi simboli o parlare con gli spiriti della foresta per progredire. Alcuni poteri speciali che ottieni nel corso dell’avventura ti permettono di interagire con l’ambiente in modi originali, come camminare sull’acqua o evocare una creatura per volare tra le cime degli alberi. L’esplorazione viene così arricchita da elementi quasi metroidvania, con aree inizialmente inaccessibili che diventano raggiungibili solo dopo aver acquisito nuove abilità.

Tecnicamente valido ma work in progress

Sotto il profilo tecnico, Rune Factory: Guardians of Azuma presenta luci e ombre, soprattutto considerando che si tratta di un titolo ancora in accesso anticipato. Artisticamente, il gioco colpisce per la scelta stilistica ispirata all’arte giapponese e cinese, con paesaggi dipinti, palette naturali e design delle creature che sembrano usciti da un’antica leggenda. Le animazioni dei personaggi principali sono fluide e ben curate, specialmente nei combattimenti. Tuttavia, non mancano problemi tecnici evidenti. Alcuni ambienti risultano ancora spogli, le texture secondarie sono spesso grezze e capita di incappare in cali di framerate nelle aree più affollate o ricche di effetti.

Rune Factory: Guardians of Azuma

Anche l’interfaccia utente potrebbe beneficiare di un ulteriore lavoro di ottimizzazione. I menu, sebbene migliorati rispetto al passato, risultano talvolta macchinosi, specie quando si tratta di gestire l’inventario o consultare missioni secondarie. Un aspetto da non sottovalutare è la localizzazione: al momento, i testi sono disponibili solo in inglese, con alcune traduzioni incomplete o errate. Per un gioco che fa della narrazione e dei dialoghi uno dei suoi punti di forza, questo può rappresentare una barriera per parte del pubblico.

La colonna sonora, invece, è un piccolo gioiello. Le musiche accompagnano in modo discreto ma incisivo ogni momento dell’avventura, alternando melodie rilassanti nelle fasi agricole a temi epici durante le battaglie con i Guardiani. Gli effetti sonori sono altrettanto efficaci, con un lavoro interessante nella ricreazione dei suoni naturali: vento tra le canne di bambù, pioggia che accarezza le foglie, grida lontane tra le montagne. È un gioco che si ascolta oltre che si gioca.

Scopri tutto su Rune Factory: Guardians of Azuma
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  • Rune Factory: Guardians of Azuma in arrivo il 30 maggio
Rune Factory: Guardians of Azuma
7.5
Grafica 8
Sonoro 7.5
Longevità 7.5
Gameplay 7
Aspetti positivi Ambientazione originale e suggestiva Sistema di combattimento migliorato Personaggi ben caratterizzati Ottima fusione tra farming e RPG
Aspetti negativi Menu e interfaccia da rifinire Curve di difficoltà poco bilanciate in certi momenti Manca l'italiano e per alcuni giocatori sarà un contro
Considerazioni finali
In conclusione, Rune Factory: Guardians of Azuma è una promessa in divenire. Non è ancora perfetto, ma è già capace di regalare ore di gioco appassionanti grazie a una miscela ben calibrata di farming, avventura e combattimento. Se ami perditi in mondi ricchi di mistero, se vuoi costruire relazioni profonde con personaggi ben scritti e se apprezzi la cura per l’atmosfera e i dettagli, allora Azuma ti aspetta. Forse non sarà il capitolo che rivoluzionerà la saga, ma potrebbe essere quello che la riporterà alla sua forma migliore.

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