Il denaro, reale o virtuale che sia, ha sempre rappresentato un cardine imprescindibile nell’universo videoludico: da una parte le microtransazioni che alimentano un mercato parallelo di skin, NFT e contenuti aggiuntivi, dall’altra le monete virtuali che i giocatori guadagnano completando missioni e incarichi. Gold Gold Adventure Gold, titolo d’esordio dello sviluppatore indipendente Can Can Can A Man, pone questa dinamica al centro della propria struttura ludica, elevandola a fondamento dell’esperienza.
Ci troviamo di fronte a un city builder gestionale che fonde elementi di simulazione e ruolo, con una forte enfasi sulla raccolta e sull’impiego dell’oro come strumento di progresso. Un progetto ambizioso che prova a distinguersi nel panorama indie, e che merita attenzione.

Gold Gold Adventure Gold – Viva il Denaro
Non esiste una narrativa articolata né una trama da seguire: piuttosto, Gold Gold Adventure Gold propone un contesto funzionale al gameplay, dove l’obiettivo del giocatore è costruire una città capace di attrarre avventurieri, i quali si occuperanno di contrastare orde di mostri e minacce provenienti dall’esterno.
Il ciclo di gioco si articola in tre momenti: costruzione, gestione delle missioni e accumulo di risorse. Non si ha mai un controllo diretto sugli eroi, ma solo un’influenza indiretta tramite l’assegnazione di incarichi, questo ricorda meccaniche di vecchi titoli di questo genere, dove il giocatore agisce da regista occulto, predisponendo le condizioni ma lasciando che siano gli NPC a decidere come agire.
Interessante è l’introduzione di un leggero elemento roguelike, con perk e bonus distribuiti casualmente che arricchiscono le partite di variabilità: possono offrire nuove reclute, incantesimi o potenziamenti che, se ben sfruttati, cambiano radicalmente l’approccio alla partita. A questo si affianca un sistema di animali domestici, che funge quasi da “rete di salvataggio”: anche in caso di bancarotta, il giocatore potrà sempre contare su una creatura alleata, che con l’esperienza si evolve in forme più potenti.

La crescita della città in Gold Gold Adventure Gold passa attraverso la costruzione di strutture specifiche: caserme per il reclutamento di eroi, fucine per il miglioramento delle armi, aree di addestramento e altri edifici funzionali all’espansione. La progressione è scandita dall’oro, che resta l’unica vera moneta di scambio. Un aspetto cruciale è l’esplorazione dei dungeon e l’eliminazione delle catacombe, che fungono da generatori infiniti di mostri: ignorarli significa condannare la propria città a un assedio costante. In questo senso, la modalità Colonia richiede una pianificazione più oculata, poiché i dungeon generano incessantemente creature ostili. Parallelamente, la modalità Sopravvivenza offre una sfida a tempo limitato: dieci giorni durante i quali bisogna costruire, difendere ed espandere la città affrontando boss progressivamente più impegnativi.
Non è tutto oro ciò che luccica
Uno degli aspetti più discussi riguarda il comportamento degli avventurieri. L’IA non sempre risponde in modo puntuale: può capitare che gli eroi ignorino i comandi o agiscano secondo una logica “mercenaria”, seguendo l’offerta più remunerativa. Questo sistema dona una certa imprevedibilità e, per certi versi, una parvenza di realismo, ma allo stesso tempo può risultare frustrante per il giocatore che desidera maggiore controllo, inoltre il loop di gioco, sebbene inizialmente coinvolgente, tende a diventare ripetitivo dopo alcune ore, soprattutto per via di un numero limitato di opzioni strategiche e di edifici disponibili.
La durata complessiva di Gold Gold Adventure Gold varia molto in base all’esperienza del giocatore. Per i neofiti, la curva di apprendimento potrebbe risultare poco immediata, complice un tutorial insufficiente a chiarire tutte le meccaniche. Gli utenti più esperti del genere, invece, troveranno in Gold Gold Adventure Gold un’esperienza che può durare diverse ore, ma che avrebbe bisogno di maggiore varietà per garantire una reale rigiocabilità a lungo termine.

Originalità e qualche problematica
Sul versante estetico, Gold Gold Adventure Gold rappresenta forse il risultato più riuscito dello studio. La mappa, realizzata con uno stile disegnato a mano, è ricca di dettagli e colpisce immediatamente per la vivacità dei colori e per il tratto cartoonesco che dona al mondo un’atmosfera leggera e accattivante. Le creature, dai mostri più piccoli ai boss, presentano design che a volte sembrano dissonanti con l’insieme, ma che alla lunga risultano comunque molto piacevoli alla vista.
Anche i personaggi bidimensionali contribuiscono a definire un’identità artistica riconoscibile, lontana dai modelli fotorealistici che dominano altre produzioni, ma non per questo meno convincente. L’interfaccia, seppur ben integrata visivamente, soffre di una sovrabbondanza di icone e informazioni che rendono faticoso orientarsi, soprattutto nelle prime ore.

Dal punto di vista tecnico, il titolo non ambisce a risultati straordinari: qualche bug e calo di frame rate si nota, ma non compromette l’esperienza complessiva e sul fronte audio, pur senza proporre tracce memorabili, svolge il suo compito con discrezione, accompagnando l’azione senza mai risultare invasivo. Merita infine una menzione positiva la traduzione completa in italiano, un valore aggiunto che non sempre i giochi indipendenti garantiscono.